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Rassegna del 23/09/2022

Domenico Moro e Fabio Nobile: Un voto per la ricostruzione di una rappresentanza di sinistra in parlamento

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Un voto per la ricostruzione di una rappresentanza di sinistra in parlamento

di Domenico Moro e Fabio Nobile

0 J3apbYePcXtlQmZQLe elezioni del 25 settembre si terranno in un quadro complessivo fortemente deteriorato e in via di peggioramento per quanto riguarda la fase finale del 2022 e soprattutto il 2023. Chiunque vincerà la competizione elettorale si troverà ad affrontare una situazione difficile, caratterizzata da un peggioramento delle condizioni economiche e sociali a livello interno e da un inasprimento delle contraddizioni internazionali.

 

Il quadro economico

Cominciamo dal quadro economico. L’Italia viene fuori da una recessione, durante la fase del Covid 19, che era stata tra le più profonde tra i Paesi avanzati. Nel 2021 la crescita è stata forte, ma non tale da permettere una ripresa completa fino ai livelli economici pre-pandemia. Il 2022, secondo l’Ufficio Parlamentare di bilancio (Upb), dovrebbe chiudersi con una crescita del Pil del 3,2%. I problemi emergeranno nel 2023. Infatti, le sanzioni economiche contro la Russia stanno realizzando lo scenario peggiore tra quelli ipotizzati dagli analisti. I tagli all’esportazione di gas verso l’Europa operati dalla Russia come risposta alle sanzioni e all’invio di armi all’Ucraina, unitamente alla siccità che ha ridotto la produzione idroelettrica e alla fermata delle centrali nucleari in Francia, hanno accentuato la crescita dei prezzi delle materie prime energetiche. L’inflazione in Italia ad agosto ha raggiunto l’8,4%, un livello mai così alto dal dicembre 1985.

Si tratta di un fatto estremamente grave per economie, come quelle italiana e tedesca, che sono basate sulla trasformazione manifatturiera orientata all’export.

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CDC Intervista aperta: le risposte di Marco Rizzo di Italia Sovrana e Popolare

comedonchisciotte.org

CDC Intervista aperta: le risposte di Marco Rizzo di Italia Sovrana e Popolare

Le risposte di Marco Rizzo di Italia Sovrana e Popolare, all’intervista aperta di CDC ai partiti, per le elezioni politiche del 25 Settembre 2022

italia sovrana e popolare facceCome avevamo annunciato, pubblichiamo integralmente le risposte all’intervista aperta che abbiamo inviato ai partiti che concorrono alle elezioni politiche del 25 settembre. La pubblicazione è fatta in base all’ordine di arrivo delle risposte alla nostra Redazione. In fondo all’articolo è riportato il collegamento al sito ufficiale e al programma del partito.

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25 domande dalla Redazione di Comedonchisciotte.org ai partiti. Risposte di MARCO RIZZO di ITALIA SOVRANA e POPOLARE.

 

1) CDC: La moneta è elemento essenziale per uno Stato democratico moderno. I dati mondiali dimostrano chiaramente come lo 0,3% della popolazione detenga il 50% della ricchezza totale: ritenete sia necessario invertire in modo drastico tale tendenza? Intendete far tornare il popolo sovrano gestore e beneficiario della propria moneta? E se si, come?

ISP: La concentrazione finanziaria è la base materiale del potere politico delle classi dominanti, per questo serve un cambiamento radicale dei meccanismi politici. La soluzione monetaria che noi proponiamo -il ritorno alla Lira- deve essere affiancata ad un ripensamento generale su come è organizzata politicamente la società. E la prima cosa che la nuova società diretta da chi lavora (lavoro dipendente ed autonomo, artigiani, commercianti e piccola impresa) e non dalle élite finanziarie deve fare è prendere il controllo delle grandi concentrazioni finanziarie-militari-industriali. Una generale rinazionalizzazione dei mezzi di produzione strategici e più grandi. Questo è uno dei nostri punti caratterizzanti che ci differenzia forse da tutti gli altri.

