Alta finanza e gli speculatori ostacolano la ripresa produttiva di Novaceta. Cippo, ALLCA-CUB: “Una girandola di interessi che va da Norman 95 a Unicredit, alla speculazione edilizia”. 15 luglio 2011. Da lunedì 18 luglio presidio permanente dei lavoratori Novaceta in piazza Cordusio, dovuto al “muro di gomma” che si interpone tra gli interessi del capitale e la ripresa produttiva della Novaceta, relativo alla questione di acquisto dell’area su cui sorge l’azienda, a Magenta, vicino alla stazione ferroviaria e all’arteria di collegamento con l’aeroporto di Malpensa.
“Nonostante ci sia un’offerta da parte della cordata di imprenditori rappresentati dal Consorzio Colanai, per la ripresa produttiva di una delle più importanti aziende a livello mondiale di fibra di acetato di cellulosa Unicredit non ha dato alcuna risposta e la sensazione è che gli interessi speculativi continuano a premere contro” dichiara Giovanni Cippo, segretario generale dell’ALLCA-CUB.
“Quel poco che sappiamo è che un cosiddetto filo rosso collega Norman 95, società immobiliare guidata da Massimo Cimatti, attualmente in fallimento con un passivo di 73 milioni di euro, di cui Fabrizio Palenzona è stato vice-presidente dal 2001 al 2008, a Unicredit, di cui Palenzona è attualmente vice-presidente, a Novaceta, passata nelle sue fasi di tentativi di speculazioni anche da Eurinvest di Ligresti all’Avarel di Maurizio Cimatti, una girandola di interessi da creare non poca confusione” prosegue il sindacalista “comunque la si metta, un’intricata matrioska”.
Tra le altre novità legate a Novaceta, nei giorni scorsi il curatore fallimentare di Novaceta, dottor Giraudo, ha ritirato le lettere di licenziamento inviate in precedenza ai lavoratori dell’azienda magentina produttrice di acetato di cellulosa, oltre all’incontro di venerdì scorso presso la Regione per l’apertura della procedura per sei mesi di cassa integrazione straordinaria.
Confederazione Unitaria di Base
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