Alan MacLeod – 31 ottobre 2022 (Traduzione: Beniamino Rocchetto – Invictapalestina.org)
L’indagine di MintPress ha scoperto che centinaia di ex agenti della famigerata organizzazione di spionaggio israeliana, Unità 8200, hanno raggiunto posizioni di influenza in molte delle più grandi aziende tecnologiche del mondo, tra cui Google, Facebook, Microsoft e Amazon.
L’Unità 8200 delle Forze di Difesa Israeliane (IDF) è nota per sorvegliare la popolazione palestinese, accumulando materiale compromettente sugli individui a scopo di ricatto ed estorsione. Spiando i ricchi e famosi del mondo, l’Unità 8200 ha fatto notizia l’anno scorso, dopo lo scandalo Pegasus. Gli ex agenti dell’Unità 8200 hanno progettato e implementato un programma che spiava decine di migliaia di politici e probabilmente mezzo attivo nell’uccisione del giornalista saudita Jamal Khashoggi.
Secondo il sito web LinkedIn dell’Unità, ci sono attualmente almeno 99 ex veterani dell’Unità 8200 che attualmente lavorano per Google. Questo numero, tuttavia, sottovaluta quasi certamente la portata della collaborazione tra le due organizzazioni. Primo, questo non conta gli ex dipendenti di Google. Né include coloro che non hanno un account LinkedIn pubblico o che non ne hanno uno, ma hanno omesso di rivelare le loro precedenti affiliazioni con l’Unità 8200. Si tratta probabilmente di un numero considerevole, in quanto agli agenti è espressamente vietato rivelare la loro appartenenza all’Unità 8200. Pertanto, la cifra di 99 rappresenta solo il numero di dipendenti Google attuali (o estremamente recenti) che stanno sfacciatamente violando la legge militare israeliana includendo l’organizzazione nei loro profili.
Tra questi figurano:
Gavriel Goidel: Tra il 2010 e il 2016, Goidel ha prestato servizio nell’Unità 8200, diventando Responsabile della Formazione presso l’organizzazione, guidando un ampio gruppo di agenti che ha setacciato i dati dei servizi di spionaggio per, nelle sue stesse parole: “rilevare i comportamenti di attivisti ostili”, trasmettendo quelle informazioni ai superiori. Non è noto se questo includesse qualcuno degli oltre 1000 civili di Gaza uccisi da Israele durante il bombardamento di Gaza del 2014. Goidel è stato recentemente nominato Responsabile della Strategia e delle Operazioni di Google.
Jonathan Cohen: Cohen è stato un coordinatore durante il suo periodo nell’Unità 8200 (2000-2003). Da allora ha lavorato per più di 13 anni per Google in varie posizioni di alto livello ed è attualmente Responsabile di Approfondimenti, Dati e Misure.
Ori Daniel: Tra il 2003 e il 2006, Daniel è stato uno specialista delle operazioni tecniche presso l’Unità 8200. Dopo un periodo con Palantir, è entrato a far parte di Google nel 2018, diventando Responsabile del Libero Servizio Globale per Google Waze.
Ben Bariach: Per quasi cinque anni, tra il 2007 e il 2011, Bariach ha servito come ufficiale dello spionaggio informatico, dove ha “comandato squadre tattiche di ufficiali e professionisti d’élite”. Dal 2016 ha lavorato per Google. Tra il 2018 e il 2020 si è concentrato sulla lotta ai “contenuti controversi, alla disinformazione e alla sicurezza informatica”. Oggi è Responsabile del Partenariato di Sviluppo per Google a Londra.
In particolare, Google sembra non solo accogliere con favore ex agenti dell’Unità 8200, ma anche reclutare attivamente membri attuali della controversa organizzazione. Ad esempio, nell’ottobre 2020, Gai Gutherz ha lasciato il suo lavoro come Capo Progetto presso l’Unità 8200 e ha iniziato a lavorare a tempo pieno presso Google come ingegnere programmatore. Nel 2018, Lior Liberman sembra aver fatto la stessa cosa, assumendo una posizione di Direttore di Programma presso Google dopo 4 anni nei servizi segreti militari. All’inizio di quest’anno, ha lasciato Google e ora lavora in Microsoft.