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Matteo Minetti: Cavalcare il nemico

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Cavalcare il nemico

di Matteo Minetti

Da Carl Schmitt a guanciale vs. pancetta: la costruzione dell’identità politica ai tempi dei social

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“Il nemico marcia in testa a te
ma anche alle tue spalle.
Il nemico marcia con i piedi
nelle tue stesse scarpe.
Quindi anche se le tracce non le vedi
è sempre dalla tua parte.”  

Claudio Lolli

Il partito degli algoritmi

Posso forse affermare, senza scandalizzare nessuno, che viviamo nella società dell’informazione, come in passato vivevamo nella società del valore. Ciò significa che, mentre in gran parte del secolo scorso la società si divideva, grossolanamente, per chi utilizza un paradigma del conflitto fra classi, in proprietari di capitale e non proprietari, oggi si divide in produttori di informazioni e consumatori di informazioni. Le categorie quasi coincidono per estensione ma si differenziano per la loro relazione. Coloro che possiedono le informazioni sono anche ricchi, coloro che non le hanno sono irrimediabilmente anche poveri.

Visto che non frequento i ricchi, i veramente ricchi che detengono il monopolio della conoscenza, posso solo immaginare come e dove la scambiano ma, frequentando i poveri, so dove si scambiano le loro poche (e spesso errate) informazioni, ovvero nei mezzi che hanno a disposizione:dal vivo, al telefono, su internet e i social network. In special modo quelli di Mr. Zuckerberg: Facebook, Instagram e WhatsApp. 3,5 Mld di utenti nel 2021 con 114,9 Mln di dollari di ricavi pubblicitari, circa 40 dollari all’anno per utente.

Gran parte dei contenuti che vengono veicolati attraverso i social network sono diffusi da centri di produzione strategica di informazioni come redazioni, uffici stampa, agenzie di comunicazione, giornalistiche o di immagini, influencer professionali o amatoriali, content media manager inseriti in relazioni di mercato.

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Nico Maccentelli: Avviso ai naviganti

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Avviso ai naviganti

di Nico Maccentelli

“Io sono un europeista convinto. Credo molto nel progetto di Altiero Spinelli e Ernesto Rossi…” (De Magistris)

Dire una simile bestialità significa ingannare i cittadini, i lavoratori, gli elettori.

Io non sono europeista perché non credo a un progetto europeo che non può che basarsi su un keynesismo metafisico, perché penso che questa Europa non sia riformabile ma solo da abbattere o da uscirne. L’UE o è ordoliberista o non è.

Resto quindi coerente al progetto originario che diede vita a ROSS@ e poi ad Eurostop. Se ben ricordo fummo noi a parlare per primi di Italexit prima che si inserissero personaggi istrionici e culo e camicia con le destre come Paragone. Chi poi ha abbandonato questa strada si porta appresso le maggiori responsabilità dell’aver lasciato campo libero a simili elementi. Pertanto le accuse di rossobrunismo le rispedisco al mittente.

Penso invece che la forza che più rispecchia la mia visione politica di sempre, la fase di conflitto contro l’euroliberismo atlantista sia Italia Sovrana e Popolare.

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Piccole Note: Il mondo multipolare delineato da Xi, Putin e Modi a Samarcanda

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Il mondo multipolare delineato da Xi, Putin e Modi a Samarcanda

di Piccole Note

 

L’assise della Sco (Shanghai Cooperation Organization) a Samarcanda, in Uzbekistan, ha tenuto banco nell’informazione per via dell’incontro tra Putin e Xi Jinping, ormai identificato come l’attuale asse del male (con modulazioni diverse).

E si è detto che Putin ha subito nell’occasione l’ennesimo smacco, non avendo goduto del supporto incondizionato del presidente cinese, cosa che lo condannerebbe addirittura a un prossimo abbandono del potere.

 

Putin – Xi: simul stabunt simul cadent

Fa parte dell’arte della guerra descrivere gli avversari come degli sconfitti e tale tecnica è stata adottata alla grande nella guerra ucraina. Basti pensare a quando, all’inizio del conflitto, tutti i media riferivano di un’asserita malattia terminale dello Zar, cosa poi smentita, ma solo dopo mesi, dal capo della CIA.

