Italia Repubblica digitale, la tecnodittatura elettromagnetica secondo Colao
Italia Repubblica digitale, la tecnodittatura elettromagnetica secondo Colao |
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Dopo 17 mesi di rodaggio nel Governo Draghi, il Ministro per l’innovazione tecnologica e la transizione digitale Vittorio Colao ha calato la maschera, forte dei 46 miliardi di euro (in un anno già allocati 11) attesi per lui da Bruxelles col Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza per la gestione post-Covid19. L’ingegnerizzazione della società da qui e per i prossimi 4-5 anni passerà per la cinesizzare dell’Italia, possibile solo grazie al digitale, digitalizzando nei servizi la vita di ogni cittadino, trasformando in digitale la relazione con lo Stato e la cosa pubblica, sempre più liquida e controllore generale con strumenti da capitalismo della sorveglianza. Identità digitale per tutti con conversione della patente e carta d’identità in QR Code elettronico. SuperApp Io Wallet come potenziamento del Green Pass e replica nostrana del Sistema di credito sociale cinese. 5G dallo spazio. Fibra ottica per coprire il 99% del territorio nazionale. Fascicolo sanitario digitale per la telemedicina, il teleconsulto e le televisite. Pubblica amministrazione digitale e Comuni mandati su cloud come apripista per le smart cities in Big Data. “Il percorso delle riforme è tracciato e nessun futuro governo potrà smontarlo,” la certezza dell’ex top manager Vittorio Colao che ambisce persino ad innalzare di 110 volte i limiti soglia d’inquinamento elettromagnetico finendo dai 6 nei 61 V/m. |
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Elettrosmog e 5G, Colao: “Entro luglio proposte per adeguare i limiti”, cioè 61 V/m |
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Proposte entro luglio sui limiti elettromagnetici. L’annuncio arriva dal ministro della Transizione digitale, Vittorio Colao, in occasione di Forum PA 2022. “Sui limiti elettomagnetici c’è stato un tentativo di cambiare l’anno scorso. Deve essere chiaro, si tratta di limiti infinitamente inferiori a quelli europei – ha ricordato Colao – Stiamo lavorando con il Mise a un riforma su tante cose tra cui anche questa, mi prendo l’ impegno personale di avere delle proposte entro fine luglio”. In sostanza, si tratta di smantellare la norma cautelativa dei 6V/m per spingere gli italiani nel salto nel buio fino ai pericolosissimi 61 V/m. |
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Stop5G Belgio, ricorso in Corte Costituzionale e Cassazione contro Governo e 5G: “no elettrosmog da 6 a 14,5 V/m” |
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Il Collettivo Stop5G Belgio prosegue nell’azione legale contro il pericolo invisibile e annuncia il ricorso in Corte di Cassazione e alla Corte Costituzionale con due nuovi procedimenti intentati contro il governo centrale di Bruxelles e contro quello della Regione de La Vallonia che, per favorire il 5G, intendono aumentare i valori massimi delle potenze di emissione autorizzate di campi elettromagnetici a radiofrequenza o microonde degli operatori di telefonia mobile, come in Italia stabilite a 6 V/m. |
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Raccolta fondi per il processo al 5G |
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Prosegue su Eppela il progetto di raccolta fondi Processo al 5G, tutela per i cittadini promosso dall’Alleanza Italiana Stop5G con l’obiettivo strategico di intentare una serie di azioni legali finalizzate
- al riconoscimento della elettro-iper-sensibilità;
- ad impedire l’innalzamento dei limiti soglia d’irradiazione elettromagnetica;
- a fermare l’avanzata delle antenne 5G.
