“Date grottesche”

La scelta delle date da ricordare, per una persona o per una nazione, è importante.

Gli anniversari che festeggiamo dicono molto di noi, del nostro carattere e delle nostre esperienze.

Le ricorrenze che, da qualche tempo, ci vengono imposte dai nostri sgangherati governanti ne dimostrano tutta la pochezza intellettuale.

Oggi si celebra il “giorno del ricordo” che meglio sarebbe chiamare “giorno dell’amnesia collettiva”, perché, se si volevano ricordare le vittime della guerra fascista, si doveva prendere come data quella del 10 giugno 1940, quando Mussolini ci trascinò nell’abisso della Seconda Guerra Mondiale. L’avere invece scelto il giorno in cui, nel 1947, De Gasperi firmò il Trattato di Pace dimostra tutta l’ignoranza e la protervia del nostro governicchio.

Un paese che ha commesso crimini di guerra in Libia, Etiopia, Spagna, Jugoslavia, Russia e Grecia dovrebbe meditare sul suo passato e non atteggiarsi a vittima.

Ma questo presume l’esistenza di una classe dirigente.

Claudio Giusti

 

P.S.

Sulla disgraziata scelta del 27 gennaio come data per il ricordo della Shoah ho già espresso il mio pensiero. Vedi in Filippo Focardi “La guerra della memoria” Laterza, pagine 93 e 290

 

 

Dott. Claudio Giusti

 

 

 

10 febbraio 2010

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