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Sergio Cararo: L’altro mondo prende le misure con l’Occidente

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L’altro mondo prende le misure con l’Occidente

di Sergio Cararo

Il vertice dell’Organizzazione per la Cooperazione di Shangai (SCO) tenutosi a Samarcanda segna indubbiamente un salto di qualità sullo stato delle relazioni internazionali.

Il fatto più rilevante del vertice è stato l’incontro bilaterale tra Putin e Xi Jinping, il primo da quando la Russia è intervenuta militarmente contro l’Ucraina.

La Cina e la Russia “hanno mantenuto un’efficace comunicazione strategica dall’inizio dell’anno e “uno stretto coordinamento sulla scena internazionale per sostenere le norme di base delle relazioni internazionali” e “la cooperazione bilaterale nei vari campi è avanzata in modo costante”, riferisce un comunicato del ministero degli Esteri cinese. Xi Jinping si legge nella nota, ha sottolineato che la Cina lavorerà con la Russia “per estendere un forte sostegno reciproco su questioni che riguardano i rispettivi interessi fondamentali e approfondire la cooperazione pratica nel commercio, nell’agricoltura, nella connettività e in altre aree”.

Dal canto suo Putin ha osservato che il mondo sta attraversando molteplici cambiamenti, ma che “l’unica cosa che rimane invariata è l’amicizia e la fiducia reciproca tra Russia e Cina” e ha definito il partenariato strategico tra i due Paesi “stabile come le montagne”.

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Sergio Cesaratto: Sanzioni e crisi energia

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Sanzioni e crisi energia

“Siamo in guerra, serve uno scostamento di bilancio europeo”

Lorenzo Torrisi intervista Sergio Cesaratto

Se Ue e Bce non cambiano rotta, l’Italia non ha chance di superare indenne una crisi generata anche dalle scelte degli Stati Uniti

C’è attesa per le decisioni che la Fed prenderà il 21 settembre. L’aumento dell’inflazione oltre le aspettative, infatti, potrebbe portare a un nuovo robusto rialzo dei tassi (c’è chi ipotizza addirittura di un punto percentuale) da parte della Banca centrale americana. Se ciò avvenisse, anche la Bce dovrebbe a ottobre varare una nuova stretta dopo quella di sette giorni fa? «In una vignetta di Altan – risponde Sergio Cesaratto, professore di politica monetaria europea all’Università di Siena e autore di “Sei lezioni sulla moneta – La politica monetaria com’è e come viene raccontata” (Diarkos) -, uno studente dice “Prima la laurea in economia poi un dottorato in astrologia”. La Bce ha già detto che continuerà ad alzare i tassi, addirittura due rialzi di 75 punti base (0,75%) secondo alcuni.

Nonostante le cause della crisi siano geopolitiche, conflitto russo-ucraino e rottura catene del valore, la Bce ritiene di fare il muso duro per impedire la rincorsa prezzi salari. Una fonte qualificata come Eurointelligence, diventata invero un po’ bacchettona negli ultimi mesi, ha scritto una cosa molto importante, la posso tradurre per i lettori?».

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Franco Berardi Bifo: Abbandona le illusioni. E preparati alla lotta

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Abbandona le illusioni. E preparati alla lotta

di Franco Berardi Bifo

L’argomento con cui il centro-sinistra ci chiama a votare è l’anti-fascismo. E ti sembra niente? risponde la mia voce interiore. No, no, rispondo io stesso alla mia voce interiore. È importantissimo, come no. A patto che quell’appello non provenga da chi ha gli stessi programmi dei fascisti, altrimenti quell’appello suona vuoto, soprattutto a chi ha meno di settant’anni. Dunque se permettete vorrei capire meglio. Quali sono gli altri argomenti su cui il centro-sinistra ci chiama a votare? Cosa possono dire sul tema del lavoro, della scuola, dei diritti umani, della pace, questi democratici che ci chiedono il voto, dopo aver perduto per strada due beniamini della Confindustria che sono stati l’uno segretario del PD e l’altro Ministro del PD e ora si agitano al centro per farsi notare?

Per prima cosa dunque chiederò a me stesso chi ha distrutto la forza contrattuale del lavoro precarizzando ogni istante di tempo sociale? Il nome che mi viene in mente è quello del Tony Blair italiano, segretario del Partito democratico e presidente del Consiglio Matteo Renzi.

