Flotta diretta a Gaza: Amnesty International chiede indagine su uccisione attivisti

Sia aperta un’inchiesta immediata, credibile e indipendente sull’uccisione, compiuta dalle sue forze armate, di almeno 10 attivisti a bordo di una flotta che protestava contro il blocco della Striscia di Gaza.


‘Appare chiaro che le forze israeliane hanno fatto ricorso alla forza
eccessiva’ – ha dichiarato Malcolm Smart, direttore del Programma Medio
Oriente e Africa del Nord di Amnesty International. ‘Israele afferma che
le sue forze hanno agito per autodifesa, essendo state attaccate, ma non
e’ credibile sostenere che il livello di forza letale impiegato fosse
giustificabile. Esso appare del tutto sproporzionato rispetto alla
minaccia affrontata’.

Amnesty International ha chiesto alle autorita’ israeliane di rendere
subito pubbliche le regole d’ingaggio impartite alle truppe che hanno
compiuto questo attacco letale.

‘Gli attivisti sulle navi avevano reso evidente che il loro scopo primario
era quello di protestare contro il continuo blocco di Gaza, che
costituisce una punizione collettiva e, in quanto tale, una violazione del
diritto internazionale’ – ha proseguito Smart.

Da circa tre anni Israele, che e’ la potenza occupante della Striscia di
Gaza, attua una politica che impedisce ogni movimento di cose e persone,
con l’eccezione dei beni piu’ indispensabili dal punto di vista
umanitario, che vengono importati da agenzie di aiuti internazionali. Solo
una parte dei pazienti che hanno bisogno di cure mediche fuori da Gaza
viene autorizzata a uscirne. Decine di persone sono morte mentre
attendevano l’autorizzazione a viaggiare da parte israeliana.

‘Il blocco non e’ diretto contro i gruppi armati, piuttosto punisce
l’intera popolazione di Gaza limitando l’ingresso di cibo, forniture
mediche, materiale scolastico e da costruzione. Non sorprende, quindi, che
il suo impatto si ripercuota sulla parte piu’ vulnerabile della
popolazione di Gaza: i bambini e le bambine, le persone anziane e quelle
ammalate’ – ha proseguito Smart.

‘Il blocco costituisce una punizione collettiva ai sensi del diritto
internazionale e dev’essere rimosso immediatamente’ – ha concluso Smart.

Israele ha l’obbligo di diritto internazionale di assicurare il benessere
della popolazione di Gaza, compresi i diritti alla salute, all’istruzione,
al cibo e a un alloggio adeguato.

FINE DEL COMUNICATO
Roma, 31 maggio 2010

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