“I segreti di Monsanto”

Miguel è uno che conosce molto bene Monsanto. Ha lavorato per la multinazionale in America Latina per oltre 25 anni. Conosce vita, morte e miracoli. I segreti di Monsanto.

 

 

I segreti di Monsanto

 

Oggi Miguel oggi è  uno  dei  pentiti  dell’OGM.  Vorrebbe  fare  qualcosa  di  costruttivo. Colto  da crisi  di  coscienza   ha deciso di  raccontarci chi è Monsanto e i suoi  progetti  per l’Europa (e  l’Italia).   

Monsanto con suoi  marchi e la società sementiera leader  nel mondo. Opera oggi in oltre 60 paesi con oltre 14.000 dipendenti, ha un fatturato che sfiora  i 6 miliardi di dollari e investimenti in ricerca genomica e  biotecnologica per oltre mezzo miliardo di dollari. Dopo  il  pentito  della  TAV  chiediamo  al  nuovo pentito  degli  OGM:  “Senti Miguel…” (nome  di  fantasia ovviamente), “ma  perché  mai  dovrebbe  preoccuparci  Monsanto?  Nella maggioranza di  paesi  europei   le  sementi e gli  alimenti  geneticamente  modificati  son  banditi”. Miguel  si  gratta la  capoccia  e  risponde: “Si  è  vero, però Monsanto adesso ha messo in campo  una  potentissima lobby e  conta  anche  in Europa  di poter  cambiare  le  cose. Così come  ha già fatto con  successo  in  altre  aree del  mondo”.  Se  una  volta  Monsanto scappava  a gambe levate  dall’Europa  (a  causa delle  ostilità alle  coltivazioni OGM)  adesso ha  capito  che  è  il  momento giusto di  insistere, e  tornare. Anche  alla  grande. Potremo  dire  scherzosamente “torna  a  casa  Lasso” (dal  nome  di  una diabolica sostanza chimica prodotta dalla  Monsanto).   Nel  bacino del  Mediterraneo  Monsanto  vorrebbe  fare  ciò  che  sta  realizzando  in  America  Latina. Infatti nel  continente  sudamericano le  più  importanti holding, frotte di agronomi e grossi consorzi  di  produttori   stanno sfruttano intensivamente  i  territori usando  solo le bio- tecnologie del colosso  americano. Il  monopolio assoluto. Mentre un tempo le  coltivazioni con prodotti  discutibili  si  facevano  più  o  meno clandestinamente  adesso le  fanno tranquillamente  alla  luce  del  sole. Tra le  tante  corporazioni  è molto attiva l’ AAPRESID,  un’Associazione Argentina di Produttori in Semina Diretta fondata nel 1989. É una delle  più importanti  ONG composta  da una  fitta  rete  di produttori  innovativi di tutto  il  territorio Argentino, che riceve sostegno dalla scienza targata  Monsanto e sperimenta sul  campo tutte le sue nuove tecnologie.  Proprio lì  nella  pampas, dopo  decenni  di  sfruttamento  brutale, ora però si sta studiando il problema  del  deterioramento ambientale. Le lavorazioni intensive hanno distrutto l’integrità biologica ed ecologica del sistema  suolo. L’erosione eolica e idrica (nonchè lo  spregiudicato  utilizzo dei veleni Monsanto)  quotidianamente continua a causare  l’inquinamento dei corsi d’acqua, e  sono fenomeni che diventano sempre più marcati e costituiscono uno  dei  principali fattori di degradazione dei suoli. Se  leggete il “Dossier Monsanto Dekalb – Ibridi ad alta  efficienza” (che  gentilmente Miguel c’ha  messo  a disposizione)  si  parla  proprio di  questo, della tecnica di  sfruttamento intensivo dei  terreni,  per  favorire “l’aumento  della produzione annuale per  unità  di  superficie” e  “aumenti  della  resa  media  poliennale”.  L’Argentina naturalmente è  solo una  palestra, poi il suo modello  verrà gradualmente esportato oltreoceano. Quì da  noi ci  son  già  laboratori  pronti  che  non  vedono  l’ora  di poter  metter  a  frutto queste  sperimentazioni. A Pontevico  in  Italia  c’è  ad  esempio  un importante centro  di  ricerca  Monsanto (e  uno  anche  a Olmeneta)  che ha  il  compito  di monitorare  e vaglia il lavoro  di  analisi che  viene  fatto  dagli  altri  laboratori Monsanto  sparsi  in tutto  il  mondo (Umberlandia  in Brasile, Ankeny e  St  Louis in USA, Boissay Francia, Bethlehem  Sud Africa).