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Raffaele Sciortino: Il gorgo: globalizzazione, guerra, USA, Cina ed Europa nell’incerto presente

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Il gorgo: globalizzazione, guerra, USA, Cina ed Europa nell’incerto presente

Alberto Deambrogio intervista Raffaele Sciortino

Schermata del 2022 09 21 21 26 45Raffaele Sciortino, già attivista nel movimento no global e no Tav e dottore di ricerca in studi politici alla Statale di Milano, è oggi ricercatore indipendente autore di studi critici sulla globalizzazione e sulle relazioni sino-americane. Ha pubblicato, con Asterios, Obama nella crisi globale (2010), I dieci anni che sconvolsero il mondo. Crisi globale e geopolitica dei neopopulismi (2019) e, sul rapporto sino- americano, Un passaggio oltre il bipolarismo. Il rapprochement sino-americano 1969-1972 (2011). A fine settembre per Asterios pubblicherà un nuovo saggio dal titolo: Stati Uniti e Cina allo scontro globale. Strutture, strategie, contingenze.

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Alberto Deambrogio: La situazione che stiamo vivendo è caratterizzata sicuramente da alcuni punti fermi, visibili e da alcune tendenze la cui traiettoria finale è difficile da individuare. Siamo in guerra, in presenza di uno shock energetico e della scarsità di materie prime, l’inflazione si sta accoppiando con la recessione mentre si è aperta una nuova imponente stagione di riarmo. Quali sono, secondo te, le caratteristiche salienti del conflitto in atto?

Raffaele Sciortino: Sull’Ucraina è necessario un breve résumée delle puntate precedenti. Dopo la fine dell’Unione Sovietica la Nato si è allargata fino ai confini russi; nel dicembre 2001, sotto l’amministrazione Bush jr., Washington si è ritirata dal più importante trattato sulle forze strategiche, l’Abm, firmato nel lontano 1972; intanto, dopo il lungo e sanguinoso conflitto in Cecenia degli anni Novanta, con ingerenza statunitense, negli anni Duemila hanno iniziato il loro corso le rivoluzioni colorate filo- occidentali in Georgia (2003), Ucraina (2004), Kirghizistan (2005); è poi arrivato nel 2008 il conflitto aperto provocato dalla Georgia.

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Domenico De Simone: L’errore fatale del potere

domenico de simone

L’errore fatale del potere

di Domenico De Simone

imboscata alle legioni a teutoburgo olio di hermann knackfuss 1890Ci sono momenti nella storia in cui gli uomini al potere commettono degli errori tattici che si rivelano a posteriori essere tragici errori strategici. In genere questo accade quando il potere è più forte e dominante, e la causa è spesso l’arroganza, la presunzione e la superficialità degli uomini di potere. Un esempio classico è quello commesso da Augusto quando affidò a Publio Quintilio Varo le province germaniche appena conquistate e presuntuosamente ritenute già pacificamente romane. Varo era un burocrate che sapeva poco o nulla di guerra e tanto meno dei Germani e dei Cherusci, la tribù alla quale apparteneva Arminio. Si fidò completamente di lui allontanando gli ufficiali romani che cercarono di metterlo in guardia, e finì nella trappola di Teutoburgo nella quale perì insieme a due legioni e alle speranze romane di una rapida espansione nell’est europeo. L’errore tattico fu fatale per le mire espansionistiche romane, e si trasformò in un limite strategico, poiché da quel momento il fiume Reno rappresentò il limite invalicabile all’espansione romana ad est.

Quel limite all’espansione territoriale segnò anche l’inizio del declino dell’impero, la cui economia si fondava essenzialmente sulla tratta degli schiavi che rappresentavano il motore dell’economia romana e consentivano agli imperatori di tenere bassa la pressione fiscale interna e alimentare le legioni con nuova linfa vitale. Commentando le imprese di Giulio Cesare in Gallia notai che durante i nove anni di campagne militari, la resa di gran lunga maggiore fu la vendita del milione circa di schiavi che Cesare mandò a Roma, e che rappresentò i nove decimi di tutti i ricavi delle sue campagne in Gallia. Il rimanente, era costituito dai tributi che tutte le tribù della Gallia furono costrette a mandare a Roma durante lo stesso periodo.

