[Sinistrainrete] Claudio Paolantoni: Una lettura critica di “Antithesi/cognord

L’obiettivo polemico del testo in esame è “l’approccio negazionista nei confronti della pandemia” abbracciato da “molti dei nostri compagni e amici all’interno dell’ambiente radicale” “mentre non pochi di loro sono gradualmente scivolati nel pensiero cospirazionista e in assurdità sconvolgenti.”

 

 

Claudio Paolantoni: Una lettura critica di “Antithesi/cognord. La realtà della negazione e la negazione della realtà”

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Una lettura critica di “Antithesi/cognord. La realtà della negazione e la negazione della realtà”1

di Claudio Paolantoni

Il testo è stato tradotto in italiano qui e ripreso qui

19db7e08c9a5ef23afa5c842340c8f0e XLL’obiettivo polemico del testo in esame è “l’approccio negazionista nei confronti della pandemia” abbracciato da “molti dei nostri compagni e amici all’interno dell’ambiente radicale” “mentre non pochi di loro sono gradualmente scivolati nel pensiero cospirazionista e in assurdità sconvolgenti.”

Quindi l’obiettivo è il “negazionismo”. Ma a un certo punto del testo, a pag. 29, si passa alle “tendenze negazioniste/novax” senza avvertire particolare necessità di distinzione tra i due aspetti, o di argomentazioni diverse per contrastarle. In queste note starò in buona parte al gioco, per quanto rischioso possa essere.

L’arma delle polemica, il lungo filo rosso del documento, è inchiodare queste tendenze alla loro presunta matrice “individualista”. E’ proprio questa matrice che renderebbe intercambiabili negazionismo e antivaccinismo. L’ opera viene compiuta in gran parte dandone per scontato un presupposto, cioè che tali opposizioni siano dettate dal solo anelito alla “libertà individuale”, o alla “autodeterminazione” (che a loro volta, per definizione, sarebbero sempre nemiche della vera libertà, cosciente del vincolo sociale), altre volte articolando delle critiche puntuali (ma inconsce dei propri presupposti).

Il documento è fortemente ispirato a una “teoria” dello Stato nel merito della quale non ritengo di avere la necessità, e neanche le competenze, per entrarvi2. Pertanto mi limiterò a considerarla per quello che sembra esserne il suo precipitato nel contesto del tema affrontato:

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Fabio Ciabatti: La rivoluzione oltre il comunismo novecentesco

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La rivoluzione oltre il comunismo novecentesco

di Fabio Ciabatti

Enzo Traverso, Rivoluzione. 1789-1989: un’altra storia, Feltrinelli, Milano 2021, edizione Kindle, pp. 585, € 19,90; edizione cartacea p. 464, € 39,00.

variant med 1200x630 obj26296550I militanti dei partiti comunisti del secolo scorso erano convinti di marciare nel senso della storia e per questo di appartenere a un movimento che trascendeva il loro destino individuale. Convinzione che li aiutava a combattere anche nei momenti più tragici e a riprendere la lotta dopo ogni sconfitta. L’esperienza di questo tipo di soggettività, legata alla costellazione pratico-teorica del comunismo novecentesco, si è esaurita, sostiene Enzo Traverso nel suo ultimo libro Rivoluzione. 1789-1989: un’altra storia. I movimenti anticapitalisti emersi negli ultimi anni, infatti, non appartengono a nessuna delle tradizioni della sinistra del passato, fatte salve alcune affinità con l’anarchismo. Generalmente disinteressati ai grandi dibattiti strategici della tradizione rivoluzionaria e indifferenti ad una dimensione teleologica della storia, hanno inventato nuove forme di organizzazione e sperimentato nuove forme di vita basate sull’autogestione, sulla riappropriazione dello spazio pubblico, sulla partecipazione, sulla deliberazione collettiva, sull’inventario dei bisogni e sulla critica della mercificazione dei rapporti sociali. “In quanto orfani, devono inventare la propria identità. Questa è a un tempo la loro forza, perché non sono prigionieri di modelli ereditati dal passato, e la loro debolezza, perché mancano di memoria”.1 Per questo “se le rivoluzioni del nostro tempo devono inventare i propri modelli, non possono farlo su una tabula rasa, senza incarnare una memoria delle lotte passate, sia le conquiste, sia le assai più frequenti sconfitte”.2 Non si tratta di conservare feticisticamente un retaggio inviolato di prassi e teorie, ma di fare una duplice operazione attraverso l’elaborazione critica della storia: superare il passato e, al contempo, salvare il significato di quell’esperienza storica chiamata rivoluzione.

