[nuovoPCI] Promuovere un’ampia partecipazione alle mobilitazioni del 23 e 24 febbraio a sostegno della resistenza palestinese

Comunicato CC 4/2024 – 17 febbraio 2024

 

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Promuovere un’ampia partecipazione alle mobilitazioni del 23 e 24 febbraio a sostegno della resistenza palestinese e contro lo Stato sionista d’Israele!

Estendere la mobilitazione: le manifestazioni di piazza, le proteste davanti alle sedi di ambasciate e consolati di Israele e degli USA, il blocco di porti, aeroporti e centri della logistica dove transitano le armi destinate ai sionisti, i presidi sotto le sedi di radio, televisioni e altri mezzi di comunicazione che si sono distinti per zelo filosionista, le occupazioni delle Università che hanno accordi di cooperazione con centri di ricerca, agenzie, aziende, enti privati e pubblici israeliani, il boicottaggio di prodotti israeliani e di aziende che li commerciano.

Far conoscere sulla scala più ampia di cui siamo capaci le iniziative avanzate (in particolare quelle di cui sono protagonisti gli operai e altri lavoratori), in modo che ispirino, aprano la strada e mettano in moto altri gruppi e classi delle masse popolari, suscitino solidarietà ed emulazione.

Coordinare le iniziative di sostegno alla resistenza palestinese e contro i crimini dei sionisti, la lotta per mettere fine alla partecipazione del nostro paese alle missioni di guerra USA-NATO e alla sottomissione del nostro paese agli imperialisti USA (il protettorato USA accettato da Vaticano e Democrazia Cristiana di De Gasperi nel 1947), la lotta contro la mano libera che le autorità della Repubblica Pontificia lasciano alle multinazionali e ai fondi di investimento USA (la vendita della rete TIM al fondo KKR è solo l’ultima in ordine di tempo) e di altri paesi, la lotta contro il riscaldamento climatico e la devastazione dell’ambiente e le altre lotte in cui si articola la resistenza delle masse popolari al programma comune della borghesia imperialista.

I complici dei sionisti di Israele sono anche i responsabili delle stragi sul lavoro come quella di Firenze, della liquidazione di Stellantis, dell’ex Ilva, di Alitalia e dello smantellamento dell’apparato produttivo del nostro paese, della devastazione del territorio che deriva dall’inquinamento, dalle grandi opere speculative, dalla cementificazione e dal turismo mordi e fuggi, della discriminazione e dell’oppressione delle donne, della miseria e dell’abbrutimento, delle stragi e della persecuzione dei migranti poveri, della repressione.

Trasformare la solidarietà con la resistenza palestinese e l’indignazione per i crimini dei sionisti in ribellione, organizzazione e lotta per cacciare il governo Meloni, complice dei sionisti, servo dei gruppi imperialisti USA-NATO e compare di quelli UE

Il miglior modo per solidarizzare con il popolo palestinese è in definitiva rendere il nostro paese ingovernabile ai vertici della Repubblica Pontificia, fino a costituire il Governo di Blocco Popolare, un passo del percorso verso l’instaurazione del socialismo che il (n)PCI promuove.

L’instaurazione del socialismo in un paese imperialista come l’Italia, anche solo un deciso salto di livello della rivoluzione socialista come la costituzione del Governo di Blocco Popolare, è il contributo principale che i comunisti italiani possono dare per spezzare la spirale di guerre, epidemie, devastazione ambientale e miseria in cui la borghesia imperialista trascina le masse popolari delle parti del mondo che ancora domina ed è anche il maggior aiuto alla lotta del popolo palestinese e degli altri popoli oppressi e alla rivoluzione delle masse popolari dei paesi imperialisti. Allo stesso modo in cui i comunisti russi con la rivoluzione culminata nell’insurrezione dell’Ottobre 1917 non solo indussero le potenze imperialiste a mettere rapidamente fine alla Prima guerra mondiale, ma diedero inizio alla prima ondata mondiale della rivoluzione proletaria che solo per errori e limiti di noi comunisti la borghesia imperialista è riuscita a portare a esaurimento. Il primo paese imperialista che romperà le catene della Comunità Internazionale degli affaristi, degli speculatori e dei guerrafondai USA, sionisti ed europei darà il via al nuovo incendio che libererà definitivamente il mondo dal sistema capitalista.

W la Palestina rossa! W la Palestina libera!

Hamas ha mostrato che gli organismi della resistenza palestinese sono capaci di lottare contro il sionismo e ha sollevato in ogni angolo del mondo sentimenti e manifestazioni di solidarietà con il popolo palestinese.

Compito di noi comunisti italiani è estendere e rafforzare la solidarietà e con essa promuovere la rivoluzione socialista nel nostro paese e nel mondo.

La Palestina sarà libera perché sarà rossa!

Con l’iniziativa che ha preso il 7 ottobre scorso Hamas ha mostrato e sta mostrando che i nemici del popolo palestinese sono anche i nemici delle masse popolari di tutto il mondo. Il governo sionista d’Israele, attualmente guidato da Netanyahu, può procedere nel genocidio dei palestinesi di Gaza e nella persecuzione mirata all’eliminazione dei palestinesi della Cisgiordania solo grazie all’appoggio militare, economico, finanziario e politico (compresi l’arruolamento di propri cittadini nelle Forze Armate dello Stato d’Israele e la collaborazione tra organismi militari e di spionaggio) delle potenze imperialiste di tutto il mondo: USA, paesi NATO compresa l’Italia e altri. Privato di questo appoggio il governo sionista d’Israele sarebbe costretto a cessare nel giro di pochi giorni la sua politica genocida nella striscia di Gaza e in Cisgiordania.

