Abusi edilizi a Riano: aiutare cittadini, ma no a sanatoria edifici illegali

“Niente pasticci sulle 117 villette abusive di Riano, i cittadini vanno aiutati ma gli edifici illegali no -è secco il commento di Lorenzo Parlati, presidente di Legambiente Lazio, in merito agli sgomberi in atto a Riano e alle ipotesi di sanatorie”.

“Non è tollerabile pensare di poter utilizzare 131 ettari abusivamente e impunemente. L’area del sequestro era una zona agricola della campagna romana, ora è irriconoscibile, in barba alle leggi si è dichiarato di realizzare borghetti agricoli e invece sono cresciute villette, strade, piscine slegate da qualsiasi attività agricola.

Ma si è invertito il mondo? Ora il problema sono le Forze dell’ordine e la Magistratura? Chi fa bene il proprio difficile lavoro, a tutela delle leggi che ci siamo dati come comunità, rischia di finire invece sotto accusa? Diamo sostegno e solidarietà al Corpo Forestale e alla Procura della Repubblica di Tivoli e chiediamo più serietà da parte di tutti, a partire dalle diverse notizie fasulle che vanno sfatate: sin dal 2002/2004, quando iniziò l’indagine, si sapeva del rischio abusivismo, tanto che guarda caso proprio in quegli anni furono presentate cento domande di condono edilizio su quegli interventi. Cosa facevano i rappresentanti delle istituzioni locali a quei tempi invece di tutelare i cittadini? L’abbiamo sempre detto, anche ad alcune delle famiglie con le quali abbiamo avuto modo di parlare: chi è stato preso in giro su una cosa così seria come la casa va tutelato dalle istituzioni, ma chi ha compiuto illegalità altrettanto serie non può che essere perseguito, così come non si possono sanare in alcun modo gli abusi.”

 

 

Quella di Riano è una situazione simile a quella che pochi giorni fa ha visto a Sabaudia (Lt) la condanna per due dirigenti e l’ex Sindaco del Comune, oltre che per la proprietaria del terreno ed il direttore dei lavori. In quel caso sono stati realizzati ben 285 villini, al posto delle case albergo per anziani previste nelle concessioni, all’interno del Villaggio del Parco a Bella Farnia. Nessun risarcimento per le 130 parti civili, proprietarie delle villette, a cui i giudici hanno disposto la confisca degli immobili e dei relativi terreni.

 

“La lotta all’abusivismo a Roma e nel Lazio non può avere battute d’arresto, serve una rinnovata forza -dichiara Cristiana Avenali, direttrice di Legambiente Lazio-. E’ impressionante l’aumento dei reati nel settore del cemento: negli ultimi anni, da 661 reati del 2007 siamo passati ai 774 del 2008, secondo il Rapporto Ecomafie di Legambiente. Un fronte sul quale è scellerato anche solo fare ipotesi di nuovi mascherati condoni edilizi, come quello passato al Senato, che rischia di far ripartire il cemento abusivo con una assurda previsione di riaprire i termini per la presentazione delle domande di sanatorie anche in aree di pregio.”

 

Roma, 29 Gennaio 2010

 

Ufficio Stampa

Legambiente Lazio ONLUS

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