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Franco Piperno: Movimento e tempo in Aristotele

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Movimento e tempo in Aristotele

di Franco Piperno

Continua la pubblicazione dei contributi di Franco Piperno dedicati alla questione del tempo e, in particolare, alla relazione sotterranea tra tempo comune e tempo scientifico. Questo rapporto era già stato indagato attraverso il racconto delle «due imprese di Pigafetta» (https://www.machina-deriveapprodi.com/post/le-due-imprese-di-pigafetta). Ora l’autore si rivolge alla fisica aristotelica per sviluppare una considerazione sulla nozione di tempo naturale, cioè fisico

0e99dc 46f806eaeccc43b2947eef0c73f291b7mv2Premessa

Il tempo, l’idea del tempo, è spesso la qualità fondatrice di una concezione comune del mondo. Il tempo, il tempo comune, il tempo pubblicamente misurabile ordina le azioni sociali secondo il «prima» ed il «dopo». Il tempo rende, così, intelligibile il movimento. Ma, come ogni concetto fondatore, il tempo, spesso, diviene cosa; e ci appare come realmente esistente. Anzi ci appare talvolta, paradossalmente, più reale che le cose. Le idee comuni, le idee costitutive del senso comune, trovano la loro sostanza nell’accordo sociale; questo significa che un concetto fondante del senso comune è reale solo perché è condiviso da una moltitudine di individui. Un’idea totalitaria, poi, cioè un’idea unanimemente accettata, fa nido nello spirito dell’individuo, diviene così un concetto irriflesso, quasi un istinto – in modo che l’idea appaia meno come un mezzo di dare ordine al mondo che un frammento del mondo, il più vero forse.

Il tempo come la causa, il numero o la libertà, è un’idea, anche se si tratta di un’idea-paradigma. Ma un’idea di questa natura appare all’individuo come cosa del mondo malgrado si tratti di un simbolo per ordinare le cose del mondo. E come le cose del mondo si sottrae alla riflessione critica e all’interrogazione: perché quel che esiste è ovviamente considerato ragionevole. Infatti i paradigmi concettuali non si aprono alla critica che durante le crisi sociali. Una crisi sociale è prima di tutto una crisi della comune concezione del tempo.

La temporalità, cioè il modo d’apprendere il cambiamento, è un’esperienza necessariamente collettiva, essa caratterizza non solamente una società ma perfino una comunità.

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Assemblea Militante: A fianco dei camionisti canadesi contro i governi del capitale!

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A fianco dei camionisti canadesi contro i governi del capitale!

di Assemblea Militante

L’Assemblea Militante solidarizza pienamente con la lotta dei camionisti canadesi e della popolazione che si sta unendo attorno ad essi per realizzare gli obiettivi, che non sono “corporativi”, ma di liberazione dell’intera società dall’obbligo vaccinale e dal sistema di controllo/discriminazione instaurato dal governo. La nostra solidarietà non è in alcun modo condizionata dai palesi tentativi di strumentalizzazione politica manifestati da compagini sovraniste e reazionarie e che nulla hanno a che vedere con le dinamiche di classe e con gli obiettivi più autentici espressi dalla lotta.

L’Assemblea Militante ritiene che l’azione di forza, cioè il pronunciamento di massa e di piazza contro i dispositivi statali di gestione della “crisi pandemica”, falsamente motivati e presentati come volti alla tutela della salute pubblica e dell’interesse sociale della collettività, sia la vera medicina, intanto per tutelare la salute e l’incolumità individuale e collettiva dalle sperimentazioni vax imposte attraverso i più subdoli ricatti (dagli esiti ignoti in quanto sperimentazioni), e poi per sbarrare la strada al tipo di società che il potere del capitale intende altrettanto imporre: società-galera di uomini controllati e tracciati in ogni istante e in ogni loro movimento, sul posto di lavoro e fuori; uomini trasformati in QR code.

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Piccole Note: Soros: Xi Jinping è finito…. Profezia o minaccia a vuoto?

piccolenote

Soros: Xi Jinping è finito…. Profezia o minaccia a vuoto?

di Piccole Note

George Soros sfida apertamente Xi Jinping, annunciando che ormai la sua fine è prossima. Lo speculatore che si diverte a giocare con la geopolitica, intervenendo all’Hoover Institution, ha esordito annunciando che il “2022 sarà un anno critico nella storia del mondo”.

