[nuovoPCI] Valorizzare i risultati della nostra campagna elettorale e i risultati delle elezioni!

Comunicato CC 27/2022 – 26 settembre 2022

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Gli intellettuali danno diverse interpretazioni del corso delle cose, il compito di noi comunisti è cambiarlo: porre fine al catastrofico corso delle cose imposto dalla borghesia imperialista, che dal 1945 è capeggiata dai gruppi imperialisti USA, mobilitando e organizzando le masse popolari a resistere alle sue misure fino a costituire un loro governo d’emergenza!

Sono gli uomini che fanno la loro storia!

Mobilitare e organizzare le masse popolari a impedire che con la scusa dell’ordinaria amministrazione il governo Draghi faccia più danni di quelli già fatti!

Su quasi 51 milioni di elettori, gli astenuti e i voti non validi sono cresciuti a più di 21.6 milioni dai 16.8 del 2018.

Tuttavia con i risultati elettorali del 25 settembre i vertici della Repubblica Pontificia (USA-NATO, UE-BCE, Vaticano, Organizzazioni Criminali, Associazioni Padronali) disporranno di un Parlamento composto dagli stessi partiti delle Larghe Intese che componevano il Parlamento che la banda Mattarella-Draghi ha sciolto il 21 luglio. Avranno però un peso maggiore i partiti che per raccogliere consensi tra le masse popolari facevano la fronda all’agenda Draghi (Fratelli d’Italia di Meloni e Lega di Salvini sulla destra, M5S di Conte sulla sinistra) rispetto ai suoi sostenitori senza riserve (PD di Letta, Azione di Renzi-Calenda, Forza Italia di Berlusconi).

La borghesia imperialista deve far fronte alla crisi generale del sistema capitalista, la guerra di sterminio non dichiarata e dichiarata che conduce contro le masse popolari si aggrava e le sue pretese aumentano. Questo e il posizionamento passato di Fratelli d’Italia di Giorgia Meloni e della Lega di Matteo Salvini accresceranno nella classe dominante i contrasti alla formazione di un nuovo governo sottomesso senza riserve a USA-NATO e UE-BCE.

L’opposizione principale alla prosecuzione dell’attuale catastrofico corso delle cose sarà però costituita dal movimento di mobilitazione e organizzazione delle masse popolari contro l’inflazione e la guerra, contro lo smantellamento dell’apparato produttivo e la sua delocalizzazione all’estero, contro la sottomissione delle aziende al capitale speculativo, finanziario e bancario, contro la privatizzazione e riduzione dei servizi sociali, contro le grandi opere pubbliche inutili o addirittura nocive, contro la produzione crescente di sostanze inquinanti, contro la crisi ambientale e climatica, contro l’abbrutimento morale e l’intossicazione culturale della massa della popolazione. La forza di questo movimento sarà sempre più determinata dal ruolo che in esso assumerà il movimento comunista cosciente e organizzato (MCCO) con alla sua testa il (nuovo)PCI che orienta Organizzazioni Operaie e Organizzazioni Popolari verso la costituzione di un loro Governo di Blocco Popolare, passaggio necessario per far avanzare la rivoluzione che instaurerà il socialismo in Italia, dato l’esaurimento della prima ondata mondiale della rivoluzione proletaria (1917-1976) che la Rivoluzione d’Ottobre e la costruzione del socialismo nell’Unione Sovietica avevano sollevato nel mondo.

La battaglia condotta dal (n)PCI e dalla sua Carovana per il voto del 25 settembre è terminata con la nostra sconfitta. Non abbiamo ottenuto il risultato principale pre-elezioni che ci siamo proposti: portare capi politici, promotori e candidati delle cinque e più liste anti Larghe Intese a accordarsi per far convergere su una sola lista attivisti e potenziali elettori di tutte le liste, previ: 1. l’autocritica pubblica dei candidati che nel corso del 2020, 2021 e 2022 non hanno contrastato con fermezza la gestione criminale della pandemia da parte dei governi Conte II e Draghi e 2. l’impegno pubblico comune a promuovere tra le masse popolari dopo le elezioni una campagna di informazione, discussione e referendum sulle misure da adottare e imporre contro la crisi economica, culturale, sociale e ambientale. Il nostro obiettivo principale per il dopo le elezioni era arrivare a che la Comunità Internazionale (CI) dei gruppi imperialisti USA, sionisti ed europei si trovasse a non avere più in Italia, uno dei paesi più importanti tra quelli da essa dominati, la possibilità di usare il Parlamento come ufficio di registrazione e legittimazione delle misure che il governo della CI decretava. La nostra era un’operazione da prima fase della Guerra Popolare Rivoluzionaria (GPR, traduzione nelle condizioni attuali della lezione tratta dall’esperienza della prima ondata mondiale della rivoluzione proletaria).

