Rassegna 25/03/2024
La guerra imposta o sostenuta da governi che la fanno fare agli altri.
Papa Francesco, unico tra i Grandi della Terra – ma anche tra molti dei tanti minuscoli che si pretendono Grandi – continua a chiedere e a ingiungere di negoziare, cioè di uscire dalla logica della guerra, dall’alternativa tra vittoria e resa. La bandiera bianca non significa resa, ma non sparate perché io non sparo. Cessiamo il fuoco! Ma negoziare non si può se non avvolgendo all’indietro il nastro del tempo, cercando onestamente di capire come si è arrivati a tutto questo. Vale per l’Ucraina come vale per Israele. Non c’è e non ci sarà nessuna vittoria per le vittime della guerra, che saranno sempre di più, da entrambe le parti, mano a mano che la guerra si protrae. E non c’è né ci sarà alcuna resa per quanti si adoperano per salvare le condizioni della propria sopravvivenza e di una vita decente. (continua)
Fame e malattie sono la bomba più atroce a Gaza.
Condizioni igienico-sanitarie disastrose, blocco e inefficienza degli aiuti: a Gaza l’emergenza epidemica si somma ai bombardamenti: 342 i medici feriti o addirittura uccisi, 100 quelli arrestati o fermati, 106 le ambulanze distrutte o danneggiate, il 16% per cento dei bambini soffre di grave malnutrizione (ne sarebbero morti già dieci secondo UNICEF perché non mangiano e non bevono), 265.000 affetti da infezioni all’apparato respiratorio, 70.000 da malattie della pelle, 210.000 casi di diarrea, 80.000 i casi di epatite A. Gaza da campo di concentramento a celo aperto è diventato un campo di sterminio con i mezzi più atroci. Clicca qui.
Boicottiamo la multinazionale farmaceutica israeliana Teva.
Clicca sulla locandina la chiamata al boicottaggio internazionale. E soprattutto sosteniamo, clicca qui, il “Fondo dei piccoli per Gaza” organizzato da New Weapons Research Group (NWRG), un gruppo di accademici, ricercatori, medici e attivisti, e dalla Chiesa Valdese, impegnati a soccorrere i bisogni essenziali per la sopravvivenza di neonati e bambini.
Gli artisti, studiosi, intellettuali non possono fare da spettatori bensì devono salire sul palco.
Gli artisti e le artiste, gli/le intellettuali, le associazioni culturali che firmano questa Lettera aperta (clicca qui), avvertono l’ineludibile bisogno di prendere posizione di fronte a quanto sta accadendo a Gaza e in tutta la Palestina, e di invitare alla mobilitazione, nelle forme e nei modi che decideremo insieme.
L’Università di Torino blocca il bando di collaborazione con Israele.
<<Il Senato dell’Università ritiene non opportuna la partecipazione al bando del Ministero degli Affari Esteri (Maeci), visto il protrarsi della situazione di guerra a Gaza». Parziale vittoria per i collettivi studenteschi che hanno prima bloccato la riunione dei senatori e poi ottenuto un’assemblea pubblica per discutere la loro richiesta di boicottaggio di tutte le intese con le università israeliane. A votare lo stop al bando Maeci per la raccolta di progetti congiunti per l’anno 2024 è stata quasi la totalità dei senatori di Unito. Due gli astenuti e un unico «no».
Brigate Rosse infiltrate nelle università.
I movimenti studenteschi che protestano contro la guerra in Israele hanno legami con gli ex brigatisti rossi. E per di più si rischia di tornare alla violenza del terrorismo rosso (non quello nero, di matrice fascista) degli anni ‘70 e ‘80. Sono queste le tesi allarmanti sostenute in un documento riservato che l’Ufficio Studi di Fratelli d’Italia ha inviato ai vertici e dirigenti del partito per dare la linea sulle proteste nel mondo studentesco contro la guerra nella Striscia di Gaza. Si parte dagli esempi delle ultime manifestazioni che hanno impedito al giornalista David Parenzo e al direttore di Repubblica Maurizio Molinari di partecipare a incontri nelle università. E adesso ci si mettono anche i Senati accademici.
