“Emma Bonino e il caso di Chico Forti”

La Senatrice Emma Bonino si è platealmente unita, il 17 novembre scorso, ai sostenitori di “Chico” Forti, l’italiano che sta scontando l’ergastolo in Florida.

La Signora Bonino considera il processo che lo ha condannato un caso di malagiustizia perché nella sentenza mancherebbero “prove specifiche”.  

“La sentenza stessa è abbastanza impressionante, nel senso che (…) non si fa riferimento a nessuna prova specifica. (…) Si fa riferimento a emozioni o sensazioni (…) espresse dalla giuria. (…) Per chiunque creda nello stato di diritto anche solo a leggere la sentenza viene la pelle d’oca. Perché, ripeto, per un ergastolo lwop non c’è riferimento ad una prova specifica.”
http://www.radioradicale.it/scheda/365808/una-chance-per-chico
http://www.youtube.com/watch?v=r_5opbRRl0k

La Bonino dimostra di non avere la più pallida idea del funzionamento del sistema giudiziario americano in cui verdetti e sentenze non hanno motivazione e le giurie non spiegano le loro decisioni, nemmeno se vi mandano sulla forca. Neppure sa che la frottola della sentenza basata su sensazioni è stata inventata dai chicchiani anni dopo il processo.

Non ci stupiamo se tanti sprovveduti hanno sposato le inconsistenti tesi innocentiste di Forti, ma ci chiediamo come sia possibile che politici e giornalisti non si siano minimamente informati prima di prenderne le difese, quando bastava fare una telefonata. Non si pretende che passino le nottate sui libri di diritto americano, ma ci si interroga sulle informazioni che utilizzano quando prendono decisioni importanti, quelle in cui non vi sono risposte univoche come per Forti, ma in cui si scontrano teorie diverse e dove, dagli stessi fatti, si traggono conclusioni opposte.

Se l’affare Forti è rappresentativo della competenza della nostra classe dirigente siamo veramente nei guai.

Dott. Claudio Giusti

http://www.facebook.com/claudio.giusti.545

http://www.astrangefruit.org/index.php/it/

http://www.osservatoriosullalegalita.org/special/penam.htm
http://www.ildialogo.org/LeInC.php?f=21&;s=nopenamorte

Membro del Comitato Scientifico dell’Osservatorio sulla Legalità e i Diritti, Claudio Giusti ha avuto il privilegio e l’onore di partecipare al primo congresso della sezione italiana di Amnesty International ed è stato uno dei fondatori della World Coalition Against The Death Penalty.

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