Caso Camilla Canepa: la Procura bussa al CTS. Un primo passo molto importante

Si scopron le tombe, si levano i morti. E cominciano a puntare il dito contro i loro carnefici. E finalmente la Procura di Genova sta mettendo sotto torchio gli esperti del Comitato Tecnico Scientifico sulla morte di Camilla Canepa, la ragazza diciottenne di Sestri Levante morta dopo la somministrazione di vaccino Astrazeneca, stroncata da una trombosi cerebrale solo dopo poche settimane dalla somministrazione del siero.

Ricordiamo brevemente la vicenda di Camilla: punturata il 25 maggio 2021 già una settimana dopo ritornava all’ospedale per fortissime cefalea e fotosensibilità. Dimessa dopo una tac nonostante le piastrine in discesa, viene ricoverata il 5 giugno in condizioni disperate e operata. La ragazza muore cinque giorni dopo per trombosi

E’ un piccolo ma importante passo quello di cominciare a interrogare i membri dell’ex intoccabile Open Day. L’inchiesta comincia a mettere sotto accusa Astrazeneca e Johnson&Johnson, ovvero i vaccini a vettore adenovirale. Perché, chiede la Procura, nonostante la pericolosità di tali vaccini per i giovani certificata anche dall’Ema, si sono autorizzati degli Open Day ignorando le criticità legate all’età?

Questo ovviamente porta diritto all’accusa di omicidio colposo quantomeno per il personale dell’ospedale che ha dimesso Camilla con leggerezza. Ora Camilla è divenuta un simbolo perché è un decesso legato ad effetti avversi oramai riconosciuto, ma il suo caso è solo il primo passo.

Perché la “colpevolezza” è stata limitata ad Astrazeneca, la casa farmaceutica che ha giocato il classico ruolo da “capro espiatorio”: solo lei cattiva, le altre buone. Vecchia tattica, come quando Chrusciov addossò al solo Stalin la colpa di tutti i crimini del comunismo o come quando Craxi divenne il parafulmine per tutti gli altri corrotti che si riciclarono nella Seconda Repubblica. E così anche Astrazeneca che ha spianato la strada a Pfizer

Ma bisognerà arrivare anche a Pfizer e ai suoi effetti avversi che sono assolutamente “certificati”. Bisognerà arrivare al protocollo “Tachipirina e vigile attesa” prescritto dall’ex ministro Speranza che di morti ne ha fatti parecchi.

Ma il fatto che la Procura di Genova arrivi al Cts è un “piccolo passo, ma un grande passo” per parafrasare Neil Armstrong. Temiamo che i potenti se la caveranno ancora a buon mercato, purtroppo in Italia il potente, per pagare, deve essere stato messo in minoranza da un altro potente non differente da lui. Ma sperare non costa nulla.

Ad ora Camilla Canepa, come detto, è l’unico decesso “da vaccino” riconosciuto. Con la fine del governo Draghi e anche della carriera politica di Conte, i due principali responsabili di questo disastro, si spero che il battito d’ala della farfalla porti all’uragano, e che si arrivi anche a quel che è probabilmente stato coperto con le cremazioni di Bergamo.

Ora il copione è cambiato: le emergenze farlocche sono la terribile Russia e le sciocchezze di Greta. Quindi possiamo sperare che sarà fatta giustizia dei morti di Stato del biennio 2020-2022 e anche dell’uomo un tempo potente che sentenziò “Non ti vaccini, ti ammali, muori”

Siamo solo all’inizio. Presto anche quei pochi che si ostinano a mettere la pezza sul muso dovranno guardare in fondo alla tana del bianconiglio.

ANDREA SARTORI

02/08/2022

Caso Camilla Canepa: la Procura bussa al CTS. Un primo passo molto importante – Visione TV

Sharing - Condividi