Veronesi e la Radio Vaticana

L’elettrosmog è una “coperta corta”, ma ciò non deve esimere l’informazione pubblica dall’affrontare questi argomenti “scomodi”.

Il 26 novembre scorso, nel corso della trasmissione di Radio 1-RAI, “Italia, istruzioni per l’uso”, alla quale partecipavano, fra gli altri, l’avv. Rienzi, presidente del Codacons, e la dott.ssa Giulia Veronesi, figlia di Umberto Veronesi, il primo accennava, seppur timidamente, al fatto che quest’ultimo fosse poco cautelativo nei confronti dell’elettrosmog e del nucleare. 

La Falcetti, con atteggiamento perentorio, pur affermando che il suo intervento non era comunque un bavaglio, bloccava Rienzi su entrambi gli argomenti. 
Desideriamo ribadire alla Falcetti, che ha ricevuto il ns. comunicato del 14 novembre scorso sul processo indiziario per omicidio plurimo colposo contro i responsabili della Radio vaticana, che Umberto Veronesi, da ministro della Salute, incaricò un gruppo esperti per rivedere i risultati delle indagini epidemiologiche dell’Agenzia di Sanità Pubblica del Lazio condotte nel territorio limitrofo agli impianti radiofonici della Santa Sede; quel gruppo attaccò gli esiti di quelle indagini. 
Desideriamo ribadire alla Falcetti, che ha ricevuto il ns. comunicato stampa del 14 novembre scorso, che Umberto Veronesi è perito di parte a favore di Radio Vaticana nel predetto processo indiziario.
Chiediamo alla Falcetti di avere un atteggiamento meno ossequioso nei confronti dei Veronesi e di occuparsi anche di argomenti scomodi come quello riguardante la triste e vergognosa vicenda che coinvolge da decenni la Radio Vaticana. 
Ma hai mai parlato di Radio Vaticana ? 
Siamo consapevoli che l’elettrosmog è una “coperta corta”, ma ciò non deve esimere l’informazione pubblica dall’affrontare questi argomenti “scomodi”. E ciò per la libertà di informazione e per “non morire di rabbia”, come dice proprio la Falcetti in ogni sua trasmissione giornaliera. 

Coordinamento dei Comitati di Roma Nord    

Roma, 28 novembre 2010.

 

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