“Lettera aperta ai sindaci” da Unione Inquilini

 

Roma, 25 ottobre 2010

 

LETTERA APERTA AI SINDACI

 

Egregio Sig. Sindaco,

 

Il Disegno di Legge di Bilancio annuale e pluriennale (legge di stabilità 2011) , Atto Camera 3778, attualmente in discussione presso la Camera dei Deputati, alla Tabella Fondo Contributo Affitto (art. 11 della legge 431 del 1998), prevede uno stanziamento di 33,550 milioni di euro per il 2011 per giungere a 14,3 milioni di euro per il 2014.

Possiamo dire che, nella sostanza, quella postazione di bilancio viene di fatto eliminata dal bilancio statale.

La sequenza storica è impressionante: alla sua creazione, nel 1998, il fondo sociale per gli affitti era finanziato dallo Stato con uno stanziamento equivalente a circa 300 milioni di euro; nel 2009 era di 143 milioni, nel 2010 è stato ridotto a 110 milioni; per il prossimo anno è stabilito un taglio ulteriore di oltre i due terzi; per il 2014 è previsto uno stanziamento che è un decimo di quello che c’era nel 2009 e meno del 5% di quanto era previsto nel 1998.

Ricordiamo che tale fondo, da integrare eventualmente con risorse messe a disposizione da Regioni e Comuni,  istituito con la legge 431 del 1998, consente una integrazione economica per quella famiglie con redditi molto  bassi il cui affitto incide sul reddito lordo più del 14% o, se con redditi un po’ più alti, incide più del 24%.

Attraverso questo fondo, i comuni erogano direttamente alle famiglie disagiate e con una incidenza sull’affitto incompatibile con il reddito percepito, i contributi.

Negli anni, a causa dei tagli e malgrado che Regioni e Comuni siano intervenuti con risorse proprie, sempre meno famiglie, che pure avevano titolo legittimo e erano utilmente collocate nelle graduatorie, hanno avuto la possibilità di accedere al contributo.

Oggi, si arriva all’epilogo di questa vicenda: lo stanziamento statale viene falcidiato fino alla sua pratica eliminazione e, a causa dei tagli nei trasferimenti, anche le risorse che Regioni e comuni avevano aggiunto, sono agli sgoccioli.

Ciò si abbatterà come un uragano sulla  condizione abitativa nelle città del nostro Paese, già oggi allo stremo a causa della gravissima carenza di alloggi pubblici, del livello insostenibile degli affitti privati e della piaga degli sfratti per morosità.

Ricordiamo che sono oltre 600 mila le domande per case popolari che giacciono nei cassetti delle amministrazioni comunali a causa dell’impossibilità di dare risposte a chi ha bisogno e  titolo e che la morosità ha superato il picco storico dell’85%  delle sentenze emesse, che del piano casa, più volte annunciato dal governo, non c’è traccia, nè di misure concrete o attuabili, almeno nei tempi brevi.

La tensione abitativa rischierà di esplodere quando verrà alla luce concretamente che meno del 15% delle famiglie che oggi prendono il contributo affitto lo potranno ancora avere e, di conseguenza,  esse non saranno in grado di poter pagare l’affitto e nuovi sfratti per morosità si abbatteranno sulla loro testa.

Le amministrazioni delle città saranno le prime a subirne le conseguenze in quanto sono quelle che giorno per giorno, con i propri assessorati, gli uffici casa, i servizi sociali, rappresentano la controparte immediata dei cittadini

Le organizzazioni sindacali, i movimenti, i comitati locali nelle città inevitabilmente organizzeranno proteste e manifestazioni.

Vi scriviamo pertanto perché crediamo che, in questa fase, possiamo assieme svolgere un ruolo importante per impedire questo taglio.

Una misura tanto più iniqua in quanto avviene contemporaneamente al varo di interventi quali la cedolare secca sugli affitti in favore della proprietà edilizia il cui costo, valutato in oltre un miliardo di euro, graverà sul bilancio pubblico e anche in minori  entrate per l’IRPEF comunale.

Pensiamo che il Vostro intervento possa essere efficace e che la voce dei Sindaci e delle Amministrazioni cittadine rappresenti uno strumento forte per esprimere una protesta per fermare questa folle corsa verso la distruzione della coesione sociale delle città.

Ci permettiamo di segnalare alla Vostra attenzione, infine, la prossima scadenza della proroga dell’esecuzione degli sfratti per finita locazione, il 31 dicembre 2010.

Abbiamo ricordato come il massacro del fondo sociale degli affitti che il governo intenda varare porterà l’inevitabile conseguenza dell’aumento degli sfratti per morosità.

Su quest’ultimo punto, vogliamo richiamare la Vostra attenzione. Ormai, in Italia, ogni sei sentenze di sfratto emesse, 5 sono per morosità. Questa tendenza è in continuo aumento. Una proroga degli sfratti che non comprenda anche la morosità incolpevole è ormai un pannicello caldo, una misura inadeguata e insufficiente.

Questo problema non può più essere ignorato. D’altra parte, con la sequenza che sta travolgendo le città, neanche trasformando le strade in campi di battaglia, si potrebbe riuscire a tenere dietro con la forza pubblica alla quantità di sfratti per morosità che si stanno emettendo.

Voi Sindaci  con  le Vostre amministrazioni siete, anche in questo caso, in trincea.

Noi pensiamo che una Vostra richiesta affinché venga rinnovata la proroga in scadenza al 31 dicembre e che in essa si introduca anche la questione della morosità incolpevole sia molto importante.

In non poche città, tra l’altro, sono state avviate esperienze, realizzato accordi, avviato percorsi concreti che possono fornire spunti importanti per affrontare un problema che sta ormai diventando una emergenza nazionale.

Siamo a Vostra disposizione per approfondimenti, incontri, iniziative.

Cordialmente.

 

IL SEGRETARIO NAZIONALE

UNIONE INQUILINI

Walter De Cesaris

 

Unione Inquilini

Segreteria Nazionale

Via Cavour 101 – 00185 Roma

Tel 06/4745711 – fax 06 4882374

Internet www.unioneinquilini.it

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