I pacifisti ucraini rifiutano la guerra e aderiscono alla Giornata Internazionale dell’Obiezione di Coscienza del 15 maggio

Alessandro Marescotti – 14/05/2024

 

 

Gli obiettori di coscienza ucraini hanno dichiarato la resistenza non violenta all’aggressione russa nell’ambito della campagna globale “Rifiuto della guerra”
(www.refusewar.org)

 

I pacifisti ucraini hanno dichiarato la loro resistenza nonviolenta all’aggressione russa nell’ambito della campagna globale “Rifiuto della guerra”. È importante comprendere che le persone il cui credo non permette loro di servire nell’esercito possono comunque difendere l’Ucraina senza armi, come cittadini civili, ha detto l’obiettore di coscienza Mykhailo Yavorskyi. Link all’articolo http://www.civilni.media/40/

Condividiamo sulla rete telematica PeaceLink la dichiarazione di obiezione di coscienza che in Ucraina viene sostenuta dal Movimento Pacifista Ucraino, animato da Yurii Sheliazhenko.

Yurii Sheliazhenko oggi ha diffuso su Telegram il seguente testo:

“Mi oppongo alla stupida strage di massa che è qualsiasi guerra. Mi oppongo al giogo militarista, alla crudeltà, alla coscrizione, alla propaganda e al profitto bellico, e rifiuto di prendervi parte o giustificarlo. Mi batto per i diritti umani universali alla pace e all’obiezione di coscienza, per un governo non violento e per la protezione disarmata dei civili. Quando tutti rifiuteranno di uccidere, il nostro pianeta comune non soffrirà mai più di guerre”.

Domani 15 maggio si terrà online una riunione del Movimento Pacifista Ucraino in occasione della Giornata Internazionale dell’Obiezione di Coscienza.

I partecipanti registrati riceveranno il link per partecipare alla riunione su Zoom via e-mail.

La riunione sarà registrata su video e sarà pubblicata su YouTube.

Partecipando alla riunione online, i pacifisti ucraini chiedono – particolarmente ai membri dell’organizzazione e alle persone che hanno presentato domanda di adesione – di unirsi alle riunioni, partecipare alle discussioni, prendere decisioni e attuare tali decisioni.

Questo è l’ordine del giorno della riunione online del Movimento Pacifista Ucraino del 15 maggio 2024:

1. Dichiarazione della Dichiarazione dell’Internazionale Antimilitarista e l’adesione dei nuovi partecipanti
2. Partecipazione alla campagna globale #RefuseWar (Rifiuto della guerra)
3. Presentazione della relazione dell’Ufficio Europeo dell’Obiezione di Coscienza
4. Problemi nell’attuazione del diritto umano di obieziobe di coscienza in Ucraina
5. Repressione politica contro i pacifisti
6. Questioni organizzative
7. Varie e libera comunicazione

PeaceLink sostiene il ruolo vitale del Movimento Pacifista Ucraino nella promozione della pace e nel contrasto alla guerra. In un momento in cui il mondo è dilaniato dalle dinamiche di militarizzazione e di sopraffazione, il diritto all’obiezione di coscienza emerge come una via luminosa verso la pace. È più importante che mai difendere questo diritto fondamentale, poiché offre una via d’uscita dal buio della guerra e apre la strada a una società basata sulla comprensione, il dialogo e il rispetto reciproco.

 


 

15 maggio 2024, Giornata internazionale dell’obiezione di coscienza al servizio militare

L’obiezione di coscienza al servizio militare e all’uso delle armi, è un principio fondamentale riconosciuto nella Carta dei Diritti umani. L’obiezione di coscienza al servizio militare è un vero e proprio diritto soggettivo, riconosciuto dalla Commissione per i diritti dell’uomo delle Nazioni Unite e intimamente connesso all’esercizio delle libertà individuali; l’Unione Europea ritiene che per “obiettore di coscienza” debba intendersi colui che dovendo assolvere l’obbligo del servizio militare opponga un rifiuto per motivi religiosi, etici, filosofici o di coscienza e invita tutti gli Stati membri a far propria tale definizione.

Nella giornata internazionale dell’Obiezione di coscienza, il Movimento Nonviolento rilancia la Campagna di Obiezione alla guerra a sostegno degli obiettori di coscienza russi, bielorussi, ucraini, israeliani e palestinesi, per i quali chiediamo che l’Europa apra loro le porte e li accolga con il riconoscimento dello status di rifugiati politici. Chiediamo anche a tutti gli italiani, uomini e donne, giovani e adulti, di sottoscrivere la Dichiarazione di Obiezione di coscienza, per dire no alla chiamata alle armi e ottenere l’istituzione dell’Albo degli obiettori di coscienza che non possono essere richiamati per la guerra, ma che vogliono difendere i principi costituzionali con la difesa civile non armata e nonviolenta.

Il modulo da compilare si trova sul sito azionenonviolenta.it

Movimento Nonviolento

https://www.azionenonviolenta.it/15-maggio-2024-giornata-internazionale-dellobiezione-di-coscienza-al-servizio-militare/

 


 

Ci viene segnalata la seguente notizia: La Corte Suprema definisce i criteri in cui l’evasione dalla mobilitazione per motivi religiosi non è punibile dalla legge – Chiesa ortodossa ucraina (church.ua) del 08/05/2024

 

La Corte Suprema ha definito i criteri in cui l’evasione dalla mobilitazione per le credenze religiose non è punibile dalla legge

 

La Corte Suprema ha stabilito i criteri in base ai quali l’appartenenza religiosa di una persona può essere un motivo per non perseguirla per “evasione” durante la mobilitazione. Lo ha riferito il portale “Potere giudiziario dell’Ucraina” con riferimento alla relativa decisione della Corte Suprema, riferisce il Dipartimento per l’Informazione e l’Istruzione della Chiesa ortodossa ucraina.

“Durante l’esame del caso, il collegio giudicante è giunto alla conclusione che la libertà di religione ha aspetti esterni e interni. Pertanto, quando si rifiuta di servire per motivi di coscienza, una persona deve non solo confermare la sua affiliazione a un’organizzazione religiosa, ma anche dimostrare di avere convinzioni religiose”, afferma il messaggio.

Si precisa che una persona non sarà responsabile per l’evasione della leva se conferma:

  • appartenere ad organizzazioni religiose che operano in conformità con la legislazione vigente, la cui dottrina vieta l’uso delle armi;
  • sincerità delle convinzioni non solo nelle parole, ma anche nelle azioni coerenti.

Al momento, il testo completo della decisione e altri dettagli del caso non sono stati pubblicati, quindi non si sa quali argomenti riguardanti le credenze religiose la corte considererà importanti.

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