Forse si apre uno spiraglio per un vero piano strutturale di edilizia residenziale pubblica a canone sociale. La Camera sta per approvare la Relazione della Commissione Bilancio relativa alle priorità da sostenere con il Recovery Fund.
Roma 13 ottobre 2020
Comunicato Stampa
Recovery Fund: “una buona notizia l’inserimento nella Relazione della Commissione Bilancio relativa alle priorità da sostenere con il Recovery Fund di misure efficaci per il contrasto del disagio abitativo, favorendo l’aumento dell’offerta di alloggi di edilizia residenziale pubblica a canone sociale, anche attraverso un apposito Piano nazionale”
Dichiarazione di Massimo Pasquini, Segretario Nazionale Unione Inquilini.
Forse si apre uno spiraglio per un vero piano strutturale di edilizia residenziale pubblica a canone sociale. La Camera sta per approvare la Relazione della Commissione Bilancio relativa alle priorità da sostenere con il Recovery Fund. La notizia che arriva è quella che all’interno della corposa relazione è stata inserita la seguente frase: “misure efficaci per il contrasto del disagio abitativo, favorendo l’aumento dell’offerta di alloggi di edilizia residenziale pubblica a canone sociale, anche attraverso un apposito Piano nazionale”. Si tratta di una notizia positiva che arriva mentre sono in corso in oltre 35 città iniziative promosse dall’Unione Inquilini per le giornate “Sfratti Zero”.
Appare del tutto ovvio che la grave precarietà abitativa, aggravata dall’emergenza sanitaria, non possa che essere affrontata riprendo in mano politiche abitative pubbliche che rispandono al fabbisogno espresso da centinaia di migliaia di famiglie, studenti fuorisede e lavoratori in mobilità.
Ora si apre uno spiraglio, finalmente nel Recovery Fund appare una indicazione chiara di procedere nell’aumento della disponibilità di case popolari, finalmente si riapre un percorso che porti alla definizione di un Piano nazionale e pluriennale di edilizia pubblica a canone sociale.
Il Piano di edilizia residenziale pubblica, che si indica nelle priorità da sostenere con il Recovery Fund, non è una spesa ma un investimento per una infrastruttura sociale essenziale quali sono le case popolari. Un investimento sociale perché punta a rispondere al fabbisogno da parte di 650.000 famiglie nelle graduatorie. Un investimento perché crea lavoro e consente la realizzazione di edilizia residenziale pubblica senza consumo di suolo, recuperando l’immenso patrimonio immobiliare che risulta inutilizzato, con adeguata qualità dell’abitare, realizzando immobili efficienti dal punto di vista energetico.
Mi auguro che la Ministra De Micheli avvii subito un tavolo per definire il Piano di edilizia residenziale pubblica con risorse del Recovery Fund.”
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