[Resistenza] Gli imperialisti sono giganti dai piedi d’argilla

Newsletter n.7 dell’1 marzo 2024

Gli imperialisti sono giganti dai piedi d’argilla

Appelli internazionali e adesione del P.CARC

Per la rinascita del movimento comunista cosciente e organizzato

Pubblichiamo di seguito tre dichiarazioni e appelli a cui il P.Carc ha aderito. L’intento è farli conoscere, promuoverli e allargare le adesioni. Benché siano tre documenti distinti li pubblichiamo insieme – e questo comunicato ha validità di adesione pubblica a tutti e tre – per far emergere gli aspetti politici che li accomunano e per valorizzarli ai fini della rinascita del movimento comunista cosciente e organizzato nel nostro paese e a livello internazionale.

Una considerazione generale a premessa.

La propaganda di regime non dà spazio a chi si oppone concretamente alla condotta criminale della Comunità Internazionale degli imperialisti Usa, dei sionisti e degli imperialisti Ue, né alle iniziative del variegato e ampio fronte di organizzazioni, partiti e movimenti che si oppongono al corso disastroso delle cose. Chi non va espressamente a cercare “cosa succede” semplicemente non ha possibilità di sapere nulla e a uno sguardo superficiale sembra che effettivamente i caporioni dell’imperialismo non incontrino resistenza, opposizione e proteste.

I canali di controinformazione conducono una quotidiana lotta contro la censura. Si moltiplicano i casi di censura: arbitri compiuti dalle multinazionali proprietarie delle principali piattaforme on line (la censura ha colpito anche noi, con la chiusura e cancellazione del canale Youtube) oppure attacchi “mascherati” da operazioni di hackeraggio (come è recentemente successo al sito di OttolinaTv).

In una situazione di debolezza del movimento comunista, i canali di controinformazione forniscono notizie che non c’è modo di trovare nel circuito mainstream. Svolgono un servizio importante. Un servizio che però da solo non basta, va accompagnato all’elaborazione delle informazioni (quindi è una questione di concezione del mondo) per farne elemento di orientamento e spinta all’azione pratica: all’organizzazione e alla mobilitazione delle masse popolari.

I documenti di cui diamo notizia (informazione) poggiano su un’analisi giusta del corso delle cose (formazione) e sono sottoscritti da organizzazioni politiche, partiti, associazioni e movimenti, sono cioè strumenti per l’organizzazione e la mobilitazione. Che diventino o meno un’effettiva spinta all’azione e all’iniziativa pratica dipende principalmente dall’approccio di chi li sottoscrive: aggiungere una firma in calce a un documento ha il valore della presa di posizione, dello schieramento, ma se ci si limita a quello il contenuto del documento non è valorizzato. Aggiungere la firma e usare il contenuto del documento per alimentare il dibattito (a livello internazionale e in Italia), per rafforzare relazioni esistenti e crearne di nuove con altre organizzazioni e altri partiti, per promuovere la mobilitazione delle masse popolari. Questo secondo modo è quello che caratterizza l’adesione del P.Carc.

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Sul suicidio del militare Usa Bushnell all’urlo Free Palestine

Il 25 febbraio, Aaron Bushnell, membro in servizio attivo dell’aeronautica statunitense, si è dato fuoco di fronte all’ambasciata israeliana a Washington all’urlo di “Free Palestine”. Dopo il gesto di protesta è stato portato d’urgenza in ospedale morendo dopo poche ore a causa delle gravi ustioni riportate. Tutto è stato ripreso dallo stesso militare con il suo cellulare e prima di entrare in azione ha spiegato di non voler essere più complice del genocidio in corso in Palestina.

Il video è agghiacciante e lascia senza parole. Ma il gesto estremo di Aaron Bushnell è anche uno squarcio nella propaganda bellica: mostra che anche parti crescenti delle forze armate Usa sono contrarie alle politiche di guerra e sterminio che gli imperialisti conducono in giro nel mondo e in particolare sono contrarie al sostegno ai crimini che i sionisti stanno commettendo in Palestina.

