“Decretata la morte del Sistema Sanitario del Lazio”

Cambia la Giunta nel Lazio ma non la manovra di rientro: dopo i 2.000 posti letto tagliati da Marrazzo, la Polverini ne chiuderà oltre 2.600, di cui 486 solo nel corso del 2010.

 

COMUNICATO STAMPA

SANITÀ LAZIO: RDB/USB, CON 12 DECRETI COMMISSARIALI DECRETATA  LA MORTE DEL SISTEMA SANITARIO REGIONALE

Cambia la Giunta nel Lazio ma non la manovra di rientro: dopo i 2.000 posti letto tagliati da Marrazzo, la Polverini ne chiuderà oltre 2.600, di cui 486 solo nel corso del 2010, composti da  298 per acuti, 87 di riabilitazione e 101 di lungodegenza. 10 gli ospedali direttamente interessati e sui quali è allo studio un progetto di parziale riconversione in strutture residenziali, forse private. La manovra prevista interesserà anche il personale sanitario, sul quale si conta di risparmiare poco più di 45 milioni di Euro (30 mln dal blocco del turn over, 12 dal salario accessorio e 3,4 dalla riduzione delle prestazioni aggiuntive). I tagli riguarderanno anche la spesa farmaceutica e le strutture accreditate.

Dichiara Sabino Venezia, del Coordinamento Nazionale RdB/USB Pubblico Impiego: “ Si tratta di una procedura che permetterà, a caro prezzo, un risparmio che comunque non copre il disavanzo di spesa previsto ma che arrecherà non pochi problemi alla cittadinanza, costretta anche a nuovi ticket sul pronto soccorso, da cui si prevede un entrata di 5 milioni di Euro”.

“Ancora una volta si risparmia sui cittadini e sul personale – prosegue Venezia – che subiranno contemporaneamente il piano di rientro e la finanziaria nazionale. Nessuna novità invece sul fronte degli appalti e delle esternalizzazioni di personale, come nessuna novità si apprezza sul lavoro dei Direttori Generali, che continuano a favorire la politica degli appalti e creare posti di lavoro per consulenti. Per questo chiamiamo tutti alla mobilitazione con la manifestazione del 5 giugno a Roma e con lo sciopero generale del Pubblico Impiego indetto per il 14 giugno”, conclude il rappresentante RdB-USB P.I..

Roma, 3 giugno 2010

Ufficio Stampa

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