Questo dato di fatto comporta che chi è veramente contro il genocidio lo deve dimostrare schierandosi contro il governo del proprio paese. Chi proclama di essere contro il genocidio perpetrato dal governo Netanyahu e appoggia il governo del proprio paese grazie all’appoggio del quale il governo Netanyahu prosegue il genocidio, è un imbroglione. I suoi proclami gli servono per manipolare le vittime delle sue manovre.

L’espressione mondiale di solidarietà con il popolo palestinese è un fatto molto importante.

È la prima volta nella storia dell’umanità che si ha una solidarietà di queste dimensioni!

Nella storia dell’umanità i genocidi abbondano. È un imbroglio filosionista diffondere l’idea che nel passato solo gli ebrei sono stati vittime di genocidio, che Hitler e i suoi nazisti e alleati (tra cui i fascisti di Mussolini e il Vaticano di Pio XI e Pio XII) sono stati gli unici genocidi.

Il genocidio è stato per millenni una corrente attività umana spesso dettata dalla necessità di mangiare e usare quello che altrimenti avrebbero mangiato e usato altri. Al contrario oggi palestinesi di ogni razza e religione, musulmani, cristiani ed ebrei possono convivere uniti nella lotta contro la borghesia imperialista USA, la NATO e i sionisti!

La solidarietà internazionale che il popolo palestinese riceve oggi a fronte del genocidio praticato dai sionisti israeliani da più di 70 anni (e non soltanto dal 7 ottobre 2023 in risposta all’attacco di Hamas e altri organismi palestinesi), è l’ennesima conferma che l’umanità, a partire dall’entrata della storia nell’epoca imperialista della società borghese, ha maturato le condizioni oggettive per instaurare il socialismo e costruire il comunismo. Il punto essenziale è costruire anche le condizioni soggettive – operare tenacemente per la rinascita del movimento comunista cosciente e organizzato in tutto il mondo – affinché questo salto qualitativo avvenga.

In questo contesto, la questione fondamentale che si pone per coloro che hanno a cuore le sorti dell’umanità è: cosa occorre fare perché nefandezze come quelle perpetrate dai nazisti contro gli ebrei e oggi dai sionisti contro gli arabi non si ripetano?

Anzitutto, prendiamo atto che simili nefandezze (genocidi e persecuzioni su base razziale, nazionale e religiosa) si sono ripetute più volte nella storia dell’umanità, pressappoco in ogni angolo del mondo: lo sterminio cosciente degli ebrei non è stato un caso unico e irripetibile.

Non solo il libro sacro degli ebrei ne è pieno (vedi il Libro di Giosuè nella Bibbia), ma ne sono piene ed esaltano simili nefandezze molte opere della grande letteratura, a partire da quella europea: dall’Iliade al Cantare delle gesta di Igor, passando per i racconti dell’invasione europea e cristiana delle Americhe, dell’Africa, dell’Asia perpetrata con il pretesto dell’“evangelizzazione di indigeni incivili e sottosviluppati”.

Non è vero che le autorità politico-militari degli Stati che posero fine al nazismo con la Seconda guerra mondiale erano tutte decise a impedire che nefandezze simili si ripetessero: basta pensare ai successivi bombardamenti nucleari USA su Hiroshima e Nagasaki (quando il Giappone era già militarmente sconfitto), ai crimini compiuti dagli imperialisti USA in Corea, in Vietnam, in Laos e in Cambogia, a chi erano i giudici USA, britannici e francesi che a Norimberga giudicarono i gerarchi nazisti per lo sterminio degli ebrei.

A questo aggiungiamo anche quello che 28 illustri ebrei residenti negli USA, tra i quali figura anche Albert Einstein, scrissero nella lettera aperta al New York Times che inviarono il 28 dicembre 1948, in occasione della visita a Washington di Menachem Begin, capo del neonato governo sionista, a proposito dei sionisti: razzisti e terroristi che hanno creato Israele proclamandola “terra del popolo ebraico regalata da Dio” a scapito della vita del popolo palestinese.

Oggi possiamo porre fine alla successione di simili nefandezze, genocidi e torture, alla guerra di sterminio non dichiarata contro le masse popolari che la borghesia imperialista, nelle parti del mondo dove ancora domina, attua allo scopo di stroncare la mobilitazione e l’organizzazione delle masse popolari che alzano la testa contro il suo traballante dominio. Possiamo porci fine perché, come scrissero Marx ed Engels nelle ultime righe del capitolo 2 del Manifesto del partito comunista del 1848, grazie al capitalismo gli uomini hanno preso possesso della natura (hanno vinto la lotta contro la natura) e devono solo porre fine al modo di produzione capitalista e alle connesse relazioni sociali: instaurare il socialismo e costruire la società comunista. Questo è il nostro compito.

Il proletariato vincerà purché i comunisti comprendano più a fondo le condizioni della lotta di classe, facciano il bilancio della prima ondata della rivoluzione proletaria (1917-1976), correggano i loro errori che hanno impedito di portarla a compimento, superino i loro limiti e applichino le lezioni dell’esperienza nel promuovere e dirigere la rivoluzione socialista in corso.

La situazione è favorevole allo sviluppo del potere delle masse popolari organizzate. Abbiamo molto da imparare e da fare, ma la vittoria è possibile e necessaria alla sopravvivenza dell’umanità.

Con la borghesia l’umanità non ha futuro: la borghesia non può che seminare guerra, povertà, disoccupazione, abbrutimento, inquinamento, distruzione dell’ambiente in cui la specie umana è cresciuta.

Bando alla paura! Bando alla sfiducia e al disfattismo! Bando all’attesa che la rivoluzione socialista scoppi!

Fare dell’instaurazione del socialismo la propria scelta di vita!

Costituire Comitati di Partito clandestini in ogni azienda, scuola, università, istituzione, quartiere e paese!

 

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