“I tagli alla scuola mettono a rischio il diritto allo studio nei piccoli Comuni”

“Si parte con la prima elementare di Calcata, ma sono ben di più i plessi che rischiano la completa chiusura”.

 

Roma, 3 settembre 2010

Legambiente Lazio – Comunicato stampa

GARANTIRE DIRITTO ALLO STUDIO NEI PICCOLI COMUNI
NO A CHIUSURA PRIMA ELEMENTARE A CALCATA (VT)

LEGAMBIENTE LAZIO RACCOGLIE SEGNALAZIONI AL NUMERO 06/85358051

“Si parte con la prima elementare di Calcata, ma sono ben di più i plessi che rischiano la completa chiusura. Nel Lazio si iniziano a vedere i pesanti effetti della scure del duo Gelmini-Tremonti che mette a rischio le scuole con meno alunni, in particolare quegli oltre 600 plessi che hanno meno di 50 studenti e che spesso sono proprio nei piccoli e piccolissimi Comuni. Nell’anno scolastico che sta per aprirsi è previsto il taglio di oltre 1.800 docenti, portando il Lazio al quarto posto tra le regioni con i tagli maggiori in termini assoluti. Sulla scuola bisogna invece andare esattamente nella direzione opposta, con sforzi di fantasia e di novità, restituendo a questi piccoli Comuni anche altri servizi che spesso hanno già perso, come i presidi medici piuttosto che le Poste”. È quanto afferma Lorenzo Parlati, presidente di Legambiente Lazio, rilanciando la protesta dei genitori della classe prima elementare del Comune di Calcata (Vt) che il prossimo 13 settembre rischia di non iniziare l’attività didattica per “insufficienza numerica”, in conseguenza di una ragionieristica applicazione dei tagli della Gelmini da parte del dirigente scolastico provinciale di Viterbo. Così i bambini di Calcata saranno costretti a traslocare forzatamente a Faleria.

Possono sembrare poca cosa i due chilometri e mezzo di strada che separano i due Comuni, pochi minuti di tragitto in auto, ma è ovvio invece che non sarebbe così per i bambini e per il paese che vedrebbe chiudere un servizio importante. Calcata e Faleria hanno molto in comune, sono due piccoli Comuni, il primo con 846 abitanti e il secondo con 1.728 abitanti (Istat 2001), situati a pochi chilometri da Roma, ed entrambi arroccati su colli di tufo nella valle del fiume Treja, che dà il nome ad uno splendido Parco regionale. Ed entrambe hanno una scuola elementare, fondamentale servizio pubblico per gli abitanti. Come sottolineano i genitori, il 13 settembre “sarà l’inizio della chiusura definitiva dell’elementare di Calcata, perché non ci saranno bambini sufficienti per la formazione delle prime neanche nei prossimi anni”. I genitori spiegano che “i numeri necessari per la formazione della prima a Calcata c’erano se non fosse stato preso in considerazione il numero di iscrizioni risultante a gennaio ma quello dello scorso giugno” e denunciano il “grave spreco di denaro pubblico” che deriverebbe dal ridimensionamento di una scuola con strutture e servizi di qualità, ricordando che l’elementare di Calcata ha ricevuto un finanziamento per un progetto di ampliamento già portato a termine.

“I tagli alla scuola finiranno per provocare più danni proprio nei piccoli Comuni -afferma Cristiana Avenali, direttrice di Legambiente Lazio- per scongiurare questo rischio rinnoviamo l’appello lanciato nei mesi scorsi all’Assessore regionale all’Istruzione e al Direttore generale dell’Ufficio scolastico regionale: la scuola rappresenta un enorme valore sociale e culturale, non può essere tagliata applicando criteri numerici e di produttività come si fa con i rami delle società con pochi utili, soprattutto nelle piccole comunità dove il danno è ancora maggiore perché riduce concretamente la possibilità di viverci. Occorre invece aprire dei tavoli territoriali per concordare con gli Enti locali i criteri di razionalizzazione della rete scolastica e le modalità per ottenere i risparmi possibili”.
Dopo i tagli dello scorso anno scolastico è in arrivo un nuovo duro colpo sulle scuole laziali, secondo i dati diffusi dalla Cgil Scuola, con una diminuzione di organico del 3% che dovrebbe avvenire peraltro in un contesto che vede un aumento di duemila alunni (+0,29%, senza considerare la scuola dell’infanzia). È prevista in particolare una diminuzione dei docenti da 59.187 a 57.357, mentre gli studenti saliranno da 630.351 a 632.195, con i tagli maggiori che riguarderanno le superiori, con 1.069 docenti in meno (da 19.929 a 18.860). A seguire la scuola primaria, per cui è prevista una diminuzione pari a 590 unità (da 20.266 a 19.676), quindi la scuola media con meno 212 unità (da 12.441 a 12.229), in controtendenza invece la scuola dell’infanzia, con un aumento di 41 docenti (da 6.551 a 6.592). Una diminuzione nell’organico calcolata anche sulla base del numero di alunni delle sedi scolastiche, che porta al serio rischio di chiusura per diversi plessi “sottodimensionati”, ad esempio in Provincia di Rieti, nel Comune di Cottanello e a Canneto nel Comune di Fara Sabina, con altre riduzioni anche a Poggio Fidoni, ma anche nella Provincia di Roma, ad esempio alla media di Roviano. A ciò si aggiunge la cancellazione del tempo pieno in diverse classi e la riduzione delle sezioni delle sedi distaccate.

Per scongiurare le chiusure e i tagli Legambiente Lazio in queste settimane raccoglierà
le segnalazioni al proprio numero 06/85358051 e alla mail: legambientelazio@tiscali.it

Ufficio stampa Legambiente Lazio

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