“Tutti i migranti devono essere protetti dagli attacchi e dallo sfruttamento”

Amnesty International ha espresso il timore che le autorita’ italiane non stiano tutelando i diritti economici e sociali dei migranti e non li stiano proteggendo dalla crescente ondata di xenofobia e violenza a sfondo razziale.

L’organizzazione per i diritti umani teme anche che molti dei migranti
sfollati, la maggior parte dei quali provenienti dall’Africa subsahariana,
rimangano a rischio di subire ulteriori violazioni.

Gli scontri di Rosarno sono iniziati dopo che, nella notte del 7 gennaio,
gli occupanti di un’automobile avevano sparato contro due migranti con un
fucile ad aria compressa. Dopo questo episodio, diverse centinaia di
migranti hanno dato vita a una manifestazione lungo le vie della citta’,
protestando contro il trattamento discriminatorio e le misere condizioni
di vita, dando fuoco a delle vetture e scontrandosi con la polizia. Il
giorno dopo, gli abitanti di Rosarno hanno bloccato la circolazione e
occupato la sede del Municipio. Due migranti sono stati colpiti con
spranghe, cinque volutamente investiti e due feriti con fucili a pallini.
Al termine degli scontri, 53 persone (21 migranti, 14 rosarnesi e 18
agenti di polizia) hanno dovuto ricorrere a cure ospedaliere. L’ordine e’
stato ristabilito dopo la partenza della maggior parte dei lavoratori
migranti, centinaia dei quali trasferiti dalle autorita’, e la successiva
demolizione di molti dei rifugi temporanei che erano stati da loro
occupati in strutture ed edifici abbandonati.

Il ministro dell’Interno, Roberto Maroni, ha attribuito i disordini alla
precedente mancanza di controlli sull’immigrazione. Pur sottolineando che
chiunque si renda responsabile di atti di violenza dev’essere sottoposto a
indagine e processato, Amnesty International teme che le cause di fondo
dei fatti di Rosarno risiedano da un lato nel massiccio sfruttamento dei
migranti impiegati nell’agricoltura e dall’altro nell’assenza di misure
concrete, da parte delle autorita’ nazionali e locali, per contrastare la
xenofobia in crescita in tutto il paese.

La tratta e lo sfruttamento dei migranti ha fatto si’ che migliaia di
persone nella zona di Rosarno e in molte altre parti d’Italia lavorino per
due euro all’ora e vivano in dormitori senza elettricita’, acqua potabile
e riscaldamento. In precedenza, Amnesty International si era detta
preoccupata per il fatto che la criminalizzazione dei migranti irregolari
prodotta dal recente ‘pacchetto sicurezza’ avrebbe reso questi ultimi
ancora piu’ vulnerabili allo sfruttamento, limitando il loro accesso
all’impiego, all’alloggio e ai servizi essenziali e, contemporaneamente,
scoraggiandoli dal denunciare gli abusi che subiscono.

L’aumento della xenofobia in Italia si riflette nella crescente retorica
anti-migranti e anti-rom da parte di esponenti politici nazionali e locali
e nell’incremento del numero di attacchi a sfondo razziale segnalati dalla
stampa negli ultimi 18 mesi.

Per affrontare le cause di fondo dei disordini di Rosarno, Amnesty
International chiede alle autorita’ italiane di:
– dare maggiore priorita’ alla lotta contro i crimini dell’odio,
assicurare che le vittime di reati a sfondo razziale abbiano accesso a un
effettivo rimedio, che questi reati siano sottoposti a indagini e i
responsabili portati di fronte alla giustizia;
– assumere provvedimenti piu’ incisivi per impedire alle autorita’
nazionali e locali di promuovere o incitare alla discriminazione razziale,
secondo quanto prevede l’art. 4.c della Convenzione internazionale
sull’eliminazione di tutte le forme di discriminazione razziale;
– contrastare efficacemente la tratta di esseri umani e fornire assistenza
alle vittime, secondo quanto prevede la Convenzione del Consiglio d’Europa
per l’azione contro il traffico di esseri umani;
– garantire ai lavoratori migranti legalmente residenti in Italia eguali
opportunita’ e trattamento in materia d’impiego e d’occupazione, come
richiesto dall’art. 10 della Convenzione del 1975 sui lavoratori migranti
dell’Organizzazione internazionale del lavoro;
– invertire la linea introdotta dal recente ‘pacchetto sicurezza’ che ha
reso un reato l’immigrazione irregolare;
– garantire che tutti i migranti abbiano effettivo accesso al diritto a un
alloggio e a condizioni di vita adeguati, un diritto che il Comitato Onu
sui diritti economici, sociali e culturali ha stabilito si applica a
tutti, a prescindere dallo status, sottolineando che esso comprende ‘il
diritto a vivere in un luogo in condizioni di sicurezza, pace e dignita’’.

Amnesty International sottolinea inoltre il rischio che molti dei migranti
sfollati da Rosarno possano subire ulteriori violazioni dei diritti umani.
La polizia italiana ha reso noto che 828 migranti sono stati trasferiti in
due centri per stranieri a Crotone e Bari. Molti dei migranti che vivevano
e lavoravano a Rosarno erano regolarmente residenti in Italia, ma molti
altri migranti sfollati si trovano in Italia senza autorizzazione, Amnesty
International teme che possano andare incontro a lunghi periodi di
detenzione senza che siano state prese in considerazione possibili
alternative o che possano essere espulsi senza un effettivo accesso a
procedure e meccanismi che potrebbero metterli in grado di chiedere asilo
o altre forme di protezione o di ricorrere contro un ordine d’espulsione.

Molti migranti allontanati da Rosarno dalle autorita’ o costretti a
lasciare la citta’ non potranno farvi rientro sia per mancanza di
sicurezza, sia per la distruzione dei luoghi in cui dimoravano. Il
trasferimento forzato di persone dalle proprie dimore senza una giusta
procedura che comprenda anche la disponibilita’ di una sistemazione
alternativa adeguata, si configura come uno sgombero forzato e dunque come
una violazione del diritto internazionale. Anche se il trasferimento e’
stato deciso come misura temporanea di emergenza a causa della minaccia di
violenza, se queste persone non possono rientrare nelle loro abitazioni
perche’ sono state demolite, sulla base del diritto internazionale le
autorita’ italiane sono obbligate a fornire una sistemazione alternativa
adeguata e un rimedio efficace.

Pertanto, a seguito dei fatti di Rosarno, Amnesty International chiede
alle autorita’ italiane di garantire che:
– tutte le denunce di reati a sfondo razzista siano sottoposti a indagini
efficaci, chiunque sia ritenuto responsabile sia sottoposto a processo e
le vittime ricevano un effettivo risarcimento;
– il principio di non respingimento e di una procedura corretta siano
rispettati, fornendo a tutti i migranti, ove necessario, un accesso
effettivo a procedure eque e soddisfacenti per chiedere asilo o per
ricorrere contro un ordine di espulsione beneficiando in pieno delle
garanzie procedurali;
– tutti i migranti allontanati da Rosarno possano tornare ai loro luoghi
di residenza oppure venga loro proposta una sistemazione alternativa
adeguata, in altra parte d’Italia.

FINE DEL COMUNICATO
Roma, 12 gennaio 2010

 

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