I bambini abbandonati sono le vere vittime del crollo finanziario che ha portato ad un calo drastico del sostegno a distanza. Adotta un bambino. Basta un euro al mese.
Mettiti in gioco anche tu… basta un euro al mese
Milano, 17 settembre 2010 – Il periodo di crisi economica che stiamo vivendo, dove molte famiglie stentano ad arrivare a fine mese, sta coinvolgendo la solidarietà.
I bambini abbandonati diventano le vere vittime di questo crollo finanziario che ha portato ad un calo drastico del sostegno a distanza.
“Ai.Bi. ha cercato di trovare una soluzione al problema attivando una nuova forma di sostegno a distanza grazie al quale, con un euro al mese, si può continuare a stare dalla parte dei bambini abbandonati, figli dell’indifferenza, che aspettano solo di esistere per qualcuno e di essere parte di una famiglia che doni loro amore. Basta un piccolo gesto, ma di molte persone, a fare la differenza”, ha detto Marco Griffini, Presidente e fondatore di Ai.Bi. associazione che da oltre 25 anni lavora per combattere l’emergenza abbandono.
Attivare il sostegno a distanza è facilissimo: basta versare un euro al mese per entrare a far parte di una squadra o crearne una propria; ogni squadra sarà composta al massimo da 25 persone, le quali, insieme, sosterranno un progetto di Ai.Bi. nel mondo per dare una famiglia ai bambini abbandonati.
Una volta eseguito il versamento, ogni componente riceverà la scheda progetto a cui il gruppo è stato abbinato e una password di accesso ad uno “spazio virtuale”, AiBi Social, dove poter conoscere in tempo reale gli aggiornamenti e le novità del progetto sostenuto.
Sarà possibile anche entrare in contatto con gli operatori di Ai.Bi. presenti nei Paesi e incontrare on line i membri della squadra per interagire con loro.
Un vero e proprio “social network” dedicato al sostegno a distanza!
Oggi con questa nuova forma di sostegno a distanza si può fare tanto per stare dalla parte dei bambini; la solidarietà è un ponte fatto di tante braccia capaci, insieme, di sostenere con vigore le strade divelte dell’umanità.
Visita i siti:
www.aibisocial.it
www.aibi.it/bastauneuro
Il problema dell’identità negata ai bambini del Congo e del Kenya
Diamo un nome ai bambini fantasma
Nella Repubblica Democratica del Congo e in Kenya esiste un’emergenza drammatica, per noi Occidentali irreale: quella di una moltitudine di ragazzi, senza identità, privi di un passato e senza la prospettiva di un futuro che si trova spesso a abitare in strada, negli istituti e che rischia di finire in mano a trafficanti senza scrupoli.
Un esercito di innocenti “invisibili” che vivono senza mai essere esistiti, senza nome perché nessuno ha mai pensato di chiamarli, privi di una carta d’identità o di documento che attesti l’età o chi siano i genitori.
Amici dei Bambini ha pensato di intervenire per proteggere e sostenere i minori indifesi restituendo il diritto ad “esistere” e ad avere un’identità’ a 100 bambini di 5 comuni diversi del Congo e 527 bambini del Kenya.
Attività primaria del progetto sarà la selezione e la formazione per ogni Istituto (Centro residenziale) scelto di un’equipe multidisciplinare composta da 1 operatore DIVINTER (Divisione Urbana dell’Interno), 1 operatore DUAS (Divisione Urbana Affari Sociali), 5 operatori del Ministero del Genere, Famiglia e Bambino, 1 operatore sociale per ogni Centro residenziale, 1 consulente giurista, 1 assistente sociale e 1 animatore/sensibilizzatore.
Il team svolgerà le inchieste sociali, al fine di risalire alle situazioni reali dei bambini, seguirà le procedure di registrazione dei minori e la produzione dei documenti necessari alla registrazione allo stato civile e all’ottenimento del certificato di nascita dei bambini beneficiari del progetto.
Alla fine del progetto verrà realizzato un seminario durante il quale si presenteranno i risultati ottenuti e si cercherà di sensibilizzare le istituzioni e altri centri a regolarizzare la situazione dei bambini in istituto.
Solo la registrazione allo stato civile al momento della nascita di un bambino, rende la nuova creatura un membro della famiglia e di una precisa nazione, gli dà la cittadinanza ed il diritto di essere tutelato dallo Stato, nei casi in cui la tutela dei genitori dovesse venire meno.
Purtroppo milioni di bambini in Africa non vedono rispettato questo loro diritto fondamentale, che è il diritto all’identità ed un nome per questo Ai.Bi. ha deciso di intervenire per dare un futuro a chi non conosce il suo passato.
“Senza nome non esisti”
Ai.Bi. per far fronte al problema dell’identità negata ai bambini del Congo e del Kenya, ha promosso una campagna mediatica di sensibilizzazione che prenderà il via nel mese di Dicembre 2010 e vedrà coinvolti tutti i media (tv, radio, quotidiani e periodici).
Con un toccante spot televisivo incentrato sul dialogo tra il testimonial e la bimba“invisibile”, l’attore invita a sostenere il progetto affinché si possa restituire un’identità e un nome a tutti bambini abbandonati.
L’attualità e la rilevanza del tema promosso dalla campagna, ha spinto diversi personaggi famosi a abbracciare la mission di Ai.Bi.
Per restituire la speranza di un futuro a chi non conosce il proprio passato, si può donare sin da subito con un versamento o, dal mese di Dicembre, inviare un semplice sms del valore di due euro.