Piano Casa, le proposte dell’Unione Inquilini in audizione al Senato

“Il cosiddetto Decreto Lupi sul disagio abitativo non è un piano casa ma un piano dismissioni”.

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Roma 16 aprile 2014
COMUNICATO

PIANO CASA O PIANO VENDITE? L’UNIONE INQUILINI PRESENTA AL SENATO NELL’AUDIZIONE PREVISTA PER LE

ORE 20 DI OGGI MERCOLEDI 16 APRILE 2014, LE CONTROPROPOSTE AL DECRETO LUPI SUL DISAGIO ABITATIVO.

Dichiarazione di Walter De Cesaris – segretario nazionale Unione Inquilini.
“Il cosiddetto Decreto Lupi sul disagio abitativo non è un piano casa ma un piano dismissioni.
Il cuore del provvedimento, infatti, è l’accelerazione del processo di dismissione immobiliare del patrimonio dell’edilizia residenziale pubblica.
Si tratta di un provvedimento tutto spostato verso le dismissioni in cui le tanto reclamizzate misure sociali sono sostanzialmente un diversivo.
Sui fondi per gli inquilini morosi e quello sociale, per raggiungere importi minimamente significativi si giunge alla falsificazione mediatica di sommare gli stanziamenti dei prossimi 7 anni. La realtà è che, annualmente, l’importo dei due fondi come incrementati dal decreto legge non raggiunge la cifra complessiva di 140 milioni (a fronte di uno stanziamento per il solo fondo sociale che nel 1999 superava i 300 milioni).
Si arriva a dare una detrazione fiscale per l’affitto pagato maggiorata solo per gli inquilini degli alloggi sociali, con la conseguenza assurda che chi sta nel settore privato, e paga un canone molto più alto. Si varano misure anticostituzionali contro le occupazioni abusive e senza titolo, con il distacco di servizi alla persona come acqua, luce e gas e in maniera così generalizzata da poter favorire interpretazioni estensive che possono solo generare confusione e aprire le porte a ulteriore contenzioso giudiziario.
Oggi, durante l’audizione prevista alle ore 20 presso le commissioni congiunte Lavori Pubblici e Territorio del Senato, presenteremo le nostre controproposte:
eliminazione degli articoli sulla dismissione del patrimonio dell’edilizia residenziale pubblica e sulla generalizzata repressione delle occupazioni
estensione dell’incremento delle detrazioni fiscali a tutti gli inquilini, a parità di reddito e di incidenza dell’affitto, finanziato attraverso un inasprimento fiscale delle case tenute sfitte;
abolizione della cedolare secca per il libero mercato e spostamento delle risorse recuperate per finanziare una “no tax area” per i proprietari che accettano un affitto ridotto del 40% rispetto al canale concordato;
piano straordinario di recupero dell’ERP (con tempi raccorciati di varo e verifica semestrale della sua applicazione) come prima tappa di un più generale piano di incremento di alloggi a canone sociale attraverso il recupero e il riuso del patrimonio pubblico, a partire dal demanio civile e militare;
Con il decreto deve anche essere anche affrontata la questione dei canoni neri dopo la pronuncia della Corte Costituzionale: serve la salvaguardia degli atti prodotti fino alla sentenza per non far pagare agli inquilini gli errori compiuti dal governo e riproporre,stavolta in maniera formalmente ineccepibile, la sostanza delle norme eccepite per eccesso di delega.”

Unione Inquilini
Segreteria Nazionale
Via Cavour 101 – 00184 Roma – Tel. 06 4745711 – fax 06 4882374
mail unioneinquilini@libero.it – sito internet www.unioneinquilini.it

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