Lisa Shaw morta per complicazioni da vaccino, ma in Italia non si può dire

Lisa Shaw, presentatrice della BBC britannica, è morta a soli 44 anni per complicazioni dovute al vaccino Astrazeneca. Oramai la cosa è ufficiale, confermata dalla coroner di Newcastle Karen Dilks che ha sentenziato che la trombosi che ha ucciso la donna è dovuta al famigerato vaccino.
La stampa inglese si sta occupando del caso. La stampa mainstream inglese, va subito
precisato. “Lisa Shaw: la morte della presentatrice dovuta al vaccino Covid” titola
brutalmente proprio la BBC, il medium per cui la sfortunata Lisa lavorava. Il Guardian invece titola: “Il
coroner rileva che la presentatrice della BBC Lisa Shaw è morta a causa delle
complicazioni dovute al vaccino Covid”. E infine abbiamo l’Evening Standard che scrive “Il coroner: la presentatrice della BBC Lisa Shaw è morta per complicazioni da vaccino”.

Titoli crudi, che ti sbattono la realtà in faccia. Soprattutto titoli riportati dalla stampa
mainstream: all’opinione pubblica britannica non viene nascosta la tragedia.
In Italia si parla del caso Lisa Shaw? Se si apre Google News i primi risultati in italiano che
appaiono sono quelli di “Blitz Quotidiano” “Stretto Web” e “MeteoWeb”, testate molto minori e
completamente fuori dal mainstream. Solo scavando troviamo un articolo de “Il Fatto
Quotidiano” che però si riferisce alla notizia della morte della donna, avvenuta il 28 maggio
scorso. In quel momento la stessa BBC diceva che la morte per complicazione da vaccino
doveva essere provata. Ora che è stata provata, che il medico legale ha sentenziato, il
silenzio del “Fatto” come del “Corriere”, di “Repubblica” e de “Il Giornale” è di piombo.

Questo il gravissimo problema mediatico in Italia, l’unico Paese occidentale che vede la
propria stampa classificata come “parzialmente libera”. Il silenzio mainstream sulla vicenda di
Lisa Shaw fa il paio con altre, recenti e molto gravi falsificazioni mediatiche: ad esempio il
caso del paragrafo 36 del Regolamento europeo 2012/953 sul “Certificato Covid” dove si
stabilisce di “evitare la discriminazione diretta o indiretta di persone che non sono vaccinate”.
Questo passaggio, presente nelle versioni delle altre lingue europee, è assente in italiano. La
cosa già di per se è gravissima, e una stampa realmente indipendente avrebbe dovuto
denunciarlo. E invece, come sul caso di Lisa Shaw, silenzio tombale, a parte alcuni siti
completamente fuori dal mainstream come la cattolica conservatrice “Nuova Bussola
Quotidiana”.

E come non parlare della terribile falsificazione operata dai principali media nazionali, “Corriere
della Sera” e “Open” in testa, riguardo il documento rilasciato dalla FDA riguardo
l’autorizzazione del vaccino Pfizer? Il testo rilasciato dall’FDA , a pagina 12, recita:

“questo prodotto non è stato approvato o autorizzato dall’FDA, ma ha un’autorizzazione emergenziale da parte dell’FDA (…) per gli individui di età superiore ai 12 anni (…) e l’uso emergenziale è autorizzato solo nella durata della dichiarazione del fatto che esistano circostanze che giustifichino tale uso emergenziale”.

Ovviamente tutto taciuto, se non deformato dai titoloni dei media.

La Pravda arrivò a non parlare di un incendio scoppiato nel suo stesso palazzo per non
danneggiare l’immagine dello Stato sovietico, efficiente solo di facciata. Qui siamo oramai
allo stesso paradosso: la morte di Lisa Shaw è nascosta per non danneggiare l’immagine dei
vaccini. Ma il caso di Lisa Shaw è solo la punta dell’iceberg di una serie di silenzi,
disinformazioni e mezze verità degne del peggior Stato totalitario.

ANDREA SARTORI

27-08-2021

Lisa Shaw morta per complicazioni da vaccino, ma in Italia non si può dire – Visione TV

 

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