FLMUniti-CUB propone per Fiat la gestione pubblica con intervento diretto dello Stato.
FLMUniti-CUB: Marchionne getta la maschera
FLMUniti-CUB propone per Fiat la gestione pubblica con intervento diretto dello stato. Tiboni, CUB: “Smantellamento di Arese e Termoli e incertezza per Pomigliano e Mirafiori, la Fiat persevera nello sfruttamento dei lavoratori mentre non ha mai mantenuto gli impegni sull’occupazione”.
26 luglio 2010. “Marchionne getta maschera e cede la mano” è il duro commento di Piergiorgio Tiboni, coordinatore nazionale della Confederazione Unitaria di Base, in riferimento all’opera di definitiva dismissione dei propri stabilimenti che Fiat sta operando in Italia. “Per evitare disastri sociali legati alla perdita di occupazione, e anche per evitare la definitiva compromissione del tessuto industriale italiano, FLMUniti-CUB propone la gestione pubblica di Fiat con un intervento diretto da parte dello stato.
“Gli sostanziali smantellamenti di Arese prima, e Termoli poi, senza contare la situazione incerta di Pomigliano d’Arco e Mirafiori, sono ancora una volta la conferma che Fiat lucra sullo sfruttamento dei lavoratori per una produzione che non arriva mai” continua Tiboni “Adesso per giustificare il trasferimento della produzione della nuova monovolume Marchionne ha cercato di addossare la colpa ai lavoratori di Pomigliano”.
Tutto questo quando solo nell’aprile scorso il colosso automobilistico torinese ipotizzava di produrre sei milioni di auto nel mondo, di cui tre milioni e 800mila auto con marchio Fiat e un milione e 400mila in Italia, un raddoppio secco della produzione, tanto favolistico quanto irrealizzabile non solo per FLMUniti-Cub ma anche per molti analisti, in presenza di forte sovra-capacità produttiva sia in Europa che nel resto del mondo.
Agli annunci trionfalistici Fiat ha sempre fatto seguire una realtà molto diversa basata sulla riduzione dei costi e sui mancati investimenti, una condotta confermata dalle valutazioni emerse dal convegno europeo sull’auto organizzato da FLMUniti-CUB, il 12 giugno scorso a Napoli.
“Tanto più che con tutti i soldi che si è presa questi anni proprio dallo stato italiano, e in fin della fiera i suoi cittadini, è come se la Fiat l’avessero comprata, e soprattutto pagata, almeno sette o otto volte” conclude Tiboni.
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Confederazione Unitaria di Base