Le autorita’ della Repubblica Ceca continuano a inserire i bambini e le bambine rom in scuole per alunni con ‘lieve disabilita’ mentale’, impartendo loro in questo modo un’istruzione inferiore agli standard.
‘Nonostante le denunce a livello nazionale e internazionale, persiste nella Repubblica Ceca una discriminazione sistematica nel campo dell’istruzione ai danni dei rom. Le autorita’ devono porre fine alla
segregazione scolastica dei bambini e delle bambine rom e agire per
affrontare in modo deciso le cause profonde di questa discriminazione’ –
ha dichiarato Nicola Duckworth, direttrice del Programma Europa e Asia
Centrale.
Il rapporto di Amnesty International, intitolato ‘Ingiustizia rinominata.
Persiste la discriminazione nell’istruzione dei rom nella Repubblica
Ceca’, esamina la discriminazione ancora esistente nel campo
dell’istruzione, nonostante una sentenza emessa nel 2007 dalla Corte
europea dei diritti umani.
La Corte, in quella circostanza, aveva stabilito che la Repubblica Ceca
aveva discriminato i bambini e le bambine rom inserendoli in ‘scuole
speciali’ per alunni con disabilita’ mentale in cui ricevevano
un’istruzione inferiore agli standard.
Prima della sentenza dell’organo di giustizia europeo, la nuova legge in
materia di educazione emanata nel 2005 aveva semplicemente rinominato le
‘scuole speciali’ in ‘scuole elementari per attivita’ pratiche’. Il
sistema tuttavia era rimasto ed e’ tuttora essenzialmente lo stesso.
‘Anche le recenti misure annunciate lo scorso novembre, per agevolare la
carriera scolastica dei rom, risultano insufficienti in quanto solo
parziali e neanche legalmente vincolanti’ – ha aggiunto Duckworth.
Amnesty International ha visitato diverse scuole di Ostrava, dove nel
1999, per conto di 18 bambine e bambini rom, aveva avuto origine la causa
che ha portato alla sentenza della Corte europea.
L’organizzazione per i diritti umani ha verificato che i bambini e le
bambine rom sono ancora ampiamente presenti nelle cosiddette ‘scuole per
attivita’ pratiche’ (in alcuni casi, costituiscono fino all’80 per cento
degli iscritti) e nelle classi per alunni con ‘lieve disabilita’ mentale’.
I bambini e le bambine rom sono inoltre segregati in scuole per soli rom,
che forniscono un’istruzione di qualita’ inferiore, limitando il loro
futuro sia nel campo educativo che in quello del lavoro.
L’inserimento dei bambini e delle bambine rom nelle ‘scuole per attivita’
pratiche’ e nelle classi per alunni con ‘lieve disabilita’ mentale’ si
basa su test di entrata che non tengono conto delle differenze
linguistiche e culturali dei rom e che possono essere ulteriormente
inficiati dal pregiudizio degli operatori che conducono i test.
‘Il dovere di assicurare una positiva inclusione dei rom nel sistema
educativo spetta alle autorita’
ceche, che hanno l’opportunita’ unica di invertire la rotta, dopo decenni
di discriminazione e segregazione’ – ha commentato Duckworth.
‘L’istruzione e’ la via per uscire dal circolo vizioso di poverta’ ed
emarginazione che colpisce gran parte della popolazione rom. Se il governo
della Repubblica Ceca non dara’ uguali opportunita’ ai bambini e alle
bambine rom, neghera’ loro la possibilita’ di avere un futuro migliore e
di partecipare pienamente alla vita del paese’ – ha concluso Duckworth
Amnesty International chiede alle autorita’ ceche di:
* congelare tutti gli inserimenti nelle ‘scuole elementari per attivita’
pratiche’ e nelle classi per alunni con ‘lieve disabilita’ mentale’ per
l’anno scolastico 2010/11, in vista di un riesame dell’opportunita’ di
questi istituti;
* rafforzare con atti legislativi la fine della segregazione nel campo
dell’istruzione e adottare un piano d’azione complessivo per eliminare la
segregazione scolastica dei bambini e delle bambine rom;
* garantire sostegno aggiuntivo immediato ai bambini e alle bambine rom
che ne necessitano, per favorire la loro partecipazione attiva e
sviluppare nel modo piu’ ampio possibile le loro potenzialita’,
integrandoli nel sistema educativo principale.
FINE DEL
COMUNICATO
Roma, 13 gennaio 2010
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scuola‘ all’indirizzo:
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