Amnesty International ha chiesto alle autorita’ di governo e ai gruppi armati d’opposizione di impegnarsi a rispettare la liberta’ di espressione in Somalia.
SOMALIA: GIORNALISTI SOTTO ATTACCO A CAUSA DEL GIRO DI VITE DEL GOVERNO
SULLA STAMPA, DENUNCIA AMNESTY INTERNATIONAL
In occasione della Giornata dei diritti umani dei somali, che si celebra
oggi 22 luglio, Amnesty International ha reso pubblico un documento dal
titolo ‘Notizie difficili: le vite dei giornalisti in pericolo in
Somalia’. Di fronte al crescente giro di vite nei confronti del
giornalismo indipendente nel paese, Amnesty International ha chiesto oggi
alle autorita’ di governo e ai gruppi armati d’opposizione di impegnarsi a
rispettare la liberta’ di espressione.
A partire da giugno, una campagna di persecuzione e intimidazione ha dato
luogo a una serie di arresti e interrogatori di giornalisti. Questa ondata
repressiva si aggiunge alla grave e costante minaccia da parte dei gruppi
armati, che hanno assassinato 10 giornalisti negli ultimi 18 mesi.
‘Ai giornalisti somali viene impedito di informare la popolazione locale
sulla violenza quotidiana che si abbatte sulle loro vite, in un conflitto
così pericoloso da impedire alla stampa internazionale di riferirne con
regolarita’’ – ha dichiarato Michelle Kagari, vicedirettrice del Programma
Africa di Amnesty International. ‘Le autorita’ somale devono indagare
sugli attacchi e sulle persecuzioni di giornalisti da parte dei gruppi
armati e di esponenti del governo e assicurare che la liberta’ di
espressione sia rispettata’.
Il governo federale di transizione (Tfg), che ha l’appoggio
internazionale, controlla solo una piccola parte della capitale
Mogadiscio, mentre il resto del sud e del centro della Somalia e’ sotto il
controllo dei gruppi armati. I due piu’ grandi gruppi armati sono
al-Shabab e Hizbul Islam, alleati contro il Tfg ma anche impegnati a
combattere tra di loro.
Mentre i gruppi armati costituiscono la maggiore minaccia mortale per i
giornalisti somali, la repressione del giornalismo indipendente da parte
del Tfg e’ aumentata d’intensita’.
Il 26 giugno, Mohammed Ibrahim, corrispondente del ‘New York Times’, e’
fuggito dalla Somalia dopo aver ricevuto minacce dalle forze di sicurezza
del governo, in seguito alla pubblicazione di un articolo nel quale
asseriva che tra le forze governative vi fossero bambini soldato.
Il 29 giugno a Mogadiscio, diversi giornalisti sono stati feriti da
missili esplosi contro un locale in cui si svolgeva una conferenza stampa
di al-Shabab. I giornalisti locali presenti ritengono di essere stati
indirettamente presi di mira dal Tfg, che non voleva che la conferenza
stampa avesse luogo.
Il 1° luglio, la polizia ha arrestato il giornalista Mustafa Haji Abdinur
e l’operatore televisivo freelance Yusuf Jama Abdullahi perche’ trovati in
possesso di immagini di un loro collega, il fotogiornalista Farah Abdi
Warsame, che era stato colpito dal fuoco incrociato durante dei
combattimenti a Mogadiscio. I giornalisti sono stati interrogati e
obbligati a eliminare le loro foto. Warsame ha potuto ricevere cure
mediche solo dopo essere stato interrogato.
‘Piu’ che proteggerli dal pericolo costituito dai gruppi armati come
al-Shabab, le autorita’ somale stanno aumentando i problemi per gli
operatori dell’informazione, aggravando la persecuzione nei loro
confronti’ – ha proseguito Kagari.
I gruppi armati che si oppongono al governo somalo controllano attualmente
diverse citta’ del paese. Hanno ucciso, perseguitato e intimidito
giornalisti, chiuso stazioni radio, limitato i temi su cui gli organi di
stampa locali possono riferire e impedito frequentemente ai giornalisti di
pubblicare notizie considerate sfavorevoli nei loro confronti. Questo
rende quasi impossibile divulgare informazioni vitali sulla situazione in
Somalia.
La piu’ recente uccisione di un operatore dell’informazione ha avuto luogo
il 5 maggio, quando tre uomini armati hanno colpito a morte il giornalista
Sheik Nur Mohamed Abkey, dopo aver lasciato la sede della radio di stato.
Abkey e’ stato rapito vicino la sua abitazione, nella parte meridionale di
Mogadiscio, e poi assassinato con ripetuti colpi di arma da fuoco in
testa. Esponenti di al-Shabab hanno rivendicato l’azione.
Nel 2009 sono stati uccisi nove giornalisti, il piu’ alto numero in un
anno dal 1991, quando e’ esploso il conflitto armato a seguito del
collasso del governo dell’ex presidente Siad Barre.
Nei primi cinque mesi del 2010, e’ stato ucciso un giornalista e molti
altri sono stati rapiti e perseguitati dai gruppi armati.
Il Tfg e’ stato sostenuto militarmente dalle truppe etiopi che sono
rimaste in Somalia fino all’inizio del 2009. I rappresentanti del Tfg e le
istituzioni somale sono attualmente protetti dalla Missione dell’Unione
africana in Somalia, Amisom.
Al Tfg si oppongono diversi gruppi armati islamisti. Da entrambe le parti
in conflitto si verificano spesso sovrapposizioni, creazioni di nuove
alleanze, cambiamenti e ulteriori scissioni.
FINE DEL COMUNICATO
Roma, 22 luglio 2010