“Cosa insegna a noi quello che sta succedendo negli USA?”

“Questa è in queste ore in Italia la domanda che si pongono tutti i perdigiorno e la domanda che diffondono tutti i professionisti del sistema di diversione delle masse popolari dalla lotta di classe”.

Comunicato CC 1/2021 – 6 gennaio 2021

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Come andrà a finire negli USA?

Questa è in queste ore in Italia la domanda che si pongono tutti i perdigiorno e la domanda che diffondono tutti i professionisti del sistema di diversione delle masse popolari dalla lotta di classe e di intossicazione delle menti e dei cuori dei lavoratori. Questi professionisti e i perdigiorno al loro seguito danno l’una o l’altra delle mille risposte che si possono dare, tirando a indovinare, attendono l’esito degli scontri in atto.

Ma la domanda che dobbiamo porci noi comunisti e che deve porsi chi con spirito pratico vuole porre fine al corso catastrofico delle cose che la borghesia imperialista impone alle masse popolari del nostro paese, è

Cosa insegna a noi quello che sta succedendo negli USA?

Molti più volte hanno chiesto a noi propugnatori del Governo di Blocco Popolare come riusciremo a fare ingoiare ai vertici della Repubblica Pontificia la costituzione del GBP. Ecco, gli avvenimenti in corso negli USA in queste ore ci mostrano quanto è fradicio il sistema di potere della borghesia del paese imperialista più potente del mondo. Ancora più fradicio di quello della Repubblica Pontificia dove ogni giorno da mesi Conte, Salvini, Renzi, Meloni e altri simili professionisti del sistema politico della borghesia imperialista sembrano sul punto di rompere.

Noi non ci facciamo illusioni. Certamente i magnati del complesso militare-industriale-finanziario USA troveranno una qualche soluzione alla situazione di queste ore, ma sarà una soluzione provvisoria, fino alla prossima crisi. Perché quello che ci insegnano gli avvenimenti in corso negli USA è che oramai sono finiti i lunghi decenni in cui la congrega dei magnati imperialisti, nonostante i contrasti di interessi e di vedute tra i singoli gruppi e i loro esponenti, conveniva su una soluzione di governo e riusciva a farla accettare “democraticamente” alle masse popolari, a convogliare su quella soluzione una maggioranza di elettori più o meno convinti che fossero. O meglio, probabilmente ci riuscirà prima o poi, in un modo o nell’altro, anche questa volta, perché per quanto ne sappiamo noi non esiste oggi ancora negli USA un partito comunista che ha promosso tra le masse popolari una soluzione alternativa alle Larghe Intese tra Partito Repubblicano e Partito Democratico, capace di approfittare della crisi del sistema politico della borghesia imperialista. Ma sarà una soluzione provvisoria, perché la crisi attuale ha in definitiva una fonte che la borghesia imperialista non è in grado di eliminare: la combinazione di contrasti di interessi insolubili tra i gruppi imperialisti con il malcontento per motivi diversi crescente tra le masse popolari che sempre più sono insofferenti del sistema sociale che la borghesia imperialista impone da quando è riuscita a riprendere la direzione delle cose nel mondo, cioè da quando l’esaurimento della prima ondata (1917-1976) di rivoluzioni (socialiste o di nuova democrazia) si è combinata con l’inizio della nuova crisi generale per sovrapproduzione assoluta di capitale.

L’insegnamento più importante che dobbiamo ricavare dagli avvenimenti USA è che dobbiamo lavorare alacremente per moltiplicare organismi operai e popolari, rafforzarli, portarli a coordinarsi tra loro e a unirsi sull’obiettivo di costituire un loro governo d’emergenza, appunto il Governo di Blocco Popolare.

Gli USA sono al centro della nuova situazione rivoluzionaria mondiale e i sintomi di essa negli USA sono più acuti che in altri paesi imperialisti. La crisi politica in corso avrà per tutti i popoli del mondo il risultato prezioso di indebolire la pressione dei gruppi imperialisti USA e del loro potente apparato di guerra e di sovversione, oltre che di mostrare la debolezza del sistema politico borghese. Ma questo avrà un influsso tanto più forte sul corso delle cose quanto più in un numero crescente di paesi imperialisti e neocoloniali i comunisti saranno capaci di valorizzare il malcontento delle masse popolari e far crescere la loro resistenza fino a trasformarla in una forza di governo.

Questa è la linea del nuovo Partito comunista italiano. Questa deve essere in Italia la linea di tutti quelli che aspirano a far esistere un partito comunista che fa tesoro dell’esperienza positiva del PCI di Gramsci fondato cento anni fa grazie all’Internazionale Comunista e ad imparare anche dai suoi errori e limiti che lo resero incapace di proseguire sulla via imboccata con la vittoriosa lotta contro il fascismo e la Resistenza 1943-1945.

Avanti quindi compagni!

La borghesia imperialista è debole e lo sarà sempre di più. Gli avvenimenti in corso negli USA lo mostrano. Anche la Repubblica Pontificia è marcia e con le sue prediche papa Bergoglio non è in grado di porci rimedio. Sta a noi comunisti imparare a convogliare tutti i variegati rivoli delle lotte delle masse popolari nel fiume della rivoluzione fino a instaurare il socialismo. La costituzione del Governo di Blocco Popolare è una tappa della rivoluzione socialista in corso.

Per trasformare il mondo e porre fine al catastrofico corso delle cose, bisogna avere il coraggio di avanzare nella rivoluzione socialista in corso, bisogna fare una scelta di vita, bisogna avere il coraggio di vincere!

Questo è la proposta che il nuovo Partito comunista italiano fa per il nuovo anno a tutti quelli che sono decisi a porre fine al catastrofico corso delle cose!

Non sono le masse popolari che non combattono: siamo noi comunisti che dobbiamo imparare e svolgere meglio il nostro ruolo!

Costituire Comitati di Partito in ogni azienda, scuola, istituzione pubblica e in ogni territorio!

Mettersi in contatto con il Centro del Partito!

La riscossa delle masse popolari è possibile! Ciascuno può e deve dare il suo contributo!

Il partito comunista è il fattore decisivo della vittoria!

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