Dopo aver accennato alle diverse scadenze importanti dell’anno (elezioni etc) ha spiegato che Xi ormai è finito. Diverse le criticità che porteranno alla scomparsa dell’imperatore d’Oriente.

Prima, fra queste, il malcontento degli oligarchi cinesi (ci permettiamo chiamarli così) arricchitisi con la leadership di Deng Xiao Ping, il quale, constatando che il suo Paese era uscito incenerito dalla rivoluzione culturale, aveva aperto sia alle società estere che a una certa privatizzazione interna, dando vita al miracolo economico cinese.

Ora Xi gli ha dichiarato guerra (un po’ quel che è successo in Russia con Putin), nello sforzo di riportare quelle imprese sotto il controllo privato. Da qui la resistenza contro l’attuale leader che si riverbera anche nel Partito comunista cinese.

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Salvatore Bravo: La storia in vendita

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La storia in vendita

di Salvatore Bravo

Il comunicato con il quale le Brigate Rosse rivendicarono nel 1978 il sequestro del presidente della Dc, Aldo Moro, è all’incanto in una asta online. Lo si trova sul sito web della Bertolani Fine Art, lotto 43, che ha messo all’incanto il volantino. La storia della Repubblica è in vendita. La memoria è cancellata, le sue testimonianze sono all’asta, per cui gradualmente il patrimonio pubblico è mercificato ed oltraggiato dal nuovo totalitarismo oligarchico e neofeudale. La storia con le sue testimonianze ha il compito di elevare verso ideali che muovono i popoli alla speranza e alla prassi. Senza storia, non vi è popolo, non vi è comunità, ma solo mercato in cui soccombono i più deboli. Ci si muove all’interno di tale logica, si vuole insegnare alle nuove generazioni che il passato è solo un mezzo per fare PIL. La storia è diventata il nuovo mercato del capitalismo assoluto, l’Italia è il luogo geografico ideale dove sperimentare la nuova frontiera. La presenza di un patrimonio storico ed artistico diffuso la rende appetibile ai nuovi investitori disponibili a comprarsi la storia patria per renderla plusvalore con la complicità delle classi dirigenti al potere.

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Guido Salerno Aletta: Terzo Shock Energetico per l’Europa?

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Terzo Shock Energetico per l’Europa?

Dalla Carbon Tax alla Carbon Inflation

di Guido Salerno Aletta

Mentre tanti governi pensavano di penalizzare i consumi di energie di origine fossile, finanziando con la Carbon Tax gli investimenti in energie rinnovabili, la Carbon Inflation sta aumentando i proventi dei Paesi produttori di energie fossili mettendo l’Europa in difficoltà: era già successo nel 1973 e poi nel 1980.

Paradosso nel paradosso, per ridurre le bollette dei consumatori, in questi giorni il governo italiano sta cercano di plafonare gli enormi profitti incassati dai produttori di energia elettrica da fonti rinnovabili che incassano il prezzo marginale, stratosferico, che dipende dal gas contrattato sul mercato spot.

In pratica, per abbassare le tariffe elettriche e del gas, non solo si impiegano i proventi fiscali che derivano dalle aste di aggiudicazione dei diritti di emissione della CO2, ma si spostano tutte le risorse fiscali a favore dei venditori di gas: una beffa.

Non è roba di altri tempi, di un passato remoto da leggere sui libri di Storia: il prezzo e l’approvvigionamento di energia, petrolio e gas, sono un fattore di scontro economico e geopolitico.

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Epicoco Silvia: EMA non raccomanda la dose booster nei bambini e adolescenti sani, l’Italia invece la richiede per rinnovare il certificato verde

gocciaagoccia

EMA non raccomanda la dose booster nei bambini e adolescenti sani, l’Italia invece la richiede per rinnovare il certificato verde

di Epicoco Silvia*

Riceviamo e volentieri pubblichiamo ricordando che non solo resta a scuola la distinzione tra vaccinati e non vaccinati ma è tra vaccinati e vaccinati da più di 120 giorni. Il green pass non vale nemmeno 6 mesi. Quindi se il ragazzo non ha fatto la terza dose dopo 120 giorni va in quarantena come i non vaccinati

In virtù del Decreto-legge n. 221/2021 entrato in vigore il 25 dicembre scorso, dal primo febbraio 2022 la validità del certificato verde viene ridotta da 9 a 6 mesi. Il Ministero della Salute sta comunicando a chi ha il certificato in scadenza, la nuova durata dello stesso e la necessità della terza dose (booster) di vaccino anti-Covid per l’ulteriore proroga.

