[Pressenza] Francia: La montagna risorge e denuncia le bugie del ministro dell’interno

Rassegna del 21 e 22/06/2023

Pressenza

Notizie da Pressenza IPA – 22.06.2023

 

Francia: La montagna risorge e denuncia le bugie del ministro dell’interno

Redazione Italia

Testo originale in francese al fondo

Martedì 20 giugno, il Ministro degli Interni ha rivelato la sua vera natura: manipolatore e bugiardo. Ha affermato in un question time del governo che la manifestazione di questo fine settimana nella regione della Maurienne contro il collegamento ferroviario Lione-Torino fosse stata vietata e che gli scontri erano durati due giorni.

Si tratta di menzogne oltraggiose che mirano ad alimentare le fiamme dell’odio, questa volta in Aula.

La manifestazione si è svolta sabato 17 giugno in un’area non interessata dall’ordinanza di divieto del Prefetto, come confermato non solo dal rapporto della gendarmeria ma anche dalla rappresentante del Prefetto stesso in un’intervista a BFMTV.

I mezzi di repressione erano del tutto sproporzionati rispetto agli scontri di piccola entità.

Siamo preoccupati per l’uso sistematico di armi da guerra contro manifestanti disarmati. Proprio questo fine settimana abbiamo evitato il peggio: una granata esplosiva è esplosa a 10 cm dalla testa di un fotografo, come si può vedere in questo video.

Abbiamo assistito anche a scene particolarmente gravi: lancio di granate lacrimogene contro i manifestanti che stavano attraversando a piedi il fiume Arc, il che costituisce un pericolo per la vita e l’incolumità delle persone.

Sono stati mobilitati circa 2000 gendarmi e le cifre attuali parlano di una cinquantina di feriti, sei ospedalizzazioni, di cui due con prognosi funzionale riservata.

L’obiettivo della giornata era dimostrare la nostra opposizione alla nuova linea Lione-Torino.

Di fronte all’ostruzione totale della valle da parte delle forze dell’ordine, il corteo ha raddoppiato la sua creatività: un monumentale STOP TELT è stato tracciato da centinaia di manifestanti sulla RD1006, e diverse persone sono state pericolosamente gasate dai gendarmi, sono riusciti ad attraversare il fiume per bloccare temporaneamente l’autostrada in preda ad una rinfrescante euforia collettiva – e richiedere così la riabilitazione della linea ferroviaria merci.

La domenica è stata punteggiata da conferenze e assemblee per condividere conoscenze e informazioni sull’impatto di questo progetto scandaloso e per continuare a pianificare la mobilitazione. A queste tavole rotonde hanno partecipato diverse migliaia di persone.

Ma allora perché lo stato si sta impegnando così tanto per proteggere TELT?

TELT e il governo, sono 30 miliardi di euro di distruzione radicale tra Lione e Torino: 1500 ettari di terreni agricoli cementificati, sorgenti prosciugate, biodiversità in pericolo…

La Prefettura, il Ministro e alcuni rappresentanti eletti hanno brandito la paura e hanno detto di temere disordini, giustificando così il divieto di manifestare.

Temevano soprattutto che il resto del mondo scoprisse la devastazione causata dal progetto.

La paura e la violenza sono trucchi classici, usati in questo caso per camuffare la stravaganza e l’inutilità di un progetto mostruoso e opaco.

Questo è ciò a cui ci sta portando il progetto Torino-Lione nella Maurienne. Ecco perché un Ministro della Repubblica si sente autorizzato a mentire sfacciatamente nell’emiciclo dell’Assemblea Nazionale. Chiediamo la destituzione di Darmanin per aver mentito ai rappresentanti del Popolo.

Di fronte alla minaccia di sciogliere Les Soulèvements de la Terre, e agli arresti di ieri di attivisti ambientali con l’uso demenziale di mezzi antiterroristici, chiediamo invece lo scioglimento del governo che, per giustificare la sua volontà di schiacciare i movimenti sociali e tutti coloro che non la pensano come lui, è capace di un comportamento così oltraggioso.

La montagna si solleverà ancora.

 

PresidioEuropa – Movimento No TAV

 

Il coordinamento degli oppositori della Lione-Torino: ATTAC Savoia, Les Amis de la Terre, CCLT Maurienne, CCLT Chapareillan, Confédération Paysanne Savoie, Soulèvements de la Terre, Vivre et Agir en Maurienne, SUD-Rail, France Insoumise, EELV.