Spiare i Palestinesi
Alcuni potrebbero obiettare che tutti gli israeliani sono obbligati a svolgere il servizio militare, e quindi, qual è il problema con i giovani che usano le abilità tecnologiche che hanno appreso nell’IDF nella vita civile. In breve, perché questo filo diretto dall’Unità 8200 alla Silicon Valley è un problema?
Tanto per cominciare, l’Unità 8200 non è un semplice reggimento. Descritto come “l’NSA israeliana” e situata su una gigantesca base vicino a Beer Sheva nel deserto del Negev, l’Unità 8200 è la più grande unità dell’IDF e una delle più esclusive. Le giovani menti più brillanti del Paese competono per essere inviate a servire in questa Harvard israeliana. Sebbene il servizio militare sia obbligatorio per gli ebrei israeliani, i cittadini arabi sono fortemente scoraggiati dall’arruolarsi nell’esercito e sono effettivamente esclusi dall’Unità 8200. Sono infatti gli obiettivi principali delle operazioni di sorveglianza dello Stato dell’Apartheid.
Il Financial Times ha definito l’Unità 8200 “il meglio e il peggio di Israele”, il fulcro sia della sua fiorente industria tecnologica che del suo apparato statale repressivo. I veterani dell’Unità 8200 hanno continuato a produrre molte delle applicazioni più scaricate al mondo, incluso il servizio di mappe Waze e l’applicazione di comunicazione Viber. Ma nel 2014, 43 riservisti, tra cui diversi ufficiali, hanno inviato una lettera all’allora Primo Ministro Benjamin Netanyahu, informandolo che non avrebbero più prestato servizio nei suoi ranghi a causa del suo coinvolgimento nella persecuzione politica dei palestinesi.
Ciò consisteva nell’utilizzare i megadati per compilare dossier su un’ampia fascia di popolazione palestinese, inclusa la loro storia medica, vita sessuale e cronologia di ricerca internet, per poterli poi utilizzare a scopo di ricatto. Se un determinato individuo avesse bisogno di attraversare i posti di blocco per cure mediche indispensabili, il permesso potrebbe essere sospeso fino a quando non avrà ottemperato. Le informazioni, come ad esempio se una persona stava tradendo il proprio coniuge o fosse omosessuale, vengono utilizzate come esca per il ricatto. Un ex membro dell’Unità 8200 ha detto che, come parte della sua formazione, gli è stato assegnato di memorizzare diverse parole arabe per “gay” in modo da poterle ascoltare nelle conversazioni.
Forse la cosa più importante, hanno notato i dissidenti, i palestinesi nel loro insieme sono considerati nemici dello Stato. “Non c’è distinzione tra palestinesi che sono e non sono coinvolti nella violenza”, si legge nella lettera. Afferma inoltre che molte informazioni sono state raccolte non al servizio di Israele, ma per potenti politici locali, che le hanno usate come meglio credevano.
La lettera, nonostante fosse intenzionalmente vaga e non nominasse nessuno, è stata considerata una tale minaccia che il Ministro della Difesa Moshe Ya’alon ha annunciato che coloro che l’hanno firmata sarebbero stati “trattati come criminali”.
In breve, quindi, l’Unità 8200 è in parte un’organizzazione di spionaggio ed estorsioni che usa il suo accesso ai dati per ricattare ed estorcere gli oppositori dello Stato di Apartheid. Il fatto che questa organizzazione abbia così tanti operatori (letteralmente centinaia) in posizioni chiave nelle grandi aziende tecnologiche di cui il mondo si fida con i nostri dati più sensibili (medici, finanziari, ecc.) dovrebbe essere motivo di seria preoccupazione. Ciò è particolarmente vero in quanto non sembrano distinguere tra i “cattivi” e il resto di noi. Per l’Unità 8200, a quanto pare, chiunque è un bersaglio facile.