Anti israeliano cioè anti semita?
Alessandro Orsini, docente universitario, scrittore e opinionista per varie trasmissioni tv e giornali, già collaboratore dell’ambasciata di Israele, è stato denunciato dal presidente della Comunità Ebraica di Roma, Victor Fadlun, per istigazione a delinquere per motivi di discriminazione razziale, etnica e religiosa, con riferimento a una presunta “propaganda antisemita”. Essa consisterebbe in questi post sui social apertamente anti israeliani: “Lo sterminio di un popolo sarà sempre possibile fino a quando ci saranno persone come Netanyahu”; “Il governo Netanyahu è una delle dittature più brutali e razziste del mondo” (8 ottobre 2023); “Tra Netanyahu e Isis non esiste nessuna differenza. Entrambi massacrano i bambini di religione diversa (…)” (14 ottobre 2023); “Netanyahu è diventato ufficialmente il più grande massacratore di bambini innocenti dopo Hitler” (15 ottobre 2023); “Israele non è una democrazia. Nessuna democrazia include l’apartheid nel proprio sistema politico e il terrorismo di Stato” (19 ottobre 2023). Prima domanda: chi è contro Israele perché sarebbe antisemita (razzista anti ebraico)? Seconda domanda: perché i cittadini italiani di religione ebraica debbono sempre e comunque essere dalla parte di Israele?
Che non sono riprese dagli organi di informazione. Riceviamo dalla Palestina e pubblichiamo.
L’aiuto umanitario è uno strumento genocida nelle mani di Israele e degli USA ; L’amore ai tempi del genocidio ; I medici di Gaza hanno riferito alla BBC che le truppe israeliane li hanno picchiati e umiliati dopo i raid in ospedale ; Ecco cosa dice in realtà per conto dell’ONU Pramilla Patten nel suo rapporto sulle violenze sessuali del 7 ottobre ; Una nuova ondata di avamposti dei coloni sta terrorizzando e cacciando i palestinesi dalle loro terre
Il complesso di colpa tedesco.
Una domanda a cui è difficile dare una risposta. Perché il “complesso di colpa” tedesco è così altamente selettivo, poiché non sembra comprendere altro che l’entità sionista? Nemmeno le popolazioni Herero e Nama, della Namibia, che La Germania ha quasi sterminato all’inizio del secolo scorso – tra il 50 e il 70% degli Herero e circa il 50% dei Nama. Per non parlare degli zingari o dei comunisti di massa assassinati. Per non parlare dell’Unione Sovietica, dato che la popolazione fu di gran lunga la popolazione più danneggiata dal nazismo: perse tra i 27 e i 30 milioni di persone, di cui solo 8 o 9 milioni erano combattenti; 60 milioni furono mutilate, distrutti 32.000 imprese industriali, 65.000 chilometri di ferrovie, 1.710 città, 70.000 villaggi, 6 milioni di edifici, 40.000 ospedali, 84.000 scuole, 98.000 cooperative agricole, 1.876 fattorie statali, trasferiti in Germania 7 milioni di cavalli, 17 milioni di capi di bestiame, 20 milioni di maiali, 27 milioni di pecore e capre, 110 milioni di pollame, più del 25% della popolazione rimase senza casa.
E’ passato un quarto di secolo da una guerra che, con l’Italia in prima fila, ha fatto segnare molti terribili primati: la prima combattuta fra nazioni europee dalla fine del conflitto mondiale; la prima volta che si procedeva a un’applicazione selettiva dei diritti; la prima volta che la «sinistra» (D’Alema Mattarella) andava a bombardare a casa d’altri. Le «operazioni aeree nella Repubblica federale di Jugoslavia» (secondo il comunicato ufficiale della Nato), sono avviate la sera del 24 marzo 1999. Decisivo il supporto dell’Italia che offre tutto, aerei, basi, propaganda. E pazienza per la Costituzione (non è vero Mattarella?) Nessun mandato da parte del Consiglio di sicurezza Onu. Clicca qui un ricordo.
