[Rete Ambientalista] Bloccare l’invio delle armi assassine

Rassegna del 15/08/2023

Boicottare Unicredit, Intesa Sanpaolo e Deutsche Bank…

Clicca sul titolo la campagna di boicottaggio.  Conclude padre Alex Zanotelli: “E’ arrivato il tempo di gridare che è necessaria oggi la disobbedienza civile, anche a costo di essere incriminati come i portuali di Genova,  è necessario trovare il coraggio di correre il rischio di essere processati, ad esempio  una disobbedienza civile di tanti che lavorano in fabbriche d’armi che si rifiutino di continuare a fare il proprio lavoro, o contro le aziende (ENI) che lucrano sui fossili”.

La chiesa cattolica e la pace.

Presso il monastero  di Camaldoli  si è appena concluso  il convegno in celebrazione dell’80esimo anniversario del “Codice di Camaldoli”, testo di assoluto rilievo elaborato da esponenti dell’associazionismo cattolico e che risultò essere una “base” per la futura Costituzione della Repubblica italiana.  Non sappiamo se le critiche alla chiesa di padre Alex Zanotelli siano state affrontate in questa celebrazione 2023, ci affidiamo dunque alla lettura (clicca sul titolo) della prolusione al convegno del cardinale Matteo Zuppipresidente della Conferenza episcopale italiana, nonché  incaricato da papa Francesco di dirigere una missione “che contribuisca ad allentare le tensioni nel conflitto in Ucraina”, questione pace appunto sollevata da Zanotelli.

Come bloccare l’invio delle armi in Ucraina.

Fornire armi assassine dove è in corso una guerra significa partecipare a quella guerra, cosa esplicitamente vietata dall’articolo 11 della Costituzione della Repubblica italiana: Pertanto, il  governo italiano che decide di fornire armi assassine a un paese in guerra è ipso facto in contrasto con la Costituzione cui ha giurato fedeltà, ed è quindi un governo criminale. E’ possibile contrastare questo crimine? Clicca sul titolo: Ecco, secondo il  “Centro di ricerca per la pace, i diritti umani e la difesa della biosfera”, come è possibile fare qualcosa di concreto.

Il ripudio della guerra è un valore sacro e uno dei pilastri portanti della nostra Repubblica.

Sono passati due anni dalla morte di Gino Strada e si sente la mancanza della sua voce contro la guerra. Siamo stati sommersi dal coro del Partito Unico Bellicista. Clicca qui Pressenza Agenzia stampa internazionale per la pace, la nonviolenza, l’umanesimo e la nondiscriminazione.

“L’Occidente in Ucraina ha sabotato i negoziati”.

Il professore dell’Università di Chicago John Mearsheimer ha notoriamente messo in guardia nel 2014 rispetto alle provocazioni della NATO contro la Russia in Ucraina, avvertendo che la politica della NATO in Ucraina stava portando al disastro. In questa intervista John Mearsheimer: “L’Occidente in Ucraina ha sabotato i negoziati” risponde alle domande del giornalista freelance Aaron Maté sullo stato della guerra per procura in Ucraina e sui pericoli futuri. 

L’emancipazione di una regione in assetto di guerra.

Il Parlamento Europeo approva la norma che finanzia con i fondi PNRR la produzione di armi e munizioni, ma in Sardegna non si è dovuta attendere quella norma per facilitare l’insediamento di industrie che producono ordigni bellici. È bastata una politica industriale devastante sotto l’aspetto ambientale, sanitario, sociale e ovviamente economico, per trasformare il florido territorio del Sulcis-Iglesiente in una delle province più povere d’Europa e per creare il terreno fertile per accogliere qualsiasi attività, anche le più nocive e quelle più improponibili dal punto di vista etico. Clicca qui.

“Fermare subito la deriva del sistema nazionale di accoglienza”.

Il TAI (Tavolo Asilo e Immigrazione) esprime profonda preoccupazione per l’ennesima grave crisi del sistema d’accoglienza, e si pone in totale disaccordo con l’approccio emergenziale assunto dal governo Meloni che ancora una volta punta ad ostacolare il diritto d’asilo e il diritto ad una accoglienza dignitosa.  Clicca qui.