Ma  una domanda  ci  viene  spontanea: “Scusa Miguel ma sei  proprio  sicuro che  da  noi ora ci sono le condizioni favorevoli  per il  ritorno in  grande  stile  di Monsanto?”. Il gaucho scuote  la  testa  e risponde   affermativamente senza esitazioni.  Monsanto,  ci  racconta,   da  qualche  tempo ha   sguinzagliato  i  suoi  007  per  sondare  in  mercato  europeo  (con  particolare  attenzione a quello  italiano) e per  approcciare tutti  i più  importanti  maiscoltori professionisti,  proponendo  interessanti contropartite in  cambio dell’utilizzo dei   suoi  prodotti modificati  in  laboratorio (per  iniziare  vorrebbero  sponsorizzare fortemente  una  varietà di  mais  ibrido adatto alla  fascia  mediterranea). In  Europa  ed  in  Italia,  ad  esempio, forse  non  tutti  lo  sanno, anche  se gli OGM  son ufficialmente al  bando ed è  stata  indetta  una  moratoria questi vengono  ugualmente utilizzati,  studiati/sperimentati  e  ampiamente impiegati   (l’importante  è  non  dire a  nessuno dove  e  come). D’altronde le  tecnologie ed  i  prodotti a marchio  Monsanto son  già  ben  noti e presenti da  lustri in  molte importanti  realtà zootecniche  (v. prodotti  come DEKALB, Asgrow, Roundup e Cargill).

 

 

Diciamo subito, per amore di verità, che in linea puramente teorica le biotecnologie applicate all’agricoltura, potrebbero esser foriere di grandi benefici per l’umanità, specialmente per proteggere le colture da virus e parassiti e sconfiggere la fame nel mondo. Nella realtà però – almeno così sostiene il nostro ben informato interlocutore – è esattamente il contrario.   Le sostanze manipolate dall’ecomostro americano  stanno soltanto causando danni ambientali enormi. Basti solo pensare ad una varietà di mais che qualche genialoide di scienziato ha pensato bene di incrociare  con del micidiale pesticida (mais varietà  MON810 trattato con il Poncho 2 un potente antiparassitario prodotto dalla tedesca Bayer).  Insetticidi, fungicidi, fitofarmaci, erbicidi nonché fertilizzanti targati Monsanto, anziché difendere l’ambiente lo stanno letteralmente ammazzando ed avvelenando. E’ il caso di un   ipertecnologico geodisinfestante a base di Zetacipermetrina, un piretro  di ultima generazione con azione neurotossica che provoca l’immediata paralisi e morte di larve e  insetti (peccato che ammazzi anche api e insetti indispensabili all’equilibrio dell’ecosistema). A detta di Miguel sta sostanza di sintesi  fa anche incazzate di brutto tutte le colture  (soia, mais,  colza, cotone  la patata) con ricadute poco simpatiche nella catena alimentare. E quando la natura si rivolta poi son proprio  cazzi (e se non si rivolta la natura ci rivoltiamo noi).
  Che la multinazionale di Saint Louis  facesse qualche porcata, per la verità qualcuno l’aveva già sospettato. Più volte la società Monsanto è stata accusata di gravi negligenze, frodi, attentati alla salute e all’integrità di persone e cose, disastri  ecologici e sanitari nonché  utilizzo di false prove.
 

Un  caso  abbastanza  eclatante è  stato  quello del diserbante  Monsanto Roundup   (il  più  venduto al  mondo ed  il  più  utilizzato nei giardini delle scuole e nelle aree verdi delle città) che sfortunatamente ha avuto qualche  lieve controindicazione (causa soltanto un pochetto di malformazioni e mutazioni genetiche).  Comprovati studi, da parte di ricercatori internazionali (tra cui  studiosi argentini ed inglesi) hanno accertato inconfutabilmente la responsabilità dell’erbicida nelle malformazioni cranio-facciali degli embrioni di polli, rane e  di  altri  animali. Altri  scienziati  invece hanno appurato che il Roundop di  Monsanto  distrugge  il  Testosterone  provocando la  sterilità maschile sia nell’uomo che  negli  animali. Un  altro  team indipendente invece  ha  accertato che il Roundop causa anche malformazioni neonatali, cancro, danni genetici, alterazioni al sistema endocrino e altri danni anche se il  prodotto Monsanto viene  assorbito a bassissime dosi. Figuriamoci  l’impiego massivo di questo  prodotto,  come  avviene normalmente  in agricoltura. Non  c’è proprio da  meravigliarsi se  è  stato riscontrato un  preoccupante emergere di malattie cancerogene osservate proprio sulla popolazione del Sudamerica, una delle zone al mondo in cui si usa maggiormente la soia Ogm Roundup, soia modificata  geneticamente creata dai  proprio dai Frankenstein  della  genetica biotech Monsanto  per tollerare le  elevate quantità di Glifosato (la  sostanza  killer che è contenuta  nei  prodotti Monsanto). Ma  i  prodotti  killer son  tantissimi  altri,  come  ad  esempio il  micidiale erbicida pesticida Lasso per  cui   Monsanto recentemente  è anche  stata  condannata per avvelenamento ed intossicazione (vuoi vedere che alla  fine ha fatto  meno danni l’amianto dell’Eternit ed  il  benzene  dell’ENI?).

