Che cos’è l’Unrwa e perché è sotto attacco

 

Annalisa Camilli – 29/01/2024

Internazionale – Notizie dall’Italia e dal mondo

 

L’Agenzia delle Nazioni Unite per i rifugiati palestinesi (Unrwa) ha dichiarato che non sarà in grado di continuare le sue operazioni nella Striscia di Gaza e nel resto della regione dopo la fine di febbraio, se i finanziamenti che riceve non saranno sbloccati immediatamente.

Dieci paesi, tra cui l’Italia, hanno sospeso i finanziamenti all’agenzia delle Nazioni Unite dopo che Israele ha accusato dodici dipendenti dell’organizzazione di avere partecipato all’organizzazione degli attentati del 7 ottobre rivendicati dal gruppo islamista palestinese Hamas in territorio israeliano.

Gli Stati Uniti hanno immediatamente annunciato la sospensione dei finanziamenti e la scelta è stata poi condivisa da altri stati: Canada, Australia, Italia, Regno Unito, Finlandia, Paesi Bassi, Germania, Giappone e Austria. Il segretario generale dell’Onu, Antonio Guterres, ha chiesto agli stati donatori di “garantire continuità” al finanziamento dell’agenzia da cui dipende il sostentamento e la distribuzione di aiuti “a due milioni di civili” nella Striscia di Gaza.

Su dodici dipendenti pendono “gravi accuse” su cui è in corso un’indagine interna, ha assicurato Guterres. L’Unrwa ha immediatamente sospeso nove degli accusati, mentre due sono morti. L’identità degli accusati non è stata resa nota.

L’Unrwa è stata fondata nel 1949 in seno alle Nazioni Unite per occuparsi dei circa settecentomila profughi palestinesi costretti a lasciare le loro case nella prima guerra arabo-israeliana.

Da allora il numero di rifugiati palestinesi per l’Onu è passato da 711mila nel 1950 a oltre cinque milioni, registrati nel 2015, questo anche perché solo nel caso dei palestinesi la definizione di “rifugiato” si applica anche ai discendenti dei profughi del 1948. Molti dei rifugiati palestinesi di oggi sono nati e cresciuti in un campo profughi, che nel frattempo può essere diventato un insediamento stanziale.

L’Unrwa, che significa Agenzia delle Nazioni Unite per il soccorso e l’occupazione dei profughi palestinesi nel vicino oriente, è un’agenzia dell’Onu autonoma rispetto all’Unhcr, l’agenzia che si occupa di tutti gli altri rifugiati del mondo, cioè di coloro che sono costretti all’esilio lontani del loro paese d’origine per sfuggire a guerre e persecuzioni, secondo quanto definito dalla Convenzione di Ginevra del 1951.

I rifugiati palestinesi sono in tutto il Medio Oriente, in particolare in Giordania, Siria e Libano. Ma sono anche in Cisgiordania e nella Striscia di Gaza. Sotto le bombe di Gaza, in questo momento ci sono più di un milione di “rifugiati” palestinesi discendenti da quelli della Nakba del 1948.

Non è la prima volta che le critiche all’Unrwa determinano l’interruzione dei finanziamenti. Lo avevano fatto gli Stati Uniti nel 2018: al tempo l’amministrazione di Donald Trump che aveva definito l’agenzia “un’operazione irrimediabilmente imperfetta”. Nel 2019 la Svizzera, il Belgio e i Paesi Bassi hanno fatto lo stesso dopo che un’indagine interna all’agenzia aveva fatto emergere dei casi di cattiva gestione, abuso di autorità ad alti livelli, nepotismo e discriminazioni. Ma poi i finanziamenti erano stati ripristinati.

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