“Migranti Ambientali – Le Cause”.
Analisi storica, culturale, politica ed economica sui flussi di popolazione che migrano per cause ambientali. Una giornata di studio organizzata da Casa Comune, Fondazione Migrantes, Gruppo Abele, Caritas. Clicca sul titolo.
Con l’avanzare dell’età le condizioni di salute di Leonard Peltier si sono fatte sempre più precarie, occorre in questi mesi estendere ed intensificare l’impegno per la liberazione del nostro fratello e compagno di lotte in difesa dei diritti umani di tutti gli esseri umani e per la salvaguardia della Madre Terra. Facciamo sentire alla Casa Bianca la corale richiesta di ogni persona di buona volontà, di ogni associazione democratica, di ogni istituto orientato al bene comune. Dopo 48 anni di ingiusta ed assurda detenzione sia liberato un uomo innocente, (continua cliccando sul titolo)
Libertà per la Premio Nobel per la pace Narges Mohammadi.
Sosteniamo Narges Mohammadi, Premio Nobel per la pace, detenuta in Iran per la sua lotta nonviolenta in difesa dei diritti umani e per l’abolizione della pena di morte. Sosteniamo la lotta nonviolenta delle donne in Iran per la dignità umana di tutti gli esseri umani. Sia liberata Narges Mohammadi e tutte le prigioniere e tutti i prigionieri di coscienza, tutte le detenute e tutti i detenuti politici, tutte le persone innocenti perseguitate e sequestrate, in Iran come ovunque. Cessi l’oppressione delle donne in Iran come ovunque nel mondo, siano rispettati i diritti umani di tutti gli esseri umani.
Chiediamo al Parlamento e al governo italiano (continua cliccando sul titolo).
Per l’Acqua, diritto negato, dobbiamo rimetterci in moto.
La Giornata mondiale dell’Acqua, istituita dalle Nazioni Unite dal 1992, rischia di diventare (essere) solo una ricorrenza e non un appuntamento di lotta, mentre i tempi che attraversiamo impongono invece nuove sensibilizzazioni; pensiamo alle alluvioni e alla siccità, alla perpetuazione delle energie fossili, a tacere dell’acqua utilizzata come strumento di guerra. Clicca qui il Forum Italiano dei Movimenti per l’Acqua
Ilva, il benzene viene di notte.
Nuovi picchi notturni del cancerogeno benzene sono registrati nel quartiere Tamburi di Taranto, nelle vicinanze dell’ILVA, secondo i dati forniti dall’ARPA Puglia. PeaceLink sta monitorando attentamente la situazione e ha chiesto recentemente al Ministro dell’ambiente di adottare le misure necessarie per proteggere la salute dei residenti e per individuare e fermare l’impianto che sta provocando questi picchi.
Il nucleare pulito non esiste.
Incontro con Angelo Tartaglia, ingegnere nucleare e fisico, già professore di Fisica presso il Politecnico di Torino, membro dell’Istituto Nazionale di Astrofisica (INAF). (clicca qui) E’ autore di “Spaccare l’atomo in quattro. Contro la favola del nucleare”, nel quale spiega undici argomentazioni contro altrettanti falsi miti, a sottolineare perché il nucleare risulterebbe più dannoso e meno sicuro di molte altre fonti; smentisce il pensiero comune secondo cui il nucleare è pulito, come le teorie di chi sostiene che «è inutile opporsi quando i Paesi che ci circondano sono pieni di centrali”; risponde alle fake news: “è davvero minima la possibilità di incidenti? chi garantisce che questa fonte una volta a disposizione, non venga poi impiegata anche per interessi militari?” ecc.