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Basta morti sul lavoro! Lettera aperta di Lino Parra

Mi chiamo Lino Parra e sono un comunista, ex operaio della manutenzione Rete Ferroviaria Italiana. Oggi vi scrivo perché venerdì 1° marzo, al Tribunale di Lanciano, si  terrà la seconda udienza del mio processo. Il mio crimine? Aver  “offeso l’onore e il prestigio” della polizia, a quanto sta scritto negli atti processuali. Un poliziotto, venuto a identificarmi mentre volantinavo ai cancelli della SEVEL di Atessa, sostiene che avrei detto al megafono: “Voi della Polizia siete la morte degli operai! Perché non andate a indagare su chi ha ammazzato Luana D’Orazio a Prato? Voi siete contro gli operai”.

Quel giorno ad Atessa denunciavo a gran voce la moria dei morti sul lavoro e invitavo gli operai ad organizzarsi: questo è il mio reale crimine, quello per cui oggi mi ritrovo a processo. La “giustizia dei padroni” si serve di cavilli e lana caprina per dare addosso a chi si ribella e si organizza contro un ordine sociale ingiusto, tutela  così gli interessi di chi ogni giorno ci ammazza nei cantieri, specula sulle nostre spalle, ci toglie dignità e diritti, avvelena e mette a ferro e a fuoco la terra su cui viviamo. 

Non credo di esagerare nel dire che i morti sul lavoro sono stati “assassinati dai padroni e dalla legge del profitto” e che l’omicidio di Luana lo mostra con chiarezza.

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Ribaltare ogni attacco repressivo. Un esempio da Pisa

Il 23 febbraio in occasione dello sciopero generale indetto dai sindacati di base in solidarietà alla resistenza del popolo palestinese, si sono svolti cortei in varie zone d’Italia. In queste piazze studenti e lavoratori hanno sfilato per le strade in solidarietà alla resistenza palestinese, contro il governo Meloni e le sue politiche guerrafondaie al carro della NATO, degli imperialisti USA e sionisti. In alcuni casi la gestione dell’ordine pubblico è stata all’insegna della repressione e del manganello.

Un caso eclatante è stato quello avvenuto a Pisa.

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Dai territori

[Bologna] C’è nostalgia dell’OVRA fra gli amministratori più progressisti d’Italia

Che l’Amministrazione comunale e la Questura siano arrivate al punto da richiedere apertamente un controllo politico agli spazi sociali è indice del livello di debolezza cronica raggiunto dalle istituzioni della classe dominante. Queste settimane, infatti, ci hanno anche dimostrato che ogni mossa che fanno nella direzione di allargare la repressione, alimenta l’indignazione, la disobbedienza, la partecipazione, se chi è alla testa delle tante mobilitazioni in corso sa “rigettare il sasso sui piedi di chi l’ha lanciato”.

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[Milano] 8 Marzo: la CGIL sciopera? Se non ora… subito!

Milano, 29 febbraio 2024. Questa mattina una delegazione di compagne del P.CARC, tra cui alcune iscritte alla CGIL, si è recata presso la Camera del Lavoro di Milano per consegnare una lettera diretta alla CGIL Lombardia con la quale si chiedeva di aderire e proclamare lo sciopero per l’8 Marzo. Già alcune categorie del sindacato a livello locale e nazionale lo hanno fatto: FLC CGIL MIUR, Funzione Pubblica CGIL Lazio, FISAC CGIL Credito Lazio, Funzione Pubblica Toscana, Funzione pubblica Bologna, Filcams Toscana.

Abbiamo chiesto di parlare con il segretario generale della Camera del Lavoro, Luca Stanzione, ma non era presente.

Che un sindacato che rappresenta milioni di lavoratrici e lavoratori in tutta Italia, aderisca e indica lo sciopero nella Giornata Internazionale delle Donne Lavoratrici è una questione pubblica e importante,

soprattutto a fronte della situazione drammatica in cui versa il paese.

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