Come genitore, prima di valutare se fare somministrare la terza dose ai miei figli, ho cercato informazioni e dati relativi all’uso della dose booster nella fascia di età dei minori. Ho consultato il database che contiene informazioni dettagliate su tutti gli studi clinici (ClinicalTrials.gov) senza però trovare alcuno studio specifico condotto sui minori in merito alla dose addizionale.

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Sandro Moiso: Studenti e operai uniti nella lotta…?

carmilla

Studenti e operai uniti nella lotta…?

Appunti per una mobilitazione studentesca

di Sandro Moiso

28 gennaio 2022 Non si può morire di alternanza scuola lavoroLa nostalgia non è mai una buona compagna di viaggio, sia nella vita che in politica, pertanto le riflessioni che seguono esulano da eventuali rimpianti per una stagione apparentemente finita da decenni. Detto questo, però, è inevitabile registrare come in una società che non ha mai perso le caratteristiche di sfruttamento e comando sulla forza lavoro che già erano state alla base delle rivolte operaie degli anni Sessanta e Settanta, in un contesto in cui alcune caratteristiche del lavoro precarizzato sono penetrate sempre di più anche all’interno dei percorsi scolastici contraddicendo la favoletta della formazione culturale dei futuri cittadini, sia ridiventata possibile sperare in una ripresa dell’unità di intenti tra settori del mondo del lavoro e studenti, soprattutto delle scuole superiori, come è riscontrabile oggi a partire dalle mobilitazioni che hanno coinvolto gli stessi in almeno trenta città italiane dopo la tragica morte, durante l’ultimo giorno dello stage di alternanza scuola-lavoro, di un giovane diciottenne, Lorenzo Parelli, in un’azienda dislocata in provincia di Udine.

D’altra parte gli studenti medi, nelle spontanee manifestazioni avvenute dopo la morte di un loro coetaneo sul luogo di lavoro in cui avrebbe dovuto apprendere elementi utili ad una formazione professionale, cui le scuole statali sembrano aver abdicato da molti anni a questa parte, hanno evidenziato un elemento che da troppo tempo, al di là dei falsi piagnistei sindacali e governativi, caratterizza il mondo del lavoro italiano, ovvero il fatto che in questa democratica repubblica sono da contare almeno tre morti al giorno sui posti di lavoro. Cifra che il periodo di allerte ed emergenze pandemiche non ha certamente contribuito a far diminuire.

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Michele Di Mascio: Gli studi “randomizzati”sulle cure per il Covid-19 da fare a casa: un po’ pochini e un po’ poco raccontati

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Gli studi “randomizzati”sulle cure per il Covid-19 da fare a casa: un po’ pochini e un po’ poco raccontati

di Michele Di Mascio

farmaci per la cura della covid 19 900x760Una recente intervista sulle cure per il Covid da fare a casa, andata in onda in prima serata, evidenzia come questo tema venga tuttora trattato senza accennare minimamente al senso di frustrazione che imperversa da due anni, in una parte della società civile e della stessa comunità scientifica, per via dei tempi sorprendentemente lunghi con cui decollano o procedono gli studi controllati su questi arsenali, sotto i fari spenti dei main stream media.

È stato uno dei temi affrontati, da me e da altri, per esempio nell’incontro di Politiche Pandemiche (Torino, 8 Dicembre 2021) che conta finora più di duecentomila click su Youtube o nell’udienza di Senato pubblica avanzata dal senatore americano Ron Johnson Covid-19: A Second Opinion (Washington, 24 Gennaio 2022), che ѐ stata seguita in streaming da più di un milione e quattrocentomila persone. Condivido tutto quello che ѐ stato detto in questi incontri? No, ma non condivido nemmeno tutto quello che altre\i portavoci della comunità scientifica hanno espresso in questi due anni attraverso i main stream media, senza per questo però abbracciare militanze oltranziste per soffocare i loro punti di vista, mentre, va ricordato, Facebook ha inflitto censura all’incontro italiano decidendo di oscurarlo durante lo streaming dell’8 Dicembre scorso. Chissà perchѐ…

* * * *

Il dottor Remuzzi, direttore dell’Istituto Mario Negri, spiega in un’intervista andata in onda qualche giorno fa1 che se si interviene sul paziente infettato da Sars-Cov-2 prima che la risposta immunitaria per contrastarlo diventi aberrante, si ha un’alta probabilità di prevenire l’insorgenza ed esacerbazione della malattia da Covid evitando così di finire in ospedale- In altre parole, esiste una finestra temporale di intervento farmacologico subito dopo il contagio, per trasformare in benigno l’intero corso dell’infezione da Covid.

