Fabio Giuseppe Carlo Carisio – 26 Settembre 2022
I caproni zelanti, ovvero gli Italiani tutti attaccati alla paura di perdere i loro piccoli privilegi in un transatlantico Italia che sta colando a picco da anni, hanno votato. Le pecore belanti del partito dell’astensione (36 % circa) non ci hanno nemmeno provato. Come era ampiamente previsto dai sondaggi precedenti a queste Elezioni politiche per il rinnovo del Parlamento ha vinto l’unica eroina accreditata dai media di mainstream: ha vinto la Lobby delle Armi della NATO!
Giorgia Meloni, leader di Fratelli d’Italia. che diventa il primo partito italiano superando il Partito Democratico (i numeri esatti sono ancora da definire ma le proiezioni, non lasciano dubbi sulla vittoria già accreditata anche dalla BBC) e trascinando la coalizione di Centrodestra (Lega, Forza Italia e altri partiti minori) sopra al 40%, non è la vera vincitrice della sfida elettorale, non è nemmeno il vero futuro Presidente del Consiglio che per la prima volta nella storia del Bel Paese Mediterraneo sarà di sesso femminile.
Meloni è la fotocopia di destra della Ursula von der Leyen che è stata acclamata Presidente della Commissione Europea.
La leader di Fratelli d’Italia, grazie alle sue battute grossolane e gravide di promesse demagogiche da infima Teatrocrazia alla Romana, è riuscita a convincere un numero sufficiente di Italiani idioti che poteva rappresentare il Grande Cambiamento mentre in realtà sarà soltanto l’erede fragile, e facilmente ricattabile da Bruxelles, del premier uscente Mario Draghi.
Chi ha accusato la leader di Fratelli d’Italia di avere nostalgie fasciste è in parte visionario ed in parte miope: visionario perché nell’era del Nuovo Ordine Mondiale destra e sinistra sono sate seppellite fin dal Patto de Nazzareno che nel 2014 Silvio Berlusconi, leader di Forza Italia, firmò con il Partito Democratico per mandare il segretario Matteo Renzi alla Presidenza del Consiglio dei Ministri, sebbene non fosse nemmeno un parlamentare.
Negli Usa il medesimo sortilegio politico è avvenuto quando il veterano del GOP (Repubblicani) George Bush jr fece l’endorsement per il candidato democratico Joseph Biden per contrastare Donald Trump che stava dando segni di insofferenza ai ripetuti impeachment avviati dai Democratici ma in realtà costruiti dagli 007 della CIA, il controspionaggio americano, al servizio del Nuovo Ordine Mondiale ormai sostituitosi al Deep State anche a Washington.
A costo di affamare gli Italiani con un’esplosione di rincari innescati dall’energia, con tanto di speculazioni delle multinazionali, e dall’inflazione sulle materie prime.
Ecco perché la vittoria attesa e conclamata della Meloni non è parto del suo ingegno ma di quello di colui che con lei ha fondato Fratelli d’Italia: Guido Crosetto, già coordinatore regionale piemontese di Forza Italia, che negli ultimi anni è divenuto un personaggio all’ombra dei riflettori ma al centro dei traffici più redditizi del mondo: la Lobby delle Armi.
Pur di non cedere il suo ruolo di presidente dell’AIAD (Aziende Italiane per l’Aerospazio, la Difesa e la Sicurezza) di cui fa parte anche l’Ampam (Associazione Nazionale Produttori Armi e Munizioni Sportive e Civili), ha rinunciato ad una candidatura sicuramente vincente in Parlamento.
«Io non sono candidato a niente – ha dichiarato Crosetto pochi giorni fa in un incontro con gli imprenditori a Pesaro– ed è inutile che dicano che mi offriranno un posto da ministro perché poi tocca a me firmare e non mi interessa, anche perché mi sono già dimesso da parlamentare»
In compenso ha candidato il suo nipote trentenne Giovanni proprio nella lista camerale del Collegio Piemonte 1 di Torino, capoluogo in cui s’incrociano sulla scia dell’immancabile guru del Nuovo Ordine Mondiale Bill Gates, i progetti militari del Distretto Aerospaziale e il piano DIANA sull’intelligenza artificiale nelle tecnologie militari.
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L’articolo integrale qui: VINCE LA LOBBY DELLE ARMI NATO. Con la futura Premier Meloni (Fratelli d’Italia) Guerra, Fame & Vaccini a Oltranza (gospanews.net)
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