Le elezioni indette il 21 luglio dalla banda Mattarella-Draghi costituivano un’ottima occasione per lanciare nell’ambito della prima fase della GPR questa battaglia che, se l’avessimo vinta, avrebbe avuto un effetto importante nell’ulteriore sviluppo della GPR.

Non l’abbiamo vinta e di conseguenza, anche se gli astenuti sono aumentati, nessuna delle liste anti Larghe Intese avrà suoi esponenti nel nuovo Parlamento: nessuna ha superato lo sbarramento, in contrasto con la Costituzione, del 3% stabilito dalla legge elettorale truffa Rosatellum. Tuttavia abbiamo fatto bene a lanciarla: stante le circostanze, non dare questa battaglia implicava e avrebbe confermato un errore nella concezione della rivoluzione socialista nei paesi imperialisti e/o nell’analisi del corso delle cose. Non abbiamo vinto, ma abbiamo ottenuto alcuni risultati che nelle prossime settimane dobbiamo valorizzare.

1. La campagna elettorale che abbiamo condotto nel mese trascorso ha messo in luce, in un caso pratico, la differenza tra

da una parte quelli che, pur dichiarandosi comunisti e favorevoli all’instaurazione del socialismo, ancora oggi concepiscono e conducono la lotta del proletariato contro la borghesia solo come combinazione di 1. rivendicazioni politiche e/o sindacali e 2. operazioni rientranti nella partecipazione di organismi proletari alla lotta politica (cioè relativa alle attività dello Stato) propria della società borghese (anche quando questa è nell’epoca imperialista),

dall’altra parte quelli come noi che (con Lenin e i bolscevichi, con Mao e il Partito Comunista Cinese e pochi altri partiti comunisti) la concepiscono come una guerra a condurre la quale nel nostro paese contro la borghesia dobbiamo mobilitare e organizzare le masse popolari fino alla sua eliminazione con l’instaurazione del socialismo (dittatura del proletariato, gestione pubblica dell’attività economica, crescente partecipazione delle popolazione alle attività specificamente umane).

Questa differenza dobbiamo nelle prossime settimane farla risaltare nel dibattito franco e aperto con esponenti, gruppi e organismi del MCCO e con i promotori e gli attivisti delle liste anti Larghe Intese. Essa riguarda anche il bilancio della prima ondata: il principale motivo per cui nessuno dei pc dei paesi imperialisti (salvo quello di Lenin e di Stalin) ha instaurato il socialismo nel proprio paese.

2. La battaglia che il (n)PCI e la sua Carovana hanno condotto ha ulteriormente sgretolato il cordone sanitario che organismi e gruppi del MCCO e della Sinistra Borghese mantengono attorno alla Carovana del (n)PCI e in più ha messo in luce che anche tra i pochi membri attuali delle nostre file ce ne sono ancora molti che non hanno assimilato abbastanza e tanto meno sanno applicare con iniziativa e creativamente la concezione che la lotta del proletariato contro la borghesia è anche nei paesi imperialisti una GPR.

Da qui dobbiamo derivare conclusioni per il nostro lavoro esterno ma anche per il nostro lavoro interno (il reclutamento e la formazione dei membri della Carovana).

Le elezioni indette il 21 luglio dalla banda Mattarella-Draghi costituivano un’ottima occasione per lanciare nell’ambito della prima fase della GPR una battaglia che, se l’avessimo vinta, avrebbe avuto un effetto importante sull’ulteriore sviluppo (nazionale e internazionale) della GPR. Dobbiamo dedicare scritti e riunioni a spiegare la questione nelle nostre file (che si sono ampliate) fino a farla assimilare. Il corso delle cose è tale che altre occasioni analoghe si presenteranno. Dobbiamo metterci in grado di approfittarne.

