Andrew Korybko – 09/12/2022
Il ministro degli Esteri russo Lavrov ha dichiarato durante la sua apparizione al Forum internazionale delle letture di Primakov della scorsa settimana che “In modo naturale, l’India è uno dei paesi che non solo aspira ad essere, ma è l’essenza della formazione di un mondo multipolare come uno dei suoi poli più importanti”. Ciò ha seguito il suo precedente elogio di quello stato dell’Asia meridionale per aver rifiutato di unirsi alle alleanze degli Stati Uniti contro la Russia e la Cina, che a sua volta è arrivata dopo che il presidente Putin ha elogiato il primo ministro indiano Modi e il popolo indiano.
La valutazione di quell’alto diplomatico è la più accurata finora di qualsiasi figura straniera al di fuori dell’India stessa, il che dimostra quanto bene la Russia comprenda quel paese e quanto apprezzi il suo nuovo ruolo. Alla fine del mese scorso, è stato riferito che la Russia ha chiesto che l’India riducesse le sue esportazioni di ben cinque volte, con il ministro degli Esteri Jaishankar che successivamente ha confermato lo spirito di questa proposta, ma chiarendo che le discussioni pertinenti hanno preceduto di gran lunga l’operazione speciale del suo partner in Ucraina.
Tornando all’apparizione di Lavrov all’evento della scorsa settimana, vale anche la pena ricordare che ha riaffermato il sostegno della Russia all’aspirazione dell’India a diventare un membro permanente del Consiglio di sicurezza delle Nazioni Unite. Ha poi aggiunto che l’India è tra quei paesi che “hanno più ragioni per diventare un membro equo del mondo multipolare rispetto all’UE”. Questa è una valutazione sensata, soprattutto considerando che ha iniziato il suo discorso elogiando il ruolo dell’India nel quadro RIC che attribuisce alla catalizzazione dei processi multipolari.
Le origini della transizione sistemica globale verso il multipolarismo possono essere fatte risalire alla metà degli anni 1990, quando l’ex ministro degli Esteri Primakov concettualizzò per la prima volta il RIC prima di metterlo in pratica esattamente come Lavrov ha ricordato a tutti, ma i processi rilevanti sono stati accelerati senza precedenti a seguito dell’operazione speciale di quest’anno e di tutto ciò che è venuto dopo. La magistrale risposta dell’India a questo caos l’ha portata a diventare una Grande Potenza di rilevanza globale, i cui dettagli possono essere letti nel collegamento ipertestuale precedente.
Lo scopo di sottolinearlo nel contesto di questa analisi è spiegare perché Lavrov ha una così alta considerazione del ruolo contemporaneo di quel paese nelle relazioni internazionali. Come ha detto, “l’India è attualmente uno dei paesi leader in termini di crescita economica. La sua popolazione sarà presto più grande di quella di qualsiasi altro paese. Nuova Delhi ha una vasta esperienza diplomatica nel risolvere vari tipi di problemi, così come l’autorità e una reputazione nella sua regione”.
Tutto questo è vero, in particolare i dati economici che ha citato come dimostrato dal rapporto dell’OCSE alla fine del mese scorso, che ha mostrato che l’India è cresciuta al doppio del ritmo della Cina nell’ultimo anno. La sua presidenza del G20 gli darà anche un’opportunità senza precedenti di guidare il Sud del mondo e quindi fare progressi nel suo grande obiettivo strategico di assemblare un nuovo Movimento dei Paesi Non Allineati (“Neo-NAM”) per creare un terzo polo di influenza che romperà il duopolio di superpotenze bi-multipolari sino-americane.
Lavrov ha dichiarato nel suo discorso che “stiamo cercando di accelerare i processi [multipolari]”, che possono essere interpretati nel contesto più ampio come riferiti al pieno sostegno della Russia all’ascesa dell’India come Grande Potenza di rilevanza globale che ha indiscutibilmente cambiato il corso delle relazioni internazionali lo scorso anno. Il loro partenariato strategico speciale e privilegiato è quindi tra i motori più importanti dell’emergente Ordine Mondiale Multipolare, che tutti gli osservatori obiettivi devono finalmente riconoscere.