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Andrea Fumagalli: L’individualizzazione del lavoro da remoto nel capitalismo delle piattaforme

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L’individualizzazione del lavoro da remoto nel capitalismo delle piattaforme

di Andrea Fumagalli

0e99dc fa7f459a8fd5462a9393e0e2c9031165mv2Ripetutamente, nell’ultimo anno, abbiamo dedicato spazio e contributi della rubrica ad analisi, opinioni, approfondimenti all’esplosione del cosiddetto «smart working», che l’autore del contributo che segue, opportunamente e in accordo con la maggioranza degli studiosi che hanno esplorato l’argomento, preferisce definire «remote working». Sullo stesso tema pubblichiamo la trascrizione di un intervento di Andrea Fumagalli, economista e militante politico, che in queste pagine non richiede ulteriori presentazioni, autore da almeno tre decenni di saggi e articoli sulle trasformazioni del capitalismo e del lavoro contemporanei, e tra i principali promotori di sperimentazioni politiche e iniziative editoriali. Fumagalli rilegge i risultati di alcune delle numerose inchieste «ufficiali» realizzate nell’ultimo anno sul tema, inquadrando la svolta del remote working nelle trasformazioni più complessive dell’organizzazione produttiva e dell’accumulazione, con l’emergere del «platform capitalism» e dei nuovi livelli consentiti dall’impiego delle nuove tecnologie nella cooperazione tra macchine digitali e capacità umana viva.

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Parto dicendo che il termine «smart working», diventato ormai di uso comune, secondo me è un abuso, perché in questo tipo di lavoro di «smart» c’è ben poco. Se dovessimo utilizzare una definizione corretta, dovremmo utilizzare «remote working». Il termine «smart», infatti, implica una suggestione di benessere che non sempre cattura la condizione effettiva di chi lo svolge.

Fatto questo breve inciso, queste brevi considerazioni che propongo si svilupperanno su tre livelli per poi concludere con la discussione di alcuni risultati di una ricerca svolta dal «Laboratorio Futuro» dell’Istituto Toniolo dell’Università Cattolica, intitolata Il futuro delle città. Smart working nelle imprese milanesi al tempo del Covid-19 da cui emergono dati empirici particolarmente interessanti.

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Alberto Giovanni Biuso: Educante?

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Educante?

di Alberto Giovanni Biuso

L’espressione «Comunità educante», diffusa e ripetuta in vari documenti del Ministero italiano dell’Istruzione e nella elaborazione dei suoi pedagogisti, è una delle più significative, in parte criptiche ma sostanzialmente chiare, espressioni della potenza che il linguaggio possiede nel nascondere la realtà mentre la designa. In altri termini, si tratta di una formula fortemente ideologica, volta a nascondere – con il suono mellifluo dell’inclusione e della condivisione – la trasformazione ormai quasi compiuta delle scuole in luoghi di indottrinamento radicale, la cui radicalità consiste in una serie di «comportamenti attesi», nell’introiettare regole morali inflessibili, valori fuori dai quali non si viene riconosciuti non soltanto come studenti o docenti ma anche come cittadini e persino come umani.

Questo estremo dispositivo di esclusione viene realizzato attraverso una serie di strumenti, di parole d’ordine, di doveri, ben descritti e disvelati da Fernanda Mazzoli nel suo saggio Comunità educante e adattamento sociale (in «Koinè», anno XXXVIII, Ideali di comunità, Petite Plaisance, Pistoia 2021).

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Multipolare: Anche i ricchi piangono

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Anche i ricchi piangono

di Multipolare

Il continuo rialzo dei prezzi del gas sta facendo volare le richieste di margine sui derivati che le utilities usano per proteggersi dalla volatilità. Le utilities sono società quotate in borsa che lavorano nel settore dell’energia e dell’elettricità (p.es. Hera o Enel), ora travolte da continue richieste d’integrazione dei margini di garanzia per mantenere aperta la loro posizione in borsa. Infatti i prezzi energetici non solo sono saliti alle stelle, ma oscillano con variazioni spesso superiori al 30-35% in un solo giorno.

