Nel Lazio ‘anno zero’ dei Beni culturali

Nel Lazio ‘anno zero’ dei Beni culturali, grandi e piccoli senza risorse e in balia di un degrado inarrestabile. Tappa speciale della campagna “Salvalarte”.

 

 

 

 

Legambiente Lazio – Comunicato stampa
Roma, 4 marzo 2011
Nel Lazio ‘anno zero’ dei Beni culturali, grandi e piccoli
senza risorse e in balia di un degrado inarrestabile
Questa mattina tappa speciale della campagna “Salvalarte”,
un evento nell’ambito della campagna nazionale “Abbracciamo la cultura”

Nei boschi del Parco di Villa Ada c’è uno sconosciuto Muro romano, quindici metri di un manufatto del VI secolo a. C. realizzato a protezione del tracciato della Salaria Vetus che i volontari di Legambiente hanno simbolicamente abbracciato per chiederne il restauro, nell’ambito di una speciale tappa nella Capitale di “Salvalarte”, la storica campagna di Legambiente dedicata alla tutela dei Beni culturali, e in vista della manifestazione nazionale “Abbracciamo la cultura”, promossa da un largo schieramento, che sabato 5 marzo porterà centinaia di persone ad un abbraccio collettivo del Colosseo, per denunciare lo stato di sofferenza del patrimonio culturale italiano.
In questi giorni sono state molteplici le iniziative organizzate per riscoprire piccoli e grandi monumenti nel Lazio: Legambiente e la Cooperativa Sociale COTRAD hanno abbracciato l’Auditorium di Mecenate a Roma, uno splendido ninfeo del 30 a. C., mentre il Circolo Legambiente di Tivoli con “Volontari Tibur Associati” effettuerà un censimento fotografico dei ruderi di ville romane che si affacciano lungo l’Antica Strada di Pomata; il Circolo Legambiente Larus di Sabaudia ha denunciato con “Abbracciamo Torre Paola” lo stato di abbandono della torre costiera eretta nel 1563 sul promontorio del Circeo; il Circolo Legambiente “Peppino Impastato” abbraccerà il Tempietto delle Stimmate di Velletri; in occasione della manifestazione del 5 marzo, poi, il Circolo Legambiente “Mondi Possibili” organizzerà una pedalata in bicicletta da Porta Pia al Colosseo. Altre iniziative sono state promosse sia a Roma – al Rione Monti, al Ghetto e alla Piramide Cestia – che lungo le rive del Velino a Rieti, alla Rocca di Montecelio di Guidonia e alla Tomba della vestale Cossinia a Tivoli.
“Non ci sono solo i gravi crolli al Colosseo o alla Domus Aurea come a Pompei, purtroppo sono molti i beni culturali a rischio a Roma e nel Lazio, un patrimonio unico e invidiato in tutto il mondo che troppo spesso è abbandonato all’incuria, visti i continui e pesantissimi tagli ai fondi per la cultura – afferma Cristiana Avenali, direttrice di Legambiente Lazio–. Solo negli ultimi mesi, sono state evidenziate profonde lesioni sul soffitto della Chiesa di San Francesco a Ripa a Trastevere, a Tivoli un altro pezzo di acquedotto romano si è staccato nonostante le promesse degli ultimi anni, il Porto di Traiano a Fiumicino è da tempo nella lista dei beni culturali a rischio crollo, Torre Paola al Circeo è abbandonata, siti unici come Vulci e Cerveteri sono lasciati senza fondi. Una situazione assurda, che rischia di peggiorare con la riduzione dei fondi statali investiti nel settore, i mancati trasferimenti agli enti locali e le conseguenti pericolose ipotesi di dismissione e privatizzazione, come ad esempio all’ex carcere sull’Isola di Santo Stefano nell’arcipelago Pontino. Il degrado porta inevitabilmente altro degrado in una spirale perversa che rischia di diventare inarrestabile, mentre si perdono anche importanti competenze visto il progressivo disarmo degli istituti di formazione dei restauratori, ma per fortuna cresce l’attenzione e la mobilitazione dei cittadini, che in questi giorni stanno “abbracciando la cultura” anche per chiedere soldi e organici adeguati alla salvaguardia dei beni museali e archeologici e l’avvio di operazioni non più rinviabili, una per tutte la pedonalizzazione del Colosseo e dell’area archeologica centrale di Roma”.
Eppure a Roma, nel primo semestre 2010 –secondo i dati elaborati dalla Funzione pubblica Cgil- i visitatori nei siti museali statali sono cresciuti del 32% rispetto al 2009, e del 45% in quelli civici: un aumento che testimonia l’interesse del pubblico per i siti archeologici più noti, come il Colosseo e il Foro Romano, ma anche per i nuovi poli del contemporaneo (come il Macro). Emblematico anche il successo nel 2010 della mostra di Caravaggio, organizzata dall’azienda Speciale Palexpo. Il settore dei Beni culturali impiega su Roma oltre 5.000 addetti, di cui 1.400 altamente qualificati e 960 nel sistema dei Musei civici, nelle attività della Sovrintendenza comunale e nelle aziende speciali controllate dal Comune. Va poi considerata la fitta rete di società private specializzate nei servizi aggiuntivi, con oltre 2.000 addetti. Il turismo culturale ha segnato un incremento nel Lazio fra il 2003 e il 2008 del 31% (a fronte di un 8,4% a livello nazionale).

“Abbracciamo la cultura” è promossa da ACLI Ambiente – AIB – ANA – ARCI – ARR – AUSER – CGIL – CIA – IA.CS – INU – LEGAMBIENTE – Lavoratori PIERRECI – UIL BAC – A.R.I. – Assotecnici – Ass. per L’Economia della Cultura – CSA PA BC Un. La Sapienza.

Ufficio stampa Legambiente Lazio
www.legambientelazio.it

 

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