L’OMS costretto a retrocedere sul trattato pandemico. Ritirato dalla bozza l’Articolo 13a

Davide Donateo – 24/04/2024

Trionfo del Popolo sulla Tirannia Sanitaria: L’OMS Costretto a Retrocedere sul Trattato Pandemico. Ritirato dalla Bozza L’Articolo 13A – News Academy Italia

 

L’Organizzazione Mondiale della Sanità (OMS) ha dovuto arrendersi davanti alla crescente pressione popolare e ritirare alcune delle misure più controverse proposte nel suo trattato pandemico. È un momento di esaltazione per chi temeva l’avvento di un’era di oppressione sotto il manto della salute pubblica, un timore per nulla infondato vista la portata iniziale delle misure proposte.

La Dichiarazione di Indipendenza dalle Misure Draconiane

L’OMS, con la sua ultima revisione del trattato, ha dovuto ammettere implicitamente che il percorso che aveva intrapreso era troppo invasivo. La bozza originaria proponeva norme che avrebbero potuto stravolgere l’autonomia nazionale e individuale: obblighi di vaccinazionepassaporti sanitari e, ancor più allarmante, una censura sistematica di ciò che sarebbe stato etichettato come disinformazione.

Il clou della controversia si concentrava sull’Articolo 13A, che avrebbe eretto l’OMS a paladino e coordinatore indiscusso della risposta sanitaria globale, obbligando gli Stati membri a seguire ciecamente le sue direttive. Questo non era soltanto un attacco alla sovranità degli stati, ma un affronto alla democrazia stessa, data la natura non elettiva degli organi decisionali dell’OMS.

Tuttavia, questo articolo e altre disposizioni similmente autoritarie sono stati rimossi nella nuova bozza. È una vittoria non solo per la sovranità nazionale ma per il principio stesso di autodeterminazione dei popoli.

Quando si guarda all’articolo 18 del trattato sulla pandemia e si vede che tipo di raccomandazioni l’OMS potrebbe fornire, le cose diventano piuttosto spaventose.

Ad esempio, possono raccomandare quanto segue.

  • richiedere visite mediche;
  • rivedere la prova della vaccinazione o di altra profilassi;
  • richiedere la vaccinazione o altra profilassi;
  • attuare misure di quarantena o altre misure sanitarie per le persone sospette;
  • attuare l’isolamento e il trattamento, ove necessario, delle persone colpite;
  • attuare il tracciamento dei contatti delle persone sospettate o colpite;

Queste raccomandazioni significano in realtà che i paesi avrebbero potuto essere tenuti a vaccinare, implementare passaporti vaccinali e mettere le persone in quarantena su semplice richiesta dell’OMS.

Ma eliminando l‘Articolo 13A, sembra che queste raccomandazioni non siano più vincolanti. Esistono ancora, ma i paesi non sono obbligati a seguirle.

La Libertà di Parola Salvata dalla Gogna Digitale

Forse ancora più significativa è la rinuncia alla proposta di instaurare un regime globale di censura sulla cosiddetta “disinformazione“. Inizialmente, l’OMS aveva proposto di potenziare le proprie capacità per contrastare ciò che subdolamente definiva cattiva informazione; una politica che, se attuata, avrebbe potuto aprire la porta a limitazioni arbitrarie e pericolose della libertà di espressione in un momento in cui la libertà di espressione è messa continuamente in discussione, anche apertamente, dai governi di tutto il mondo. L’articolo 7, proponeva che “A livello globale, l’OMS rafforzerà le capacità per contrastare la cattiva informazione e la disinformazione“.

Questa proposta non è nella bozza attuale, il che è una buona notizia. Sappiamo tutti che sarebbe stato utilizzato per censurare chiunque andasse contro la loro agenda.

Teniamo presente che questa è ancora solo una bozza e le cose possono cambiare prima dei negoziati finali.

Il Risveglio Globale e la Vigilanza Continua

Questa marcia indietro dell’OMS non sorge dal nulla. È il diretto risultato di un’opposizione globale, di manifestazioni di massa come quelle viste in Giappone, e di discorsi accesi tenuti di fronte alle istituzioni internazionali. Il mondo ha iniziato a percepire la minaccia di un controllo troppo centralizzato e poco trasparente in materia di salute pubblica.

Questo è solamente l’inizio. È vitale mantenere alta l’attenzione, poiché le bozze possono cambiare e i negoziati possono ancora portare a compromessi pericolosi. È fondamentale che la società civile resti vigile e pronta a difendere i propri diritti.

Rimane essenziale che queste informazioni circolino liberamente e ampiamente. Condividere articoli, discutere apertamente, informare amici e familiari: ogni azione conta nel proteggere la nostra libertà dai tentativi futuri di imposizione autoritaria sotto la facciata della necessità sanitaria.

Il ritiro parziale dell’OMS è un promemoria potente: il popolo, quando unito e informato, può fare fronte comune contro i giganti e affermare i propri diritti. Questa è una vittoria del popolo, per il popolo e, soprattutto, con il popolo. Restiamo in guardia!

 


 

Davide Donateo – 23/04/2024

Il Tradimento del Governo Italiano sul Green Pass – News Academy Italia

 

L’Inganno dietro il Green Pass e la Vendita della Sovranità

 

Il clima politico in Italia è denso di tensioni e sospetti mentre il Governo, guidato da Giorgia Meloni, tenta di far passare un pericoloso decreto riguardante il Green Pass. LAssociazione A.C.D.C. (Associazione Centrale per la Difesa dei diritti e doveri dei Cittadini) ha emesso un comunicato stampa urgente nel tentativo disperato di fermare questa violazione della sovranità nazionale.

Il decreto legge n. 19 del 2 marzo 2024, proponeva inizialmente l’interoperabilità delle certificazioni sanitarie digitali, aprendo la porta a un futuro in cui il Green Pass sarebbe stato sotto il controllo dell’Organizzazione Mondiale della Sanità (OMS). Tuttavia, di fronte all’indignazione pubblica, il governo ha tentato di negare qualsiasi intento di cessione di sovranità, smentendo le proprie azioni passate e presenti Come documentato nel comunicato stampa scaricabile alla fine di questo articolo.

Il Ministro della Salute Schillaci e il Capo del Governo Meloni si sono affrettati a smentire pubblicamente qualsiasi associazione con il Green Pass globale dell’OMS, assicurando che l’Italia non avrebbe aderito. Tuttavia, i fatti raccontano una storia diversa.

In seguito a tali dichiarazioni, durante il passaggio dalla Camera al Senato, i riferimenti all’adesione ai trattati dell’OMS sono stati rimossi, concentrandosi invece sul potenziamento dell’infrastruttura tecnologica e degli strumenti per la gestione e l’analisi dei dati, con l’obiettivo di supportare il Fascicolo Sanitario Elettronico (FSE). L’interoperabilità delle certificazioni sanitarie digitali, precedentemente enfatizzata in linea con il coordinamento sovranazionale comunitario, è stata trascurata. Tuttavia, ulteriori modifiche apportate dalla Camera hanno ripristinato in modo subdolo i riferimenti ai trattati con l’Unione Europea e l’OMS per la conservazione del Green Pass, come evidenziato dalla seguente disposizione: “entro novanta giorni dalla data di entrata in vigore della legge di conversione del presente decreto, sono individuate le modalità tecnologiche idonee a garantire il rilascio e la verifica delle certificazioni sanitarie digitali, in conformità alle specifiche tecniche europee e internazionali”. È chiaro che con questo decreto legge si conferiscono pieni poteri all’Unione Europea e all’OMS.

L’implicazione di accordi internazionali nella gestione del Green Pass è una porta spalancata verso la violazione della privacy e una minaccia alla sicurezza dei dati dei cittadini italiani. La decisione di cedere il controllo del Green Pass all’OMS equivale a minare l’autonomia e l’indipendenza del paese nel gestire le proprie emergenze sanitarie come più volte denunciato da News Academy Italia.

L’articolo 52 della Costituzione Italiana è chiaro: la difesa della Patria è un dovere sacro del cittadino. I Senatori hanno il compito di proteggere gli interessi del popolo italiano e di respingere qualsiasi tentativo di compromettere la sovranità nazionale a vantaggio di organizzazioni internazionali.

Il governo ha tradito la fiducia dei cittadini, manipolando il processo legislativo per perseguire i propri interessi a discapito del bene comune. Come sostiene l’associazione A.C.D.C. nel suo comunicato stampa, è giunto il momento per i Senatori di alzarsi e agire in difesa della democrazia e della sovranità nazionale, respingendo fermamente il decreto legge n. 19 del 2 marzo 2024. L’Italia non può permettersi di diventare una pedina nelle mani delle organizzazioni internazionali, e i suoi cittadini non devono essere traditi da coloro che hanno giurato di proteggerli.

Scarica Il Comunicato Stampa dell’Associazione A.C.D.C.

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