Abbiamo superato il 50% del primo obiettivo dichiarato, c’è quindi bisogno dell’aiuto di altri donatori per proseguire nel crowdfunding pensato nell’interesse pubblico e collettivo. |
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Aeroporti, il 5G non decolla: rischio disastri aerei per interferenze – IL TECNORIBELLE |
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E alla fine…fumata bianca, sulle Telco l’hanno spuntata i colossi di Airbus e Boing: il pericolo di catastrofi causate dal 5G è concreto e reale e così, causa interferenza con gli altimetri degli aeroplani, il tanto discusso Internet delle cose è stato ufficialmente bloccato, anzi ritirato da tutti gli aeroporti statunitensi per un anno, almeno fino a Luglio 2023. È quanto si apprende dall’accordo raggiunto dalla Federazione dell’Aviazione Americana (FAA) con le compagnie telefoniche, tra le quali anche Vittorio Colao, costrette ad arrestare il roll out correndo ai ripari in attesa di ipotizzate schermature, ancora tutte da verificare. Pomo della discordia è la C-Band 5G, cioè la banda usata nello spettro di frequenza radio della microonde centimetriche comprese tra i 4 e gli 8 Ghz, usate sin dagli ultimi anni ’70 in ambito militare e televisivo, riconvertite adesso sui civili per il futuro che mancava. Quale? |
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Ricerca shock, Benzi Cipelli: “grafene nel sangue degli inoculati? Ora indaghi la magistratura!” |
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“Nel sangue materiale presumibilmente grafene, abbiamo tanti indizi coerenti e concordanti per affermarlo e ci sono brevetti per l’utilizzo dell’ossido di grafene come coadiuvante nei vaccini.È un materiale tecnologicamente formidabile ma anche un tabù come il 5G, nonostante le nano-tecnologie iniettabili siano state messe a punto già dal 2015.” È quanto emerso e detto in “Goccia a Goccia. Come fuori, così dentro. Salute all’ultimo sangue,” convegno medico-scientifico con taglio divulgativo tenuto di recente a Sarzana (La Spezia) da Franco Giovannini, Gianpaolo Pisano e Riccardo Benzi Cipelli, autori della prima ricerca italiana indipendente condotta sul sangue di soggetti inoculati e sintomatici. Per capirne di più, per OASI SANA il giornalista d’inchiesta Maurizio Martucci intervista Riccardo Benzi Cipelli, medico chirurgo con specializzazione in odontostomatologia, che in Liguria ha parlato di vaccini, grafene, radiofrequenze e nanotecnologie. “Dopo la ricerca abbiamo depositato una formale denuncia in Questura, adesso auspico un intervento e le indagini della magistratura!“ |
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Reti di nanosensori wireless per applicazioni intracorporee: siamo all’Internet delle nano-cose, il transumanesimo tra 5G e 6G |
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“I nanosensori implementati in WNSN, dotati di antenne nanopatch a base di grafene possono rilevare sintomi o virus per mezzo di molecole o comportamenti batterici. Infatti, l’ampia superficie e l’eccellente conduttività elettrica del grafene consentono un rapido trasferimento di elettroni che facilita il rilevamento accurato e selettivo delle biomolecole“. Lo afferma un articolo scientifico pubblicato nel 2015 sull’International Journal of Distributed Sensor Networks (IJDSN) e scritto da un gruppo di ricercatori guidato da Suk Jin Le, docente di Informatica nella statunitense Columbus State University. L’JDSN è una rivista internazionale sulla ricerca applicata delle reti di sensori, sottoposta a revisione paritaria nonché membro del Committee on Publication Ethics (COPE).”La nanotecnologia emergente – si legge nell’articolo uscito sette anni fa – presenta un grande potenziale per cambiare la società umana. I dispositivi su scala nanometrica possono essere inclusi con Internet. Questo nuovo paradigma di comunicazione, denominato Internet of Nanocose (IoNT), richiede connessioni a brevissimo raggio tra dispositivi su scala nanometrica.” |
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Coalizione europea contro la Cyber-Tortura: “no al furto illegale di dati cerebrali, no alle armi elettromagnetiche!” |
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Si chiama Cyber-Tortura, ovvero la tortura cibernetica, una definizione coniata il 28 febbraio 2020 dallo svizzero Nils Melzer, docente di diritto internazionale all’Università di Glasgow, relatore speciale per le Nazioni Unite (ONU) nel rapporto mondiale su “Tortura e altri trattamenti o punizioni crudeli, disumani o degradanti“. Il rapporto include infatti la parola “Cybertorture” alludendo al crimine contro l’umanità in cui milioni di vittime, quasi sempre ignare, sarebbero aggredite a distanza con armi elettromagnetiche tramite devices, computer o altre metodologie tecnologiche. La chiamano anche cyber-abuso, cyber-molestie, cyber-danno, cyber-maltrattamento, cyber-bullismo, cyber-violenza e cyber-crimine: da qui è nata la Coalizione e la Task force internazionale contro la Cyber-Tortura per la denuncia della “sperimentazione non consensuale di sistemi psicologici e informatici remoti come tecnologie e tecniche di influenza cognitiva sulla mente e sul corpo umani“. La coalizione, istituita per sensibilizzare gli ordinamenti giuridici e la comunità medica e scientifica sul reato di ricerca illegale biomedica e di armi sui cittadini dell’Unione Europea , si batte per il divieto di “qualsiasi tecnologia e tecnica in grado di mettere in pericolo la salute fisica e/o psichica umana, di modificare l’autonomia delle persone e di intaccarne la dignità“. |
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