Il geologo Bellini: “A Genova il rischio esondazione è concreto. E sulle frane occhio alle avvisaglie”: clicca qui. I geologi Lucarini e Vizzini : “Genova: criticità geologico idrauliche e interventi strutturali per la mitigazione del rischio”: clicca qui.
Clicca qui FERMIAMO IL MOSTRO DEL GAS DAVANTI A SAVONA!
Il metanodotto SNAM distrugge in Italia.
circa 600 alberi e ha accolto oltre 80 animali, sognando che il terreno possa diventare un rifugio per loro e un posto che accolga bambini, adulti, anziani. In piena alluvione le è arrivata una raccomandata da parte di Snam – società di infrastrutture energetiche – che le comunica che il suo amato terreno verrà espropriato per anni per farci passare il metanodotto linea adriatica. Nel frattempo, tutto ciò che c’è sopra sarà distrutto. Snam ha proposto a Marta 4mila euro di risarcimento e le restituiranno i campi devastati, non potrà più usarli per i suoi progetti perché la servitù di passaggio a vita su quei terreni implica che Snam, ogni volta che dovrà fare dei lavori tornerà a scavare e distruggere ogni cosa.
Marta non ci sta e chiede almeno una deviazione del metanodotto, le dai una mano firmando la sua petizione? Clicca qui.
Comprendere il Mondo con la storia al contrario.
Insegnare la storia a partire dal presente, ricostruendo a ritroso gli eventi del passato, è un buon approccio per cogliere aspetti della contemporaneità altrimenti ignorati, clicca qui Massimiliano Suberati e Simone Bertone sulla rivista Il Mulino.
Sindrome di Down: gli stereotipi sono come un film horror!
Fanno paura e spesso traggono in inganno: così l’AIPD (Associazione Italiana Persone Down) lancia il tema e la trama dello spot promosso in vista dell’ormai imminente Giornata Mondiale della Sindrome di Down, in linea con il tema della stessa (“End the Stereotypes”, ossia “Fine degli stereotipi”). Tra le altre iniziative che vedranno coinvolta l’Associazione, anche l’incontro online “La sperimentazione farmacologica sulla sindrome di Down in Italia” (continua…)
Ci rendiamo conto del rischio che qualche puntata della nostra mailing list abbia potuto assumere una veste monografica, troppo incentrata sui PFAS, ma questo è l’effetto dell’attualità sempre più crescente della preoccupante situazione sanitaria e ambientale, insomma il bando della produzione (Solvay) e dell’utilizzo dei PFAS in tutti gli utilizzi attualmente rappresenta la maggiore battaglia ambientale nel Paese. Nel rinviare alla prossima Lista uno Speciale già pronto sui PFAS, ad un punto di svolta, paradossalmente potremmo essere proprio noi, che siamo stati i primi a condurre una più che ventennale battaglia per la messa al bando dei Pfas, essere proprio noi a farci ridurre in ombra da Solvay e soci, ad oscurare i nostri strumenti di lotta.
Infatti siamo vicini a dover interrompere l’invio settimanale della mailing list ai 40mila utenti della RETE ECOPACIFISTA – Movimenti di Lotta per la Salute l’Ambiente la Pace e la Nonviolenza, pur consapevoli che sia uno strumento di comunicazione e di lotta al servizio di migliaia di attivisti e simpatizzanti assai importante in un momento di pericoloso restringimento degli spazi di informazione e manifestazione.
Infatti, finora non è stato risolutivo l’S.O.S alla sottoscrizione per il rinnovo dell’abbonamento della mailing list. Potrebbe essere l’ultima chiamata di soccorso: bonifico tramite IBAN IT68 T030 6910 4001 0000 0076 215 specificando la causale oppure tramite PayPal lubaja2003@yahoo.it.
- O. S. Save Our Struggles Salvate le nostre lotte · · · — — — · · ·
Sito: www.rete-ambientalista.it