Un interessante  documento interno di  Monsanto Italia – che  grazie  a Miguel abbiamo  potuto  visionare –  esplica:  “Primo erbicida con la registrazione europea (20-11-2001). Tutti i produttori dovranno dimostrare la sicurezza dei loro prodotti. Noi forniremo i  migliori dati fisico-chimici-tossicologici. La maggior parte delle registrazioni saranno: cancellate o classificate    (entro 2 anni). Roundup  supererà tutti gli esami (forte lobby europea di sostegno a Monsanto)…” (v.  documento  qui riprodotto  ed  allegato pdf).

Un team  di ricercatori coscienziosi  di  recente ha pubblicato  un dossier  che  accusa l’industria agro-chimica americana e la Commissione Europea di sapere da almeno trent’anni della pericolosità del prodotto ma di averlo consapevolmente tenuto segreto all’opinione pubblica. Con  Monsanto si  stà  replicando il  triste  giochetto delle multinazionali  del  tabacco? Sta a   vedere  che si ripete  la  storia   dell’amianto dell’Eternit? Tutti sapevano che era  micidiale  e  oggi  facciamo la  conta  dei  morti e  feriti.  Che   Monsanto almeno stavolta si  mettesse  una mano  sulla  coscienza e abbia il  buon  gusto di  scrivercelo  in  caratteri  cubitali sui suoi  prodotti:  “Monsanto nuoce  gravemente  alla  salute”.

Un’interessante  ricerca  sponsorizzata dalla Monsanto  titola: “Uomo e Biotecnologie, rischi immaginari o rischi reali?” (v.  doc.  qui allegato e  riprodotto pdf). Dicono i pro-OGM pro-Monsanto di  casa nostra: “… l’ingegneria genetica  può  portare  a  prodotti  pericolosi. Vero. Le multinazionali non operano per risolvere i problemi dell’ambiente né la fame nel mondo bensì perseguendo i loro profitti.Vero. La legge che permette di brevettare geni o organismi viventi è alquanto contraddittoria. I suoi fondamenti sono basati su assunzioni arbitrarie che individuano un diritto eticamente molto discutibile.  Vero … “. Come recita il  motto Monsanto: “ … le società che guardano al futuro fanno molto di più che soddisfare i loro clienti. Li stupiscono”. Stavolta Frankenstein c’ha  proprio  stupito.

“Senti  Miguel…”  (intanto  grazie per  tutte  le  info)  gli  chiediamo “… ste  cose  di  Monsanto ci  intrigano  un  casino ci  racconterai  qualcos’altro  di  interessante?”

“Certo  che  si … se a  voi  non  dispiace …”.

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Se  avete  voglia – e  tempo –  potete gettare un’occhio su alcuni interessanti documenti Monsanto (per  gentile  concessione  di  Miguelito).

Pdf  sfogliabili  online (Issuu):

Monsanto Fotografie

Monsanto: Uomo e Biotecnologie, rischi immaginari o rischi reali?

Monsanto Agroqualità Soia 2012

Monsanto Diserbante LASSO

Presentazione Monsanto Asgrow

Monsanto CGS Sementi – Per un frumento duro di qualità

Monsanto Mais OGM e ambiente

Monsanto Roundup  la preparazione  del letto di semina  

Monsanto Argentina il dilemma  tra  produzione e ambiente

Monsanto Argentina il semina diretta

Monsanto Argentina Agricoltura Certificada la evolucion de  la Siembra Directa

Monsanto Grazer  N

Monsanto Asgrow, la redditività nelle  tue  mani

Storia  del  Mais  dalla  polenta all’energia  elettrica

Monsanto Agroqualità formulazioni mirate per obiettivi specifici

Dossier Monsanto Dekalb – Ibridi ad alta  efficienza

Introduzione Monsanto Italia – Roundup

Monsanto Asgrow Dekalb valutazione Reddito Culturale per classi FAO

Monsanto Soia la scelta varietale

Monsanto redditività della  produzione

Storia della meccanizzazione in agricoltura e il ruolo del gruppo Fiat New Holland      

New Holland e il supporto alle filiere agroalimentari
per il  mantenimento della qualità delle produzioni agricole

Mais Monsanto:  dalla tecnica al mercato

Monsanto MAIS e parassiti

Monsanto Agrimpianti irrigazione di  precisione

Prove di  confronto di alcune FALCIATRINCIACARICATRICI

Monsanto Dekalb Trinciato

Monsanto Mais Agricoltura e irrigazione di precisione

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dal portale Indymedia

http://piemonte.indymedia.org/article/15034

https://london.indymedia.org/articles/12264

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