Che significa? Significa che servono 1.500 miliardi di euro (un capitale praticamente morto) per coprire le richieste di margine nel settore energetico europeo, soprattutto quello legato al gas, altrimenti si rischia un crack borsistico, come quello americano del 2008.

Questo perché nelle borse esiste sempre il rischio che, per qualche motivo ritenuto, a torto o a ragione, grave (p.es. le bollette energetiche non pagate, le tasse sugli extraprofitti delle imprese…), chi dispone di molte azioni nel settore energetico, voglia venderle tutte per ottenere grossi guadagni immediati.

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Sandro Moiso: Il destino del corpo elettrico

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Il destino del corpo elettrico

di Sandro Moiso

Antonio Caronia, Il corpo virtuale. Dal corpo robotizzato al corpo disseminato nelle reti, a cura di German A. Duarte e con una postfazione di Marcel-lí Antúnez Roca, Krisis Publishing 2022, pp. 220, €18,00

Canto il corpo elettrico, le schiere di quelli che amo mi abbracciano e io li abbraccio, non mi lasceranno sinché non andrà con loro, non risponderà loro, e li purificherà, li caricherà in pieno con il carico dell’anima.

E’ mai stato chiesto se quelli che corrompono i propri corpi nascondono se stessi? E se quanti contaminano i viventi sono malvagi come quelli che contaminano i morti? E se il corpo non agisce pienamente come fa l’anima? E se il corpo non fosse l’anima, l’anima cosa sarebbe? (Walt Whitman – I Sing the Body Electric)

Sono passati più di centocinquant’anni dalla prometeica intuizione contenuta nei versi di Walt Whitman ed inserita nella sua unica raccolta di poesie, «Foglie d’erba», pubblicata per la prima volta nel 1855 e in seguito rivista ed ampliata più volte. Eppure soltanto oggi è forse possibile comprendere appieno il significato di quella comunanza dei corpi “fisici” e la loro intrinseca e specifica bellezza e diversità esaltata allora dal poeta americano.

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Paolo Di Marco: Il Carnevale non finisce mai

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Il Carnevale non finisce mai

di Paolo Di Marco

 

1- ARERA

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il famoso quadrato magico latino può essere liberamente interpretato come: comunque ti giri trovano il modo di fregarti.

L’ARERA è l’agenzia pubblica che si occupa del controllo dei prezzi dell’energia, e ci aspetteremmo che vigilasse affinché ci siano regole certe e ci difendesse dalla speculazione.

Per cui quando determina il prezzo del gas ci viene immediato pensare che prenda come riferimento un insieme di prezzi degli ultimi acquisti che porti ad una media attendibile.

In una fase come quella attuale con la guerra e le conseguenti strozzature nelle forniture abbiamo tutti pensato che l’aumento vertiginoso del prezzo fosse quello effettivo pagato per acquistarlo.

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Alba Vastano: Tutta colpa del Rosatellum

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Tutta colpa del Rosatellum

di Alba Vastano

Mancano solo cinque giorni alla data fatidica del voto e si affaccia all’orizzonte, grazie alla proposta del senatore, avvocato Felice Besostri, giurista che ha già incassato due grandi vittorie giuridiche contro il Porcellum e l’Italicum, la possibilità che l’attuale legge elettorale venga riconosciuta incostituzionale e, di conseguenza, fatta cadere

Ci siamo, cinque giorni al voto. Un’estate all’ultimo respiro, vissuta sotto una straordinaria e insopportabile afa e una altrettanto straordinaria chiamata nazionale alle urne. Un percorso nettamente in salita accidentata, con mille tratti scoscesi ad ogni angolo, specie per alcune liste che, non optando per coerenza politica per le solite porte girevoli, imboccate, invece e senza se e senza ma, da alcune formazioni per puro opportunismo politico e pronte poi a sciogliersi dal 26 settembre, si sono trovate costrette alla raccolta delle firme per potere accedere alla tornata elettorale. Per queste formazioni extra parlamentari nessun santo in Parlamento a sostenerle per evitare il massacro agostano della raccolta delle firme nel deserto delle città in cui si intravedevano solo ombre e lingue di fuoco.

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