Il 1° Marzo, al Pigneto, come temuto e annunciato, si è messo in scena un drammatico copione che diverse mani stavano e stanno scrivendo.
LA REPRESSIONE ANCHE IL PRIMO MARZO
Il 1 Marzo – all’interno della giornata “24h senza di noi”, proprio in contemporanea alle mobilitazioni per la regolarizzazione e i diritti di cittadinanza per gli immigrati – al Pigneto, come temuto e annunciato, si è messo in scena un drammatico copione che diverse mani stavano e stanno scrivendo. Nel tardo pomeriggio i Carabinieri si sono resi protagonisti di un’operazione antidroga che, anche questa volta, presenta punti oscuri. Una persona, rincorsa dalle forze dell’ordine si rifugia all’interno del portone di via Campobasso, al civico 18, trovato aperto. Questa persona non è residente e non appartiene alla comunità dei senegalesi che da 20 anni vive in questa via. Arrivano i militari che, senza spiegazioni, oltre a fermare la persona rincorsa arrestano tutti quelli che si trovavano in un appartamento nella casa e portano via sacchi e sacchi di merce. Sette persone, sette lavoratori senegalesi abitanti del Pigneto arrestati in casa mentre guardavano la tv a causa di una persona che per fuggire da un’operazione antidroga era arrivata davanti alla loro porta. Verranno rilasciati solo a tarda notte senza nessuna denuncia per droga ma solo per contraffazione e ricettazione.
…E IL 3 MARZO PURE
Il 3 marzo la storia si ripete ma stavolta è la polizia che allertata da una telefonata anonima viene a sequestrare borse e portafogli con un dispiegamento di mezzi fuori luogo (5 volanti, un furgone e un’unità cinofila). Il bilancio di quest’ennesimo attacco alla comunità di Via Campobasso è di tre senegalesi fermati per accertamenti (condotti all’Ufficio immigrazione di Tor Sapienza) e di un cittadino mauritano arrestato per possesso di merce falsa (condotto al Commissariato di Porta Maggiore). Nel corso del blitz sono state sequestrate 4 automobili che la polizia ha ritenuto riconducibili al ragazzo arrestato. Anche in questa occasione i cittadini che vivono a stretto contatto con gli abitanti di via Campobasso sono scesi in strada e hanno fatto in modo che l’operazione non diventasse un rastrellamento indiscriminato.
La Polizia ha manifestato l’intenzione di porre sotto confisca l’immobile dove ha effettuato la perquisizione e temiamo che questo sia il primo passo per sbattere in strada gli abitanti. Questo è quello che da tempo ci aspettavamo, da anni infatti gli stabili di via Campobasso sono al centro degli interessi di speculatori e palazzinari, come anche altre zone “rivalutate” di Roma.
La sicurezza non passa dalla repressione di chi lavora e cerca di sopravvivere nelle nostre città. La crisi non si supera colpendo i più deboli.
Il Comitato di Quartiere Pigneto – Prenestino
contatti@lapigna.info
L’osservatorio Antirazzista Pigneto – Torpignattara
6diverso@anche.no
Roma, 3 marzo 2010