Iniziativa di proposta referendaria per abrogare il Green pass

Al via la settimana prossima l’iniziativa di raccolta firme per promuovere un Referendum per abrogare le disposizioni inerenti il Green pass.

A partire dalla prossima settimana ci sarà la possibilità per migliaia di cittadini di sottoscrivere l’iniziativa di promozione referendaria per esprimere il proprio No ai provvedimenti sul green pass.

L’iniziativa secondo il Professor Luca Marini è doverosa: “per dare voce ai milioni di Italiani che, da quasi due anni, sollevano dubbi e interrogativi sulla gestione dell’emergenza sanitaria e che ormai assistono quotidianamente alla crescita di un clima di odio e di violenza alimentato anche dalle Istituzioni. Il Green Pass, tra l’altro, per esplicita ammissione di chi lo propone, non ha alcuna valenza sanitaria, bisogna evitare invece che l’emergenza sanitaria si trasformi in emergenza democratica”

Il professor Luca Marini (uno dei promotori di questa iniziativa) è docente di diritto internazionale all’Università degli Studi di Roma “La Sapienza”, titolare della Cattedra Jean Monnet conferita Ad Personam dalla Commissione europea. Esperto di problemi giuridici ed etici legati al progresso tecno-scientifico. Marini è stato sia componente del consiglio scientifico della Società italiana di bioetica, che membro della Commissione sulla bioetica del CNR e vice presidente del Comitato Nazionale per la Bioetica della Presidenza del Consiglio dei Ministri. Il professor Marini è stato inoltre coordinatore scientifico nazionale del PRIN “Il principio di precauzione”, componente della Commissione antidoping del CONI, esperto giuridico di numerosi comitati etici ospedalieri e presidente di Assobiobanche. Attualmente è presidente dell’European Centre for Science, Ethics and Law “ECSEL”.

I tempi a detta del professor Marini sono molto stretti: “È una vera e propria lotta contro il tempo, tenuto conto dei termini imposti dall’adozione del Decreto Legge in pieno agosto. Ma è un tentativo che va fatto a tutti i costi, anche perché nessuna proposta di referendum abrogativo potrà più essere presentata a partire dall’ottobre 2021 e fino alla metà del 2024, a causa delle scadenze incrociate derivanti dalla fine del mandato e dalla conseguente rielezione delle Camere”.

A differenza dei referendum solitamente proposti dai partiti o comunque dalla classe politica, “questo è un referendum ideato, proposto, gestito e condotto dai cittadini per i cittadini, sulla base di risorse intellettuali, culturali, professionali e finanziarie promananti esclusivamente dai promotori stessi e dalla società civile”.

Globale e ben più allargato il punto di vista del Professor Marini che esula dal concetto di scelta vaccinale, ma che in seno all’attuale gestione dell’emergenza sanitaria, e in special modo con l’approvazione del lasciapassare, vede da parte di alcune forze, “l’occasione” di un riassetto generale economico e sociale di gran lunga peggiorativo della nostra società, sia in termini di diritti e garanzie civili, che sul piano umano, culturale, politico, e antropologico.

“Dietro la gestione dell’emergenza sanitaria non è difficile scorgere la volontà di determinati centri di potere di varare un riassetto generale della società, dall’economia all’antropologia, in nome e per conto degli interessi liberisti, mercantilisti e globalisti di cui proprio l’Unione europea è portabandiera. La differenza è che l’Unione europea è molto più prudente, qualcuno potrebbe dire reticente, nelle sue affermazioni”. – temendo inoltre che – “la scelta del termine sia anzitutto strumentale e di facciata. Il termine “green”, infatti, come del resto il termine “bio”, è ormai associato in modo del tutto acritico a valori e messaggi da molti ritenuti positivi, nei più diversi contesti. Nella strategia governativa, però, io intravedo qualcosa di più di una mera strumentalizzazione semantica e, in particolare, la volontà di preparare i cittadini all’altra grande mistificazione narrativa cui assisteremo nel prossimo futuro, e cioè quella relativa al problema del “climate change”. Ne riparleremo quando determinati comportamenti “green”, che ovviamente non saranno sorretti da alcun fondamento scientifico, diventeranno non solo obbligatori, ma anche indicatori di meriti e di virtù civili e sociali, proprio come oggi accade per il vaccino anti-Covid”.