Progetto Nimbus
Google ha già uno stretto rapporto con il governo israeliano. L’anno scorso, insieme ad Amazon, ha firmato un contratto da 1,2 miliardi di dollari/euro con Israele per fornire servizi tecnologici di sorveglianza militare, una tecnologia che consentirà all’IDF di spiare ulteriormente i palestinesi, distruggere le loro case ed espandere gli insediamenti illegali.
L’accordo ha portato ad una rivolta del personale in entrambe le società, con circa 400 dipendenti che firmarono una lettera aperta rifiutandosi di collaborare. Google ha costretto un dipendente ebreo, Ariel Koren, ad andarsene per la sua tenacia nella resistenza all’accordo. Koren in seguito disse che:
“Google mette sistematicamente a tacere le voci di palestinesi, ebrei, arabi e musulmani preoccupati per la complicità di Google nelle violazioni dei diritti umani dei palestinesi, al punto da vendicarsi formalmente contro i lavoratori e creare un ambiente di paura, secondo la mia esperienza, mettendo a tacere il dialogo e il dissenso in questo modo ha aiutato Google a proteggere i suoi interessi commerciali con l’esercito e il governo israeliani”.
Un altro legame tra Google e lo Stato di Sicurezza israeliano si presenta sotto forma del gruppo di sicurezza informatica Team8, una collaborazione tra l’ex amministratore delegato e presidente di Google Eric Schmidt e tre ex ufficiali dell’Unità 8200, incluso il suo ex capo, Nadav Zafrir. La missione di Team8, secondo un comunicato stampa, è “sfruttare le capacità offensive e difensive dei veterani degli sforzi di guerra informatica di Israele per costruire nuove imprese di sicurezza”.
Meta
Anche Meta, la società proprietaria di Facebook, Instagram e WhatsApp, ha reclutato molti elementi dai ranghi dell’Unità 8200.
Indubbiamente, una delle persone più influenti di Meta è Emi Palmor. Palmor è uno dei 23 decisori che siedono nel consiglio di sorveglianza di Facebook. Descritto da Mark Zuckerberg come la “Corte Suprema” di Facebook, l’Organismo di vigilanza decide collettivamente quali contenuti accettare e promuovere sulla piattaforma, e quali dovrebbero essere censurati, cancellati e soppressi.
Palmor è una veterana dell’Unità 8200 e in seguito è diventata Direttore Generale del Ministero della Giustizia israeliano. In questo ruolo, ha supervisionato direttamente la rimozione dei diritti dei palestinesi e ha creato una cosiddetta “Unità di Riferimento di Internet” (Internet Referral Unit) che avrebbe trovato e spinto aggressivamente Facebook a eliminare i contenuti palestinesi sulla sua piattaforma a cui il governo israeliano si opponeva.
Altri ex dell’Unità 8200 ricoprono posizioni influenti. Ad esempio, Eyal Klein, responsabile dell’analisi dei dati per Facebook Messenger dal 2020, ha servito per ben sei anni come Capitano nella controversa unità militare israeliana. Oggi ha il compito di gestire i problemi di riservatezza per miliardi di utenti delle piattaforme Meta.
Un altro ex comandante dell’Unità 8200 che ora lavora nel settore della grande industria tecnologica in America è Eli Zeitlin. Due anni dopo aver lasciato l’Unità 8200, Zeitlin è stato assunto da Microsoft ed è diventato il Responsabile dello Sviluppo della società, diventando, nelle sue stesse parole, la “persona di riferimento nell’elaborazione dei dati e nella protezione del cloud” per l’azienda. Negli ultimi sei anni, tuttavia, ha lavorato per Meta, dove guida l’azienda nella “prevenzione dell’uso improprio dei dati da parte di terzi”, esattamente il tipo di operazione che gli attuali ufficiali dell’Unità 8200 probabilmente continuano a svolgere.
