Non permettiamo a Berlusconii di portare a termine un mandato focalizzato esclusivamente sulle sue priorità politiche: trasformiamo questo momento in un punto di svolta nella battaglia per la legge anti-corruzione.
Giovedì Silvio Berlusconi vincerà con ogni probabilità il voto in Parlamento sul programma di 5 punti che determinerà il resto del suo mandato. Ma quel programma ignora totalmente il più grande attentato alla democrazia in Italia: la corruzione.
Se sopravviverà a questo voto senza che si alzi una voce contro la corruzione, sarà in grado di portare a termine un mandato focalizzato esclusivamente sulle sue priorità politiche. Se invece faremo sentire subito le nostre voci, potremo trasformare questo momento in un punto di svolta nella battaglia per la legge anti-corruzione.
L’opposizione, i media, ma anche alcuni degli alleati di sempre di Berlusconi, stanno chiedendo maggiori sforzi per combattere la corruzione. Anche se Berlusconi vorrebbe ignorare la questione, il Parlamento può premere affinché essa sia inserita nell’agenda. E noi possiamo dimostrare al Parlamento che i cittadini italiani chiedono di agire.
Firma la petizione anti-corruzione qua sotto: sarà consegnata direttamente ai leader dei gruppi parlamentari chiave e ai media, proprio prima del voto e ogni volta che raggiungeremo altre 20.000 firme. Impegniamoci al massimo nella battaglia per una legge efficace contro la corruzione, senza accontentarci che sia discussa in Parlamento, ma perché diventi legge! Inoltra questo messaggio a tutti:
http://www.avaaz.org/it/legge_anticorruzione/?vl
Vincere questa battaglia non sarà facile, ma noi sappiamo che possiamo farcela: insieme abbiamo sconfitto la “legge bavaglio” di Berlusconi. I giornalisti, i blogger, i movimenti della società civile e le centinaia di migliaia di cittadini che hanno combattuto contro la “legge bavaglio” erano una forza troppo dirompente per essere ignorata.
E’ tempo di riprendere quella stessa energia e di vincere una battaglia ancora più grande. Ogni anno la corruzione ci costa 60 miliardi di euro. Dalla speculazione sugli appalti per ricostruire L’Aquila agli impianti eolici truffa per ottenere i fondi pubblici in Sardegna, fino al torbido tentativo di influenzare i giudici per sentenze favorevoli al Premier: la corruzione debilita la nostra economia e avvelena la nostra democrazia.
Nel marzo scorso, barcollante per numerosi scandali e messo alle strette dalle crescenti critiche dell’opinione pubblica e dei media, il Presidente del Consiglio annunciò una proposta di legge anti-corruzione, accantonata poco dopo. Questa volta non la lasceremo andare nel dimenticatoio. Dimostriamo che gli italiani ne hanno abbastanza. Firma la petizione ora e inoltrala a tutti i tuoi amici e alla tua famiglia:
http://www.avaaz.org/it/legge_anticorruzione/?vl
La scorsa primavera la comunità di Avaaz ha vinto un’incredibile battaglia contro la corruzione in Brasile, aiutando il Parlamento a votare una legge ambiziosa che vieta ai politici condannati per crimini come la corruzione e il riciclaggio di denaro dal potersi candidare. Insieme abbiamo costruito una petizione di oltre 2 milioni di firme, intrapreso 500.000 azioni on-line e fatto decine di migliaia di telefonate.
Quella campagna era spinta dagli stessi ideali fondamentali che condividiamo con le persone in ogni dove: per la trasparenza, la responsabilità e la giustizia nei nostri governi. Dimostriamo che possiamo combattere la corruzione anche in Italia!
http://www.avaaz.org/it/legge_anticorruzione/?vl
Luis, Giulia, Ricken, Ben, Mia, Emma, Iain e tutto il team di Avaaz.
PER APPROFONDIMENTI:
Il Sole 24 Ore, “La corruzione in Italia è una tassa occulta da 60 miliardi l’anno e grava anche sui neonati”:
http://www.ilsole24ore.com/art/notizie/2010-07-06/corruzione-italia-tassa-occulta-094757.shtml?uuid=AYEsnT5B
La Repubblica, “Così imprese in odor di mafia si preparavano a sfruttare la ricostruzione de L’Aquila”:
http://ricerca.repubblica.it/repubblica/archivio/repubblica/2010/02/13/cosi-imprese-in-odore-di-mafia-si.html
La Repubblica, “P3, su Lodo Alfano e Mondadori facevamo pressione su Cassazione e Consulta”:
http://ricerca.repubblica.it/repubblica/archivio/repubblica/2010/02/13/cosi-imprese-in-odore-di-mafia-si.html
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