“Basta con la persecuzione dei difensori dei diritti umani in Congo”

Amnesty International ha chiesto oggi al governo della Repubblica Democratica del Congo (Rdc) di proteggere i difensori dei diritti umani…

…dal rischio di essere arrestati arbitrariamente dalle forze di sicurezza e
dalle costanti minacce di morte. L’organizzazione ha diffuso le storie di
otto importanti difensori dei diritti umani dell’Rdc, sottolineando il
pericolo che la persecuzione ai loro danni possa aumentare in vista delle
elezioni del 2011.

‘Il governo di Kinshasa deve riaffermare il diritto alla liberta’ di
espressione e assicurare che i difensori dei diritti umani siano protetti
dalle minacce, dalle aggressioni e dagli arresti arbitrari. Molti di loro
vengono arrestati solo per aver parlato a nome di altre persone’ – ha
dichiarato Andrew Philip, ricercatore di Amnesty International sull’Rdc.

Golden Misabiko, direttore della sede del Katanga di un’organizzazione
nazionale per i diritti umani, e’ stato arrestato nel luglio 2009
dall’Agenzia nazionale per la sicurezza (Anr) dopo la pubblicazione di un
rapporto che denunciava il coinvolgimento di esponenti degli apparati di
sicurezza nell’estrazione illegale di uranio altamente radioattivo e di
altri minerali dai giacimenti di Shinkolobwe, nella provincia del Katanga.

Dopo quasi un mese di detenzione preventiva, Misabiko e’ stato condannato
a un anno di carcere per ‘diffusione di false informazioni’. Il suo
avvocato sta cercando di far annullare la sentenza. Misabiko ha gravi
problemi allo stomaco, soffre continuamente di nausea ed e’ provato dalle
durissime condizioni detentive. E’ stato costretto a pagare delle guardie
per poter dormire su un cartone, fuori da una cella sovraffollata e
lurida.

Robert Ilunga, attivista di base e direttore di un’organizzazione per i
diritti umani di Kinshasa, e’ stato arrestato dall’Anr nel settembre 2009
e se ne sono perse le tracce per nove giorni, dopo la diffusione di un
comunicato stampa in cui si denunciavano le dure condizioni lavorative
degli operai di una fabbrica di ghiaia a Kasangulu, nella provincia del
Bas – Congo.

L’Anr e’ il principale organismo responsabile degli arresti e delle
intimidazioni ai danni dei difensori dei diritti umani. Amnesty
International riceve regolarmente denunce sulle torture praticate nei
centri di detenzione dell’Agenzia.

‘Il ruolo dei difensori dei diritti umani e’ fondamentale per attirare
l’attenzione sulle violazioni dei diritti umani. L’aumento della
persecuzione rende piu’ difficile portare avanti questo importante lavoro’
– ha sottolineato Philip.

I dirigenti di quattro organizzazioni per i diritti umani di Lubumbashi,
nella provincia del Katanga, ricevono minacce anonime via sms a partire
dallo scorso settembre, in concomitanza col lancio della campagna in
favore del loro collega Golden Misabiko.

‘Non so per quanto tempo riusciro’ a sopportare lo stress e la sofferenza
mentale causati da queste minacce, ma ogni giorno resisto alla tentazione
di tornare a una vita normale con la mia famiglia. Mi rifiuto di essere
intimidito al punto da dover sospendere il mio lavoro’ – ha dichiarato un
difensore dei diritti umani ad Amnesty International.

Gre’goire Mulamba, uno dei quattro difensori dei diritti umani che stavano
svolgendo la campagna in favore di Golden Misabiko, e’ stato rapito il 18
ottobre scorso dopo essere uscito dal suo ufficio. Il taxi che doveva
riportarlo a casa ha cambiato tragitto. A quel punto, un altro passeggero
ha puntato una pistola contro Mulamba e lo ha bendato. Dopo 20 minuti di
percorso, Mulamba e’ stato scaraventato fuori dalla vettura e lasciato in
un cimitero alla periferia di Lubumbashi.

Gli altri tre difensori dei diritti umani, Timothee Mbuya, Emmanuel Umpula
e Dominique Munongo, sono stati costretti a lasciare Lubumbashi per un
mese. Sono rientrati a ottobre per proseguire il loro lavoro, nonostante
l’aumento delle minacce di morte.

Le dichiarazioni dei difensori dei diritti umani, secondo i quali le
minacce e gli arresti sono aumentati considerevolmente nel corso del 2009,
trovano conferma nei rapporti degli osservatori delle Nazioni Unite
presenti nell’Rdc.

Nel corso dell’Esame periodico universale cui il Consiglio Onu dei diritti
umani ha sottoposto l’Rdc, lo scorso dicembre, alcuni stati hanno espresso
preoccupazione per la situazione dei difensori dei diritti umani nel
paese. Il governo di Kinshasa ha successivamente dichiarato che avrebbe
dato seguito alle raccomandazioni dell’Onu affinche’ venissero ‘adottare
ulteriori misure per proteggere i difensori dei diritti umani (…),
assicurare indagini e procedimenti giudiziari nei confronti dei crimini e
delle violazioni ai danni dei difensori dei diritti umani e dei
giornalisti e adottare un quadro giuridico efficace per proteggere gli
attivisti per i diritti umani secondo quanto prevede la Dichiarazione
[delle Nazioni Unite] sui difensori dei diritti umani’.

Amnesty International sollecita il governo dell’Rdc a introdurre
tempestivamente questi cambiamenti nelle leggi e nella prassi vigenti nel
paese.

FINE DEL COMUNICATO
Roma, 17 febbraio 2010

Il rapporto ‘Human rights defenders under attack in the Democratic
Republic of Congo’ e’ disponibile in lingua inglese all’indirizzo:
http://www.amnesty.it/flex/cm/pages/ServeBLOB.php/L/IT/IDPagina/3100
e presso l’Ufficio stampa di Amnesty International Italia.

 

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