“Aprire lo spazio scolastico ai sacerdoti cristiano cattolici per effettuare il rito della benedizione pasquale significa considerare la scuola pubblica come un luogo non di scambio di culture e saperi come dovrebbe essere”.
Il vulnus alla laicità della scuola a Bologna
Ciò che è stato deliberato nel Consiglio d’Istituto dell’IC 20 ieri sera costituisce un vulnus profondo nei confronti della laicità della scuola pubblica. Aprire lo spazio scolastico ai sacerdoti cristiano cattolici per effettuare il rito della benedizione pasquale significa considerare la scuola pubblica come un luogo non di scambio di culture e saperi come dovrebbe essere, quanto uno spazio disponibile per pratiche che hanno la loro logica collocazione nei templi religiosi. Nessun docente o bambino cristiano cattolico aveva necessità di celebrare questo rito entro le mura della scuola pubblica. Deliberare come organo della scuola di organizzarlo – pur come attività extrascolastica – significa trasformare la scuola pubblica in un’agenzia della chiesa. Tra l’altro ciò presupporrebbe l’attribuzuione al rito di un “interesse culturale” coerente con il pof che invece si proclama laico. Che tutto ciò accada a Bologna ci rattrista e ci indigna. Come Cobas abbiamo sostenuto le ragioni che consigliavano, in nome della laicità e del pluralismo, del rispetto delle diverse fedi religiose e non religiose, di non arrivare ad una tale deprecabile decisione. Adesso che il vulnus è stato approvato, siamo disponibili a sostenere i docenti e i genitori contrari e a fare ogni passo che possa tutelare la laicità della scuola.
Cobas Bologna
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