Altri veterani dell’Unità 8200 che lavorano in ruoli influenti per Facebook includono Tom Chet, Responsabile delle attivazioni e della produzione per le piccole imprese nordamericane; Gilad Turbahn, Responsabile della Gestione e Sviluppo di Meta; il Responsabile tecnico Ranen Goren; gli ingegneri di programma Gil Osher e Yoav Goldstein; la Responsabile della Pianificazione della Sicurezza Dana Baril; e lo sviluppatore di programmi Omer Goldberg. Nel frattempo, secondo la biografia di Yonatan Ramot su LinkedIn, all’inizio di quest’anno, stava contemporaneamente lavorando per Meta mentre era ancora un operativo in servizio attivo nell’Unità 8200.
Spiare il mondo
Perché avere ex ufficiali dell’Unità 8200 responsabili della sicurezza, dello sviluppo e della progettazione dei programmi in alcune delle più importanti società di comunicazione del mondo è un problema? Per cominciare, una delle funzioni primarie dell’unità militare è quella di utilizzare il loro sapere tecnologico per svolgere operazioni di spionaggio in tutto il mondo. Come ha osservato il quotidiano israeliano Haaretz in un’indagine, “Israele è diventato uno dei principali esportatori di strumenti per spiare i civili”, vendendo programmi di sorveglianza invasivi a decine di governi, molti dei quali tra i peggiori violatori dei diritti umani al mondo. In Indonesia, ad esempio, la tecnologia è stato utilizzata per creare una banca dati della popolazione omosessuale.
L’unità 8200 spia anche gli americani. L’informatore Edward Snowden ha rivelato che la NSA trasmette regolarmente i dati e le comunicazioni dei cittadini statunitensi al gruppo israeliano. “Penso che sia incredibile. È uno dei più grandi abusi che si siano mai visti”, ha detto Snowden.
L’esempio più noto di tecnologia di spionaggio israeliana è il programma Pegasus, una creazione di NSO Group, una società tecnicamente privata composta principalmente da veterani dell’Unità 8200. Il programma è stato utilizzato per intercettare più di 50.000 persone di spicco in tutto il mondo. Ciò includeva decine di difensori dei diritti umani, quasi 200 giornalisti, diversi reali arabi e oltre 600 politici, tra cui il Presidente francese Emmanuel Macron, il Primo Ministro pakistano Imran Khan e il Presidente iracheno Barham Salih.
Nel frattempo, il Primo Ministro indiano Narendra Modi ha utilizzato Pegasus per screditare i suoi avversari personali. Altri membri del suo governo hanno violato il telefono di una donna che accusava il presidente della Corte Suprema dell’India di averla stuprata.
Pegasus è stato anche trovato installato sul telefono del giornalista del Washington Post assassinato Jamal Khashoggi, il che implica che la NSO stesse collaborando con il governo saudita, aiutandolo a reprimere il dissenso e le critiche.
Pegasus funziona inviando un messaggio di testo a un dispositivo mirato. Se un utente clicca sul link fornito, scaricherà automaticamente il programma spia. Una volta infettato, è possibile tracciare la posizione e i movimenti di un individuo, acquisire schermate, accendere la fotocamera e il microfono del telefono, recuperare messaggi e rubare password.
Ma mentre Pegasus di NSO ha fatto notizia in tutto il mondo, un’altra azienda, più preoccupante e pericolosa, è passata inosservata. Quell’azienda è Toka, fondata dall’ex Ministro della Difesa e Primo Ministro israeliano, Ehud Barak, con l’aiuto di alcuni ufficiali dell’Unità 8200. Toka può infiltrarsi in qualsiasi dispositivo connesso a Internet, inclusi i dispositivi Amazon Echoes, televisori, frigoriferi e altri elettrodomestici. L’anno scorso, la giornalista Whitney Webb ha dichiarato che la società agisce effettivamente come un gruppo di facciata per le operazioni di spionaggio del governo israeliano.
Una terza società di spionaggio privata piena di laureati dell’Unità 8200 è Candiru. La società con sede a Tel Aviv esiste a malapena, ufficialmente. Non ha un sito web. E se ci si reca nella sua sede, non c’è alcuna indicazione di essere nel posto giusto. Tuttavia, è opinione diffusa che Candiru fosse dietro gli attacchi informatici osservati in Arabia Saudita, Emirati Arabi Uniti, Singapore