Trieste, 25 Aprile: anche i palestinesi alla manifestazione con striscione “Resistenza non è terrorismo”

Coordinamento per la Palestina – Trieste – 22 aprile 2024

 

Il Coordinamento per la Palestina di Trieste parteciperà alla manifestazione annunciata dal Collettivo Burjana per il

25 Aprile 2024, con ritrovo in Campo S. Giacomo alle ore 9.00.

La Festa della Liberazione è un importante evento nazionale, fondamentale per ricordare la liberazione dell’Italia dal nazifascismo, la fine dell’occupazione nazista e la caduta del regime fascista. Attualizzare il valore della lotta antifascista significa oggi schierarsi dalla parte del popolo palestinese e della sua resistenza, contro un’occupazione militare e coloniale che per metodi e ferocia sanguinaria ricorda quella patita dai popoli europei sotto il giogo del nazifascismo.

Per questo saremo presenti al corteo dietro allo striscione “Resistenza non è terrorismo” e invitiamo tutti e tutte a portare bandiere palestinesi e messaggi di solidarietà per questo popolo tanto martoriato quanto eroico.

Riguardo al giro di vite della Questura di Trieste contro il corteo preannunciato dal Collettivo Burjana vogliamo fare una pubblica riflessione. La libertà, conquistata a duro prezzo dai partigiani, consiste anche nella garanzia dei propri diritti, fra i quali il diritto a manifestare pubblicamente.

È quindi particolarmente grave che la manifestazione per celebrare la Festa della Liberazione subisca le prescrizioni della questura, le quali continuano a colpire anche tutte le altre manifestazioni cittadine che vogliono esprimere dissenso dal basso, tentando di circoscrivere ed isolare queste forme di dissenso. Questi divieti, chiamati appunto “prescrizioni”, si aggiungono al divieto comunale volto a limitare le partecipazioni alle commemorazioni alla Risiera, definito “misura di sicurezza”.

L’articolo 17 della Costituzione dice che: “I cittadini hanno diritto di riunirsi pacificamente e senz’armi”. Sotto il regime fascista occorreva invece il permesso dell’autorità pubblica:
l’esercizio dei diritti era allora subordinato al beneplacito del governo. La nostra Costituzione non prevede alcuna autorizzazione: delle riunioni in luogo pubblico deve essere dato soltanto un preavviso alle autorità. Il preavviso non è la richiesta di un’autorizzazione. Il principio è il diritto, il divieto è l’eccezione, ma da noi l’eccezione si trasforma in regola, al punto di interdire tutte le principali piazze cittadine.

Oggi come non mai: ora e sempre Resistenza!

 

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