Sintetizzando: per porre fine al catastrofico corso delle cose imposto dalla borghesia imperialista stante la seconda crisi generale per sovrapproduzione assoluta di capitale, bisogna creare le quattro condizioni della costituzione del Governo di Blocco Popolare.

Nel nostro paese il malcontento e la resistenza delle masse popolari sono grandi. La crisi politica della Repubblica Pontificia si aggrava di giorno in giorno: il contrasto tra il Parlamento e il governo Draghi lo ha messo sempre più in luce. Lo mostrano sia il rifiuto di tanta parte delle masse popolari di partecipare alle elezioni sia il successo elettorale (più o meno effimero) dei poli elettorali che, per una combinazione o l’altra di circostanze e relazioni, dal 2018 in qua hanno impersonato il rifiuto del catastrofico corso delle cose, prima il M5S e la Lega, poi Fratelli d’Italia. La parabola del M5S è esemplare e affine a quello che è successo o succede in ognuno dei paesi imperialisti.

Quanto maggiore è la crisi del suo sistema economico e sociale, tanto maggiori e variegati sono i mezzi e le risorse che la borghesia e il clero dedicano all’abbrutimento intellettuale e morale delle masse popolari, in particolare delle nuove generazioni. Questo e le mille vie sviluppate contro l’emancipazione delle donne costituiscono una componente crescente del primo pilastro del sistema di controrivoluzione preventiva e sono una manifestazione della crisi generale del capitalismo.

L’instaurazione del socialismo richiede un grande sforzo alle masse popolari: la borghesia, il clero e le altre classi dominanti fanno di tutto per dissuaderle, fanno appello alla tradizione, ai vizi e alle abitudini più arretrati e, quando questi non bastano, alla repressione. Ma è solo facendo questo sforzo che le masse popolari pongono fine al marasma sociale, alla guerra dilagante e al disastro ambientale in cui la borghesia ci fa sprofondare ogni giorno di più. L’esperienza delle rivoluzioni del secolo scorso ha mostrato che condizione necessaria e sufficiente perché le masse popolari compiano quest’opera è che i comunisti raggiungano una comprensione adeguata delle condizioni, delle forme e dei risultati della lotta di classe e la applichino nella loro attività. Questo è il ruolo dei comunisti!

La borghesia ha svolto un grande ruolo progressista nella storia umana. Facendo uso del ferro e del fuoco come le classi dominanti che l’avevano preceduta, essa ha costretto gli uomini a sviluppare le forze produttive delle condizioni materiali della loro esistenza fino a poterne produrre senza limiti e a sviluppare enormemente il loro dominio sul resto della natura e su se stessi. Ma proprio grazie a questo progresso l’umanità, da quando la prima ondata della rivoluzione proletaria si è esaurita e la borghesia imperialista ha ripreso il dominio del corso delle cose, è entrata in una fase di decadenza e di distruzione.

Noi comunisti siamo l’avanguardia di una nuova umanità e la nostra opera di innovazione si esplica e deve esplicarsi su ogni piano e in ogni campo. L’organizzazione comunista non è solo soggetto promotore della lotta culturale, della lotta politica e della lotta economica. È e deve diventare sempre più anche uno strumento di formazione morale e di trasformazione della coscienza!

La rivoluzione socialista è possibile e necessaria!

I tempi dipendono principalmente da noi comunisti: dalla nostra assimilazione del marxismo-leninismo-maoismo e dalla nostra capacità di applicarlo concretamente in ogni situazione tenendo conto delle sue particolarità!

Il partito comunista è il fattore decisivo della vittoria!

 

Apprendere, assimilare, applicare la concezione comunista del mondo!

 

Costituire clandestinamente Comitati del Partito comunista in ogni azienda, in ogni scuola, in ogni università e in ogni centro abitato!

Fare di ogni lotta una scuola di comunismo!

Sta a noi comunisti diventare promotori della guerra popolare rivoluzionaria e contrapporla alla guerra di sterminio non dichiarata e dichiarata

che la borghesia e il clero conducono contro le masse popolari

in ogni angolo del mondo, fino a instaurare il socialismo!

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