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Eric Toussaint: Rosa Luxemburg e il debito come strumento imperialista

ilpungolorosso

Rosa Luxemburg e il debito come strumento imperialista

di Eric Toussaint

0 17107Il 2022 sarà un anno molto difficile per i paesi dominati e controllati del Sud del mondo, specie per quelli più indebitati con l’estero. Per almeno due ragioni: i 42 paesi che avevano aderito alla sospensione del pagamento delle rate per il 2020 e il 2021, dovranno ricominciare a pagare; molti di questi paesi vengono colpiti duramente dall’aumento del prezzo del petrolio e del gas. Nel complesso i 74 paesi più poveri del mondo dovranno versare ai loro creditori (i sanguisuga di sempre, ossia le vecchie potenze coloniali, a cui si è aggiunta la Cina) 35 miliardi di dollari – secondo la Banca mondiale si tratta di un aumento del 45% sul 2020. Un onere pressoché insostenibile, per cui più della metà di questi paesi sarà costretto a chiedere la ristrutturazione del debito estero – che comporta sempre, come ha mostrato Chossudovsky, l’appesantimento del debito e della dipendenza economica e politica. Tra i paesi più a rischio insolvenza Sri Lanka, Ghana, Tunisia, Salvador, ma altri – come il Libano – sono già alla bancarotta.

Ecco perché ci è sembrato utile riprendere (e tradurre) dal sito del CADTM (Committee for the Abolition of Illegitimate Debt) questo articolo di E. Toussaint che espone in modo piano l’analisi della funzione imperialista dei prestiti internazionali compiuta da Rosa Luxemburg nel suo L’accumulazione del capitale. E’ utile precisare che, per noi, da cancellare è l’intero debito estero dei paesi dominati e controllati dalle potenze imperialiste, non una sua parte.

* * * *

Nel suo libro intitolato L’accumulazione del capitale, pubblicato nel 1913, Rosa Luxemburg dedicò un intero capitolo ai prestiti internazionali per mostrare come le grandi potenze capitaliste dell’epoca utilizzassero i crediti concessi dai loro banchieri ai paesi collocati alla periferia [del mercato mondiale] al fine di esercitare il proprio dominio economico, militare e politico su di essi.

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Andrea Zhok: Pillole di psicologia del potere

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Pillole di psicologia del potere

di Andrea Zhok

Premessa: la dinamica descritta qui sotto è una dinamica “intelligente”, ma questo non significa che sia anche una dinamica “pianificata”. Come la biologia, la sociologia e l’economia in varie forme ci insegnano, esistono dinamiche di comportamento individuale e collettivo che presentano una logica interna ferrea, senza che questa logica sia stata meditata o pianificata da alcuna mente particolare. Questa premessa serve a chiarire in anticipo che non bisogna pensare a strateghi sottilissimi (per quanto non possano essere esclusi) di fronte a dinamiche di potere intelligenti ed efficaci: le circostanze e l’istinto possono generare questi effetti anche senza un piano a monte.

Ora, l’esercizio del potere consente sempre di creare forme di dipendenza psicologica nei sottoposti, dipendenza tanto più forte quanto più il potere è esercitato in forme arbitrarie. Questo processo è visibile sul piano psicologico nella cosiddetta “sindrome di Stoccolma” e nelle tecniche del cosiddetto “lavaggio del cervello”, tutte radicate in una dinamica iniziale di assoggettamento.

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Nico Maccentelli: Col senno di poi…

nicomaccentelli

Col senno di poi…

di Nico Maccentelli

Col senno di poi mi chiedo oggi in che razza di sinistra comunista sono stato. Mi ricordo, ed erano solo sei mesi fa, come per le comunali della mia città questa sinistra è riuscita a fare due liste copia carbone. Esattamente uguali ovviamente per il cittadino comune che non può conoscere le “differenze”.

Una sinistra comunista che non ha saputo vedere il passaggio bio-fascista, il vero fascismo che sta avanzando con la tecnologia del controllo, l’intelligenza artificiale, come le società liberali si stiano trasformando un nuovo medio evo fatto di servi della gleba greenpassati, che possono o non possono fare e avere diritti in base al comportamento.

Una sinistra comunista che cerca nella Cina le misere spoglie di un socialismo novecentesco che fu. Lo cerca in un grande sistema di burocrati e nuovi padroni che ha ideato per primo il sistema di controllo sulle persone e la società ideando il credito sociale.