Contro la pena di morte.

E’ uscito il nuovo Foglio di Collegamento interno del Comitato Paul Rougeau contro la pena di morteclicca sul titolo per sommario e articoli precedenti. Anche questo numero è dedicato in gran parte agli Stati Uniti, paese avanzato che ancora, direttamente o indirettamente, si rende responsabile di gravi violazioni dei diritti umani. Ma c’è un articolo sull’Iran in cui il regime dell’Ayatollah Ali Khamenei usa intensamente la pena di morte.

Ipocrisia climatica.

A Cesena, al convegno di Energia Popolare, la «non-corrente» (sic) bonacciniana del Partito Democratico, mentre con l’aria condizionata i notabili di Bonaccini – tutti con curriculum ominosi: alfieri della cementificazione, difensori di un’economia ecocida, favorevoli ai rigassificatori e quant’altro – se la cantavano e se l’applaudivano, nel mondo si batteva ogni record di temperatura e aumentava la frequenza di fenomeni estremi e disastri, in particolare proprio in Emilia Romagna. A quei politici, Wu Ming (clicca qui) prefigura scenari che essi non osano o non sono in grado di immaginare o medierebbero al ribasso: vanno contro l’interesse immediato di troppe lobby e potentati economici, contro abitudini diffuse e consolidate, contro la spinta inerziale dell’esistente, non verranno mai raccolte dall’attuale classe dirigente – locale, regionale, nazionale o europea che sia. Classe dirigente di cui sarebbe d’uopo, e urgente, sbarazzarsi.

Covid, multe e prevenzione.

Nella tabella: Oltre un milione di multe ai non vaccinati.

La sentenza pronunciata dal giudice di pace di Fano, Pericle Tajarini,  ha accolto l’opposizione di un over 50 a pagare 100 euro di multa e condanna l’agenzia delle Entrate a pagare le spese processuali. “I vaccini Covid – si legge nella sentenza – non sono idonei a impedire ai soggetti di essere contagiati e nemmeno di contagiare a propria volta, quindi non appaiono strumenti di prevenzione, rivelandosi percentualmente idonei in misura di fatto prossima allo zero”. Insomma, la copertura garantita dal siero magico è prossima allo zero.

Morti sul lavoro la strage non si arresta.

L’Osservatorio Nazionale di Bologna Caduti sul Lavoro è stato aperto da Carlo Soricelli per non dimenticare i sette operai della ThyssenKrupp di Torino morti poche settimane prima. Da 16 anni i morti sui luoghi di lavoro sono tutti registrati in apposite tabelle Excel con l’indicazione di data del decesso, provincia e regione della tragedia, identità della vittima, età, professione, nazionalità e cenni sull’infortunio mortale. Clicca qui il report dei primi sette mesi del 2023.

Nuovi picchi record di benzene a Taranto.

Il benzene è altamente cancerogeno. Il picco odierno elevatissimo è stato preceduto nei giorni scorsi da un intervento dell’Arpa Puglia all’interno dello stabilimento siderurgico ILVA. I controlli hanno potuto riscontrare criticità poi segnalate agli enti competenti. La notte del 31 luglio si è registrato un record assoluto per Taranto: 85 microgrammi a metro cubo come picco (media oraria). Clicca qui.

Premio Attila 2018.

Il procuratore capo di Genova, Nicola Piacente, alla fine della manifestazione  del 14 agosto 2023 ha ammesso: “Bisogna essere chiari, le ipotesi più datate di omissione di atti d’ufficio e falso sicuramente andranno in prescrizione. Ci sono lungaggini di carattere procedurale che possono portare all’estinzione dei reati“. Tradotto vuol dire che almeno una parte dei  reati che hanno portato alla morte di 43 persone è destinata a non essere mai punita. I tempi richiesti da un’indagine iper-complessa (due incidenti probatori, quasi sessanta terabyte di materiale informatico raccolti) e da un processo con 58 imputati e oltre duecento parti civili sono troppo lunghi per sfuggire del tutto alla mannaia della prescrizione (anche senza che Nordio ci metta lo zampino col modello Cirielli-Orlando). Ma con o  senza prescrizione la famiglia Benetton non aveva  penalmente nulla da temere.