LA MONTAGNE SE SOULÈVE ENCORE ET DÉNONCE LES MENSONGES DU MINISTRE DE L’INTÉRIEUR

Communiqué de Presse 21 juin 2023

Ce mardi 20 juin, le Ministre de l’Intérieur dévoile sa vraie nature : manipulatrice et menteuse. Il a prétendu en séance de questions au gouvernement que la manifestation de ce week-end en Maurienne contre la ligne ferroviaire Lyon-Turin était interdite et que les affrontements auraient duré 2 jours. Ce sont des mensonges entiers et scandaleux visant à attiser encore la haine, dans l’hémicycle cette fois.

La manifestation s’est déroulée samedi 17 Juin dans une zone non concernée par l’arrêté d’interdiction du Préfet, comme le confirment le rapport de la gendarmerie mais surtout sa propre représentante dans une interview accordée à BFMTV.

Les moyens de répression ont été complètement disproportionnés face à des heurts de faible envergure. Nous nous inquiétons de l’usage systématique d’armes de guerre face à des manifestants non armés. Ce week-end encore nous avons évité le pire ; une grenade explosive a détonné à 10 cm de la tête d’un photographe, comme on peut le voir sur cette vidéo.

De même que nous avons assisté à des scènes particulièrement graves : des tirs de grenades lacrymogènes sur des manifestants qui traversaient la rivière de l’Arc à pied, ce qui relève de la mise en danger de la vie d’autrui. Environ 2000 gendarmes étaient mobilisé.es, et le bilan actuel fait état d’une cinquantaine de blessé.es, 6 hospitalisations dont 2 pronostics fonctionnels engagés.

L’objectif de cette journée était de manifester notre opposition à la nouvelle ligne du Lyon-Turin. Face à l’obstruction totale de la vallée par les forces de l’ordre, le cortège a redoublé de créativité : un STOP TELT monumental a été tracé par des centaines de manifestantes sur la RD1006, et plusieurs personnes, dangereusement gazées par la gendarmerie, ont réussi à traverser la rivière pour bloquer momentanément l’autoroute dans une euphorie collective rafraîchissante – et réclamer ainsi la
réhabilitation de la ligne de fret existante.

La journée de dimanche a été ponctuée de conférences et d’assemblées pour partager des connaissances et informations sur les impacts de ce projet scandaleux et continuer d’imaginer la mobilisation. Plusieurs milliers de personnes ont assisté à ces tables rondes.

Mais alors pourquoi l’état met tant de force à protéger TELT ?

TELT et le gouvernement, ce sont 30 milliards de destruction radicale entre Lyon et Turin : 1500 ha de terres agricoles bétonnées, asséchement des sources, biodiversité en danger…

La Préfecture, le ministre et certains élus brandissaient la peur et disaient craindre des débordements, justifiant ainsi l’interdiction
de la manifestation. Ils avaient surtout peur que le reste du monde découvre les dévastations du projet.
Faire peur et convoquer la violence sont des ficelles classiques, utilisées ici pour camoufler l’extravagance et l’inutilité d’un chantier monstrueux et opaque.

Voilà ce à quoi le Lyon Turin nous conduit en Maurienne. Voilà pourquoi un Ministre de la République se sent le pouvoir de mentir effrontément dans l’hémicycle de l’Assemblée nationale. Nous demandons la destitution de Monsieur Darmanin pour mensonges devant les représentants du Peuple.

Face à la menace de dissolution des Soulèvements de la Terre, et à l’arrestation hier de militants écologistes par l’usage dément des moyens de l’anti-terrorisme, nous appelons plutôt à dissoudre le gouvernement qui, pour justifier sa volonté d’écraser les mouvements sociaux et tous ceux qui ne pensent pas comme lui, est capable d’autant de forfaiture.

La montagne se soulèvera encore.

La coordination des opposants au Lyon-Turin : ATTAC Savoie, Les Amis de la Terre, CCLT Maurienne, CCLT Chapareillan, Confédération Paysanne Savoie, Soulèvements de la Terre, Vivre et Agir en Maurienne, SUD-Rail, France Insoumise, EELV.

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