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Francesco Guadagni: Ma quale “novità”! cara Repubblica, sulla strage di Brescia bastava leggere Pasolini

lantidiplomatico

Ma quale “novità”! cara Repubblica, sulla strage di Brescia bastava leggere Pasolini

di Francesco Guadagni

Qualche giorno fa, il quotidiano ‘La Repubblica’, ci ha informato di una nuova inchiesta della procura di Brescia, nella quale si ipotizza il coinvolgimento del Comando NATO di Verona nella Strage di Piazza della Loggia avvenuta il 28 maggio del 1974 al termine di una manifestazione contro il terrorismo neofascista. Nell’attentato, attuato con una bomba nascosta in un cestino dei rifiuti, morirono 8 persone. Altre 102 rimasero ferite.

Il quotidiano Elkann-Agnelli, nel voler informarci della novità dell’indagine, quasi ci ammonisce per prepararci ad una grande novità, che mai avremmo potuto immaginare, al punto da poter sconvolgere le nostre esistenze: “la nuova inchiesta sulla strage neofascista di Brescia porta lì dove nessuno poteva immaginare. Il comando Nato di Verona”.

Avete letto bene, secondo ‘Repubblica’ nessuno finora aveva immaginato che la NATO, ovvero gli Stati Uniti d’America fossero in qualche modo responsabili di quella che è passata alla storia come la ‘Strategia della tensione’ che coinvolgeva politici, gruppi neofascisti, Servizi segreti deviati, e quelli esteri come la CIA, la Massoneria, personaggi importanti della vita economica italiana, per impedire l’avanzata del Partito Comunista italiano.

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Federico Dezzani: Olimpiadi, Ucraina, inflazione

federicodezzani

Olimpiadi, Ucraina, inflazione

di Federico Dezzani

Si avvicinano le olimpiadi invernali di Pechino ed è probabile che l’evento coincida con un nuovo round di destabilizzazione in Ucraina, tale da indurre Mosca ad un intervento militare più o meno diretto. Guastare i giochi olimpici cinesi è un obiettivo secondario: gli anglosassoni mirano a mettere la Germania con le spalle al muro e, generando un’onda inflattiva via choc energetico, a innescare quella stretta monetaria che destabilizzerà le piazza finanziarie mondiali

Due settimane di tensione

Era l’estate 2008: mentre l’attenzione mondiale era concentrata sui giochi olimpici di Pechino, intenta a celebrare la sua rinata potenza, nella lontana Georgia si consumava il primo grande intervento militare russo fuori dai confini nazionali dopo il crollo dell’URSS. In risposta alle provocazioni del presidente georgiano Mikheil Saakashvili (ora emigrato in Ucraina) e alla sua decisione di rompere unilateralmente gli accordi russo-georgiani stipulati negli anni ‘90, Mosca ordinava la fulminea occupazione dell’Ossezia del Sud e Abcasia, due “porte chiave” per l’accesso al Caucaso e quindi al Medio Oriente.

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Antonio Lupo: Non solo Amazzonia, in Brasile si va verso la decimazione dei contadini (come è già avvenuto in Europa e Usa)

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Non solo Amazzonia, in Brasile si va verso la decimazione dei contadini (come è già avvenuto in Europa e Usa)

di Antonio Lupo

Nato nella Milano industriale e operaia del dopoguerra, ho avuto la fortuna di incontrare negli ultimi 20 anni il mondo contadino, in America Latina, soprattutto in Brasile, e poi in Italia.

In Brasile ci sono andato 8 volte, ospite per lunghi periodi negli accampamenti e negli insediamenti del Movimento Sem Terra (MST) e partecipo all’appassionato lavoro del Comitato italiano Amigos MST, dalla sua nascita nel 2004.

Il lavoro di Amigos Italia non è un lavoro da tifosi, appoggiamo l’MST, che è una componente importante di Via Campesina Internazionale (un movimento mondiale di 200 milioni di piccoli contadini), collaboriamo con i movimenti contadini italiani, ma analizziamo e discutiamo anche tra di noi, come abbiamo fatto nel 2020 per l’elaborazione del documento “Per un mondo senza pandemie, una nuova relazione con il pianeta. Riforma agraria ecologica mondiale subito!http://www.comitatomst.it/2020/11/30/per-un-mondo-senza-pandemie-una-nuova-relazione-con-il-pianeta-riforma-agraria-ecologica-mondiale-subito/


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