Cronache “italiote”: Il portuale pacifista e vaccinato Puzzer espulso dalla città di Roma

Un portuale pacifista e vaccinato si siede su una panchina: la polizia lo preleva, rimuove e allontana dalla città.

Una trasmissione televisiva seguita dà spazio per la prima volta in mesi a dati sfavorevoli alla narrazione governativa: mozioni parlamentari di maggioranza per chiedere sanzioni.

Uno storico e divulgatore noto si esprime contro una legge promulgata di recente: iniziano a piovere denigrazioni pubbliche, damnationes memoriae, fino alla richiesta di revoca dei contratti in essere con la TV.

Ok, non chiamiamola dittatura che la gente si spaventa; chiamiamola “Pippo” che fa tanta simpatia.

Concederete però che Pippo sarebbe piaciuto davvero un casino a quei signori in tenuta militare che concionavano le folle dai balconi.

Andrea Zhok

03 Novembre 2021

Andrea Zhok – “Un portuale pacifista e vaccinato si siede su una panchina…” – OP-ED – L’Antidiplomatico (lantidiplomatico.it)

 

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Un anno di Daspo da Roma per Stefano Puzzer

Stefano Puzzer trattenuto 5 ore in Questura come se fosse un criminale.

Era venuto pacificamente a Roma per sollecitare la risposta del Governo alle richieste del coordinamento 15 ottobre, presentate al ministro del Movimento 5 Stelle, Patuanelli, che aveva garantito di portarle subito all’attenzione del Consiglio dei Ministri martedì scorso.

Poi da martedì la “risposta” è stata rinviata a giovedì.

Quindi il silenzio.

Nel frattempo è stato impedito dal prefetto e dal sindaco di Trieste l’utilizzo di Piazza Unità d’Italia come presunto focolaio di contagi.

Dati a casaccio che non corrispondono a quelli forniti dalla Regione e dagli ospedali, disponibili in rete.

Addirittura, sfiorando, anzi, superando il ridicolo, si annuncia che 93 “positivi” abbiano dichiarato di aver partecipato alle manifestazioni, naturalmente da perfetti ‘no green pass’ avrebbero fornito di propria spontanea volontà il pretesto per vietare l’espressione della loro protesta.

Neppure in un pessimo film di infima categoria una trama simile sarebbe stata approvata.

Stefano Puzzer ha mandato messaggi di pace, di distensione; la piazza di Roma, piazza del Popolo, è stata un susseguirsi di suoni, canti e balli.

Persone di tutte le età, vaccinati e non, sono accorsi per manifestare supporto e sostegno a questo ragazzo semplice, a questo portuale che, più di ogni politico o intellettuale, ha dimostrato coraggio, concretezza, determinazione, portandogli biscotti, caffè, affetto.

Famiglie con bambini, ragazzi, pensionati, impiegati, insegnanti e studenti, rispettando anche il distanziamento chiesto dai megafoni.

Stefano Puzzer è stato trattenuto in questura per 5 ore.

Si parla di Daspo.

Quel Daspo che non aveva il neofascista Castellino quando invitò ad andare alla Sede della CGIL.

Stefano Puzzer era venuto a Roma per facilitare il Governo.

Se Maometto non va alla montagna…

Invece di arrivare un invito del Governo a parlare, è arrivata la Digos.

Stefano Puzzer ha inoltrato un vocale dove dice di essere stato trattato bene, con gentilezza, “anche se è stata un po’ lunga”.

Deve lasciare Roma.

Domani sarà a Trieste dove potrà parlare con il suo avvocato per comprendere le eventuali azioni da intraprendere.

Si attende un comunicato ufficiale domani 3 novembre, in giornata.

Fa paura Puzzer?

Perché fa paura una piazza che canta e balla?

Fa più paura dell’ondulazione oscillatoria delle piazze violente.

Perché non si può infiltrare.

Agata Iacono
03 Novembre 2021

Un anno di Daspo da Roma per Stefano Puzzer – DALL’ITALIA – L’Antidiplomatico (lantidiplomatico.it)

 

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Hanno avuto paura di un uomo con un tavolino

E’ bastato un uomo con un tavolino, che si è seduto pacificamente in Piazza del Popolo, per far scattare la reazione scomposta ed esagerata del governo: via da Roma per un anno.

Questo è il livello di paura che serpeggia in questi giorni ai piani alti del potere. Hanno avuto paura di un uomo con un tavolino.

Stefano Puzzer ha fatto una mossa geniale: “Visto che ci avevano promesso una risposta che non è mai arrivata – ha detto – vado io a Roma e mi siedo in piazza ad aspettare”. Nulla di più semplice e nulla di più eloquente allo stesso tempo. Quella presenza in piazza, con quelle sedie vuote davanti al tavolino di Puzzer, era un’immagine insopportabile per un governo di vigliacchi che non riesce a giustificare in alcun modo la scelta scellerata del green pass ai suoi cittadini.

E così è scattato l’allontanamento, rivelando il nervo scoperto dei nostri aguzzini: hanno paura.

Le piazze spaventano. A Trieste hanno usato la patetica scusa dei “contagi” per chiudere a tutti la piazza principale fino al 31 dicembre. La Confcommercio chiede lo stop alle manifestazioni del sabato pomeriggio, “perchè così si danneggia l’economia”. Le manifestazioni nelle varie città d’Italia vengono taciute nei telegiornali, affinchè gli italiani non sappiano. E un singolo uomo con un tavolino viene allontanato dalla capitale d’Italia, perchè in poche ore era riuscito a raccogliere intorno a sè centinaia di cittadini che erano venuti a dargli supporto.

Questo dimostra una sola cosa: è il momento di insistere. Abbiamo tutto il diritto di protestare, in modo pacifico, contro la privazione delle nostre libertà e contro il ricatto ignobile di un greenpass che lede ogni più elementare principio costituzionale.

Chiunque resti a casa oggi, pur potendo andare in piazza, potrà serenamente ritenersi responsabile nel giorno in cui ci accorgessimo che le nostre libertà individuali sono state soppresse per sempre. E quel giorno sarà troppo tardi per piangere.

Massimo Mazzucco

03 Novembre 2021

Hanno avuto paura di un uomo con un tavolino – OP-ED – L’Antidiplomatico (lantidiplomatico.it)

 

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