Violenze nel sud Sudan, Intersos soccorre vittime

Gli sfollati da Abyei, madri e bambini in fuga in sud Sudan. Intersos sta soccorrendo le vittime delle violenze.

COMUNICATO STAMPA

Turalei, Wunrock e Mayan Abun, i centri dove si registrano massicci arrivi degli sfollati, sono i villaggi dove sta operando il team d’emergenza di INTERSOS, partito dalle basi già operative nel Sud Sudan, che sta portando soccorso nelle area di crisi intorno ad Abyei.

Esperti psicosociali stanno conducendo a Turalei colloqui di gruppo e individuali con le donne e gli uomini arrivati da Abeyi dopo aver camminato per 4 giorni senza bere e mangiare. Ora sono seduti sotto gli alberi del villaggio circondati da moltissimi bambini, che hanno perso il contatto con le madri durante il lungo viaggio a piedi. Molte le donne sfollate ascoltate e assistite dopo l’arrivo a Turalei, molte hanno bisogno di cure ospedaliere e psicologiche.
I bambini e le madri divisi sono moltissimi. Gli sfollati con cui i nostri operatori hanno parlato ancora non hanno ricevuto cibo e beni di primo soccorso, dormono all’aperto e non hanno alcuno strumento per costruire un rifugio sicuro al riparo dalle piogge battenti.
INTERSOS sta aumentando le forze in campo grazie alla collaborazione di esperti psicosociali di una associazione locale che conducono visite quotidiane a Turalei e Mayan Abun per l’identificazione delle persone più fragili e bisognose di sostegno psicosociale, per la fornitura di beni di prima assistenza.

Il team composto da tre esperti di protection, da un logista e dal coordinatore delle operazioni in Sud Sudan sta seguendo la popolazione fuggita, individuando i bisogni più urgenti degli sfollati e sta organizzando una rapida risposta, soprattutto assicurare l’acqua potabile è la priorità di INTERSOS.

La missione porta assistenza e protezione agli sfollati più vulnerabili, donne e bambini in particolare coloro che hanno subito violenze e maltrattamenti durante gli scontri tra le truppe. Uno degli obiettivi è raggiungere Agok, sulla linea di confine tra lo Stato del Warrap e il conteso Stato di Abyei per verificare il numero di sfollati ancora senza soccorsi, viste le enormi difficoltà finora riscontrate dalle agenzie umanitarie sul terreno.

Circa 40mila persone sono in fuga dalle violenze nella regione contesa di Abyei, alla frontiera tra il Nord e il Sud Sudan. Nei giorni scorsi milizie irregolari armate, provenienti dall’area del Nord, hanno devastato e saccheggiato la città di Abyei attaccandola a sorpresa.

I saccheggi e le abitazioni date alle fiamme hanno costretto quasi la metà della popolazione della città di Abyei, al centro di un lunga di disputa sulle risorse petrolifere dell’area, a lasciare le case sotto una pioggia battente e a cercare rifugio nelle zone rurali, restando in questo modo isolati e senza assistenza. La stagione delle piogge rende la vasta distesa sudsudanese difficilmente percorribile strade e sentieri, e in questi giorni anche le piste d’atterraggio sono impraticabili. Il problema per le agenzie umanitarie è registrare con certezza il luogo e il numero delle persone in fuga, restate senza cibo e acqua, e riuscire a organizzare una rete di aiuto e soccorso vasta che faccia fronte alle necessità delle persone scappate.

Per informazioni:

Ufficio Stampa INTERSOS

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