Mai Premio Attila fu più meritato.

Aggiorniamo per l’ennesima volta  il curriculum  di Fabrizio Palenzona, uno dei nostri più “prestigiosi” vincitori del Premio Attila come nemico dell’ambiente.  Si farebbe prima a elencare le poltrone che Palenzona non ha collezionato, perciò ricordiamo solo brevemente i precedenti della sua carriera Clicca sul titolo.

Il limite 30 orari a Genova non è sufficiente.

Clicca qui l’intervista di “GoodMorning Genova” ad Alessandra Repetto, fondatrice di “Genova Ciclabile” che prossimamente organizzerà l’evento “Genova città 30 e lode”.

Il vantaggio non solo di uccidere gli animali ma di farli anche soffrire a lungo.

L’abilità di scagliare frecce alla Robin Hood nelle placide valli della Liguria sarà esercitabile secondo un emendamento leghista al calendario venatorio  che da una parte estende la durata della stagione e dall’altra permette di cacciare i cinghiali  tutto l’anno, e di farlo anche con “arco e frecce”. Clicca sul titolo.

Il sindaco embedded. di Alessandria

Comunicato stampa

La Procura sequestra tre discariche Solvay, ma neppure questo convincerà il sindaco a emettere ordinanza di chiusura.

I Carabinieri del Noe (Nucleo operativo ecologico) sono tornati all’interno del polo chimico della Solvay di Spinetta Marengo dopo il blitz del 12 febbraio 2021 quando sequestrarono le cartelle cliniche degli operai con livelli stratosferici di Pfas nel sangue: la cui occultata presenza Lino Balza aveva rivelato nel 2009 con esposto corredato con tanto di copie fotostatiche delle analisi.

Su provvedimento chiesto dalla Procura di Alessandria e disposto dal Gip, il 9 agosto 2023 i Noe hanno eseguito il sequestro preventivo di tre discariche dei gessi. A proposito, clicca qui articolo gennaio 2016 di cui la nostra foto.

Le enormi vasche sequestrate, scoperte e spazzate dal vento, erano state riutilizzate nonostante non dovessero più essere operative. Il provvedimento rientrerà nell’inchiesta che, nel lontano scorso dicembre, la Procura ha chiuso contestando a due dirigenti Solvay, Stefano Bigini, 62 anni (dal 2008 e fino al dicembre 2018 direttore di stabilimento), e Andrea Diotto, 47 anni (dal 1° gennaio 2013 direttore dell’Unità di produzione fluidi e dal 1° settembre 2018 direttore di stabilimento), non un reato di dolo bensì “un’ipotesi di disastro ambientale colposo; imputando, inoltre, all’azienda la responsabilità amministrativa (ex articolo 25 del 18 giugno 2001 con riferimento al reato di disastro ambientale colposo), commessa a vantaggio e nell’interesse  per il risparmio dei costi di bonifica e la maggiore efficacia della produzione industriale”.

A parere di chi scrive, tratterebbesi invece  di dolo imputabile al management belga di Solvay, in quanto esso ha omesso, in violazione della sentenza di Cassazione 2019, di “provvedere al più efficace risanamento della pregressa contaminazione del sito sottoposto a bonifica giudiziaria e al più sicuro contenimento del rilascio dei contaminanti sia nella falda sotto lo stabilimento che a valle”. Esso, tramite i due direttori, ha continuato infatti  a inquinare -dalle tubature interne e con scarichi in Bormida e atmosfera- soprattutto di Pfas (compreso C6O4) il terreno e le acque di falda anche oltre il Comune di Alessandria, come appurato dai monitoraggi Arpa.

Lino Balza Movimento di lotta per la salute Maccacaro.

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Il sindaco di Alessandria “celebra” i morti di Marcinelle e “dimentica” quelli di Solvay. Una esibizione di ipocrisia.

Solvay paghi i danni del disastro ecosanitario di Spinetta Marengo. Il programma e il video sulla class action.

Paglieri Profuma il mondo, Solvay crea il benessere della gente.

Sito: www.rete-ambientalista.it

 

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