L’avv. Olga Milanese, anch’ella fra i promotori vede invece in questa iniziativa di proposta referendaria l’occasione, “di inviare un messaggio inequivocabile al Governo e al Parlamento. Per questo motivo abbiamo deciso di presentare la proposta di referendum abrogativo delle disposizioni legislative adottate dal Governo in materia di Green Pass, che saranno portate all’attenzione del Parlamento per essere convertite in legge, con ogni probabilità, dietro richiesta della fiducia. Il nostro vuole essere anche un messaggio di fiducia e di speranza rivolto a tutti gli italiani che non si riconoscono in disposizioni che, come ormai è sotto gli occhi di molti, costituiscono solo il primo passo verso l’erosione progressiva dei diritti e delle libertà fondamentali“.

L’avv Olga Milanese è avvocato civilista ed esperta di tutela dei diritti reali.

Sua la recente lettera di appello e promozione dell’iniziativa inviata a tutti gli avvocati e giuristi italiani che qui pubblichiamo integralmente:

 

“Egregi Colleghi,
Vi contatto per rendervi edotti di una iniziativa concreta che partirà la settimana entrante e che darà la possibilità a migliaia di cittadini di affermare il proprio secco NO ai provvedimenti sul green pass.
Per far sì che questa iniziativa abbia successo abbiamo bisogno dell’aiuto di tutti.
Con l’aiuto del prof. Luca Marini, del prof. Francesco Benozzo, del Presidente Paolo Sceusa, del dott. Carlo Freccero, il prezioso sostegno del prof. Ugo Mattei e l’entusiastico appoggio di tanti studenti universitari, stiamo per formalizzare la richiesta di referendum abrogativo delle disposizioni sul green pass.

Avremo poco tempo per raccogliere le firme dunque ci servirà la collaborazione di chiunque sia disponibile.

Le votazioni avverranno con tre modalità:
1. on line, tramite sottoscrizione dei quesiti con firma digitale, per cui sarebbe utile avere una lista di e-mail di persone contrarie alla misura che potrebbero voler votare per informarle in modo diretto, qualora gli altri canali informativi dovessero essere ostacolati in qualche modo.
2. Tramite raccolta fisica delle firme e qui la collaborazione degli avvocati diventa fondamentale. Ci rivolgeremo ai nostri colleghi su tutto il territorio nazionale. Coloro che daranno la propria disponibilità in giorni ed orari specifici a raccogliere le firme presso i propri studi (o ovunque vogliano, in quanto l’avvocato può autenticare in tutta Italia), compilando i moduli che forniremo ed autenticando le firme alla fine di ogni modulo, saranno inseriti nell’elenco sul sito.
Abbiamo predisposto un vademecum con tutti i passaggi necessari e sarà mandato a tutti coloro che si renderanno disponibili. Sarà reperibile anche sul sito. La procedura è molto semplice .
3. Ciascuno potrà, poi, attivare la raccolta firme nel proprio Comune, depositando i moduli che forniremo ed invitando le persone a recarsi presso l’ufficio per sottoscrivere i quesiti. Alla scadenza dei termini i moduli sottoscritti andranno ritirati ed inviati ai promotori.

Sono tanti gli studenti universitari si stanno attivando per essere protagonisti di questa iniziativa, ma abbiamo bisogno di quanti più volontari è possibile, su tutto il territorio nazionale.
Ci sarebbe molto utile se riusciste a diffondere la notizia per farci contattare da chiunque abbia la possibilità di offrire un aiuto concreto.
Dalla prossima settimana sarà disponile il sito con tutte le informazioni necessarie per il voto.

Provvederemo poi ad inviare il materiale a coloro che ce ne faranno richiesta per l’acquisizione delle firme, non appena saremo pronti con la pubblicazione in Gazzetta Ufficiale.

Grazie per quanto riuscirete a fare!
Un cordiale saluto

Avv. Olga Milanese”

 

La lettera in attesa della pubblicazione prossima dei contenuti referendari sulla GU, si conclude invitando chi volesse maggiori informazioni a scrivere all’indirizzo: referendumnogreenpass@gmail.com

 

Luca Cellini

16.09.21

Iniziativa di proposta referendaria per abrogare il Green pass (pressenza.com)

 

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