“Differenziata: Legambiente, no al sistema integrato, sì al porta a porta in tutta Roma”

A due mesi dall’avvio del nuovo cosiddetto “modello Monaco”, Legambiente è andata nei giorni scorsi a monitorare la situazione, con risultati che non convincono affatto.

DIFFERENZIATA A ROMA: LEGAMBIENTE, NO AL FRITTO MISTO CASSONETTI E BIDONCINI. COMUNE NEL NUOVO CONTRATTO DI SERVIZIO ESTENDA PORTA A PORTA A TUTTA LA CITTA’.

 

Ma quale differenziata “porta a porta”? A Roma, il mix insensato del cosiddetto “sistema integrato”, attivo da novembre a Testaccio, San Saba e all’Aventino, raccoglie a domicilio solo organico e indifferenziato mentre per carta e multimateriale rimangono i cassonetti stradali, con una gran confusione tra i cittadini. A due mesi dall’avvio del nuovo cosiddetto “modello Monaco”, Legambiente è andata nei giorni scorsi a monitorare la situazione, con risultati che non convincono affatto e che l’associazione invierà oggi stesso all’Amministratore delegato di AMA e all’Assessore all’Ambiente del Comune di Roma.
Da viale Aventino, attraverso via Baldassarre Peruzzi, i volontari di Legambiente hanno attraversato il quartiere San Saba, riscontrando la presenza dei bidoncini del porta a porta, a parte qualche raro caso, ma anche quella dei cassonetti bianchi blu e persino di quelli verdi dei rifiuti indifferenziati, che, nonostante dovessero essere rimossi sin dallo scorso Novembre, sono invece ancora per strada. Attraverso piazza Bernini e via Bramante, hanno poi raggiunto viale Giotto, via Marmorata e via Galvani fino a via Zagaglia, per passare al quartiere Testaccio, fino al Lungotevere: i pochi bidoncini accessibili dei rifiuti indifferenziati sono risultati vuoti, mentre i residenti incontrati hanno ammesso di continuare ad usare anche i cassonetti stradali dell’indifferenziato . Durante un altro sopralluogo, da via del Circo Massimo verso Santa Sabina e poi verso via Marmorata i volontari hanno verificato che i bidoncini sono risultati distribuiti ed i rifiuti ritirati quasi ovunque. Verso Piazza Santa Maria Liberatrice e l’area di via Galvani, su strada permangono i cassonetti verdi per l’indifferenziato.
“Il modello del fritto misto per la raccolta dei rifiuti, con un mix di cassonetti e bidoncini, non va proprio, è incomprensibile ai cittadini, non facilita la differenziata, non risolve il problema del decoro dovuto ai cassonetti. Il Comune deve scegliere con determinazione il porta a porta nel nuovo contratto di servizio ed estenderlo a tutta la città –ha dichiarato Cristiana Avenali, direttrice di Legambiente Lazio-. Il nostro monitoraggio è l’ennesima conferma che la raccolta domiciliare, dove viene applicata bene raccoglie il consenso dei cittadini e funziona, rappresentando l’unica chiave per risolve re i problemi nella gestione dei rifiuti anche a Roma, permettendo finalmente di aumentare in maniera esponenziale la raccolta differenziata. E allora perché usare strani metodi che fanno perdere questa spinta? Roma deve passare su tutto il territorio alla differenziata domiciliare per tutte le frazioni, facilitando i cittadini nel gettare i rifiuti nei pressi della propria abitazione senza andare a cercare i cassonetti per strada, evitando che i cassonetti si riempiano ed affrontando così anche il problema del decoro urbano, oltre che aumentando quantità e qualità della raccolta differenziata.”
Secondo l’Ama, nei tre quartieri sono coinvolti 23.000 abitanti, ossia 7.400 utenze domestiche e 800 non domestiche. I rifiuti organici e quelli indifferenziati sono raccolti con sistema domiciliare attraverso due differenti bidoncini e carrellati per i condomini, mentre materiale cartaceo e multi-materiale sono raccolti attraverso cassonetti stradali. I cittadini possono conferire i propri rifiuti porta a porta dal lunedì al sabato tra le 7 e le 8.30: nei giorni pari si raccolgono i rifiuti organici, mentre nei giorni dispari è la volta dei rifiuti indifferenziati.

 

Roma, 22 Gennaio 2010
Ufficio Stampa Legambiente Lazio ONLUS
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