Osservatorio Rosarno, MEDU torna a denunciare le pessime condizioni di vita e lavoro dei lavoratori stagionali

MEDU – 23/05/2024

 

OSSERVATORIO ROSARNO, XI RAPPORTO DI MEDICI PER I DIRITTI UMANI

MEDU torna a denunciare le pessime condizioni di vita e di lavoro dei braccianti agricoli nella Piana di Gioia Tauro e a chiedere alle istituzioni risposte concrete e decise, formulando a tal fine specifiche raccomandazioni.

 

È di ieri la notizia del trasferimento di un primo gruppo di braccianti dai casolari fatiscenti di contrada Russo presso i moduli abitativi del cosiddetto “Borgo sociale”, allestito nel 2021 nel Comune di Taurianova. Si tratta del secondo trasferimento in pochi mesi. Il primo è iniziato nel mese di marzo e ha riguardato 96 persone, che dal campo container di Testa dell’Acqua (Comune di Rosarno) sono state trasferite presso il “Villaggio della Solidarietà”, pronto da oltre un anno e rimasto chiuso fino al giorno del trasferimento.

Per l’undicesimo anno consecutivo, Medici per i Diritti Umani (MEDU) ha operato nella Piana di Gioia Tauro nell’ambito del progetto “Campagne aperte: laboratorio di pratiche territoriali per promuovere dignità̀ di vita e di lavoro”.
Da ottobre 2023 a marzo 2024, il team della clinica mobile di MEDU ha assistito 160 persone, presso tre insediamenti informali: la tendopoli di San Ferdinando, il campo container di Rosarno e i casolari abbandonati situati nella località di Contrada Russo (Comune di Taurianova).

In continuità con le ultime stagioni, si conferma il calo delle presenze nella Piana– circa 1.000 persone a fronte delle circa 2.500 degli anni precedenti al 2020 – a causa di una contrazione nell’ offerta di lavoro derivante dalla crisi ormai pluriennale del settore agrumicolo, da attribuirsi principalmente alla concorrenza dei prodotti provenienti da altri Paesi extra europei, in particolar modo dalla Tunisia.

La composizione della popolazione resta invariata rispetto alle scorse stagioni: giovani lavoratori, per lo più stagionali, tutti di sesso maschile, provenienti dai Paesi dell’Africa sub-sahariana occidentale con un’età media di 37 anni e presenti in Italia nella maggior parte dei casi da oltre 3 anni.

Quanto alla condizione giuridica, si tratta nella quasi totalità dei casi di persone regolarmente soggiornanti (92%), per lo più richiedenti asilo e titolari di protezione internazionale, con un notevole aumento dei permessi di soggiorno per motivi di lavoro rispetto agli anni passati (33% contro il 15% della precedente stagione agrumicola).

Rispetto alle condizioni lavorative, il 69% delle persone che hanno risposto alla domanda era in possesso di un contratto e il 72% di queste percepiva la busta paga. Rarissimi rimangono tuttavia i casi in cui vengano registrate in busta paga le giornate di lavoro effettivamente svolte.

Quanto alle condizioni di salute, il quadro epidemiologico generale evidenzia la stretta correlazione tra le condizioni di salute e le condizioni igienico-sanitarie, lavorative e abitative, con una prevalenza di patologie dell’apparato osteo-articolare (14% dei casi), dovute nella maggior parte dei casi a traumatismi diretti (10%)Seguono, con frequenza pari al 9%, le patologie della cute, odontoiatriche – entrambe riconducibili alle precarie condizioni igieniche – e le malattie del distretto orecchio-naso-gola.

In merito all’integrazione sanitaria, solo il 52% delle 148 persone che hanno risposto alla domanda, ha dichiarato di essere iscritta al Servizio Sanitario Nazionale, spesso in altre Regioni.

A dieci anni dall’avvio delle attività di MEDU nella Piana di Gioia Tauro, le condizioni di vita e di lavoro dei braccianti restano ancora ben lontane dagli standard minimi di dignità. Sebbene siano stati appena inaugurati due nuovi insediamenti istituzionali – con estremo ritardo, costi elevati e fondati dubbi sulla sostenibilità futura -, queste soluzioni riguardano solo una minima parte dei braccianti, lasciando domande aperte sulle sorti delle centinaia di braccianti che con ogni probabilità raggiungeranno la Piana all’inizio della prossima stagione. Quanto alle condizioni lavorative, sebbene il numero di contratti sia in aumento e le condizioni salariali siano migliorate rispetto al passato, le irregolarità contrattuali e contributive restano la norma e il settore agrumicolo della Piana sembra non risollevarsi da una crisi ormai pluriennale. L’accesso alle cure da parte dei braccianti continua ad incontrare numerosi ostacoli, in parte di tipo burocratico, in parte dovuti alle gravi carenze della sanità calabrese, in termini di risorse economiche e personale sanitario.

A fronte della situazione descritta, MEDU torna a chiedere alle istituzioni risposte concrete e decise, formulando a tal fine specifiche raccomandazioni.

Scarica qui il rapporto 

 

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