Roma, 10 Ottobre: Il Premio Nobel Giorgio Parisi al Lago Bullicante ExSnia

Parco ex Snia – 06/10/2023

 

Il Premio Nobel Giorgio Parisi al Lago Bullicante ExSnia

Sabato 07 ottobre ore 16.00 – Via di Portonaccio 230

Incontro pubblico in occasione del Centenario della Viscosa di Roma, per la rassegna culturale “Ex SNIA VISCOSA 1923-2023. Una fabbrica di idee per un futuro necessario”

 

Che probabilità abbiamo di estinguerci?

Quale ruolo dovrebbe avere la Scienza nelle scelte dei governi?

Come la comunità scientifica deve organizzarsi con la collettività di fronte alla crisi climatica e alla necessità di cambiare il sistema produttivo?

A partire dal libro “Calcolo delle probabilità, un trattatello per principianti volenterosi” ne parliamo con gli autori Giorgio Parisi, Luca Leuzzi ed Enzo Marinari.

Un’iniziativa promossa dal Forum del Parco delle Energie, Centro di Documentazione Maria Baccante – Archivio Storico Viscosa – Collettivo Fisica Sapienza – Aula Majorana Autogestita all’interno del programma  di celebrazione del Centenario dello storico stabilimento di seta artificiale di Roma, la Viscosa.

Primo incontro della rassegna culturale “Ex SNIA Viscosa 1923-2023. Una fabbrica di idee per un futuro necessario” che si svolgerà presso il Lago Bullicante , e in altri luoghi della città.

Un percorso di conoscenza che si pone l’intento di dibattere sulle contraddizioni che affliggono il presente e far emergere l’importanza del patrimonio naturalistico, archeologico e storico del ex SNIA Viscosa. Con il contributo oltre che del Premio Nobel Giorgio Parisi, di Alessandra Viola, Mario Tozzi, e altri illustri scienziati, pensatori, artisti.
Un percorso di conoscenza che si pone l’intento di dibattere sulle contraddizioni che affliggono il presente e far emergere l’importanza del patrimonio naturalistico, archeologico e storico del ex SNIA Viscosa. Con il contributo oltre che del Premio Nobel Giorgio Parisi, di Alessandra Viola, Mario Tozzi, e altri illustri scienziati, pensatori, artisti.

Una fabbrica che è stata tra le più grandi d’Italia, che ha contribuito in modo sostanziale all’economia nazionale tra le due guerre mondiali e che è stata vissuta da migliaia e migliaia di operai e operaie in circa trenta anni di attività, partecipando agli avvenimenti della Grande Storia. Una fabbrica che ha contribuito alla nascita del quartiere Prenestino Labicano, allo sviluppo del Pigneto e del territorio fuori Porta Maggiore, ed è stata scenario della vita di tante persone, fino ad oggi.

Si, perché dopo trenta anni di produzione capitalistica, con il suo portato di sfruttamento e nocività, dopo quaranta anni di oblio, dei tanti desideri e aspettative su questo luogo, sono seguiti trenta anni di realizzazione di un sogno collettivo, di un intricato percorso di riappropriazione e autogestione di una comunità che ha saputo crescere in maniera sostenibile affianco alla Natura che ha ripreso il suo spazio, imparando a rispettare e difendere l’ecosistema del lago sorgivo che dimora nel vecchio stabilimento. La vecchia fabbrica ora è stata parzialmente riconosciuta dalla Regione Lazio come Monumento Naturale, ma ci si aspetta che il Comune di Roma espropri per pubblica utilità le ultime rovine per realizzare un unico grande Parco Archeologico Naturalistico. Un patrimonio unico nel suo genere, un luogo prezioso per i bisogni degli abitanti di questo pezzo di città soffocata dal cemento e dallo smog, un bene comune esempio di un futuro ecologico per Roma, un modello possibile di rigenerazione urbanistica e rinaturalizzazione per affrontare la crisi climatica, un caso studio diventato oggetto di numerose ricerche e pubblicazioni scientifiche da tutto il mondo.

Il progetto quello di sviluppare tanti e diversi temi, con un approccio multidisciplinare, per restituire la complessità sviluppatasi in cento anni di Storia e di storie, una trama di parole, pensieri e azioni che hanno trasformato un territorio. Per realizzare questo percorso sarà necessario sperimentare un modello culturale e scientifico che parte dal basso per coinvolgere diverse intelligenze e memorie, lavoratori, artisti, studenti e abitanti, l’accademia e la comunità scientifica, un proficuo e inedito percorso di produzione culturale e “citizen science”.

La programmazione inaugurato il 5 settembre – cento anni fa il giorno dell’apertura dei cancelli per il primo turno di lavoro – durerà un anno intero  e si concluderà nell’autunno del 2024 con un’esposizione finale. Numerosi saranno gli ospiti, le collaborazioni e fitto il calendario delle attività: laboratori di Public History con scuole primarie e secondarie; laboratori e percorsi di alta formazione e ricerca partecipata; incontri con studiosi di fama nazionale e internazionale; presentazione di libri; l’edizione speciale della manifestazione Logos la Festa della parola; una mostra storica fotografica e multimediale che coinvolgerà Archivi di Stato e archivi di famiglia di ex operai; e poi ancora eventi di teatro, musica, poesia, letteratura. Appuntamento centrale del centenario, nella primavera del 2024, sarà un convegno di due giorni che si incentrerà sui due principali temi di questi cento anni, la storia e la biodiversità.

Perché la memoria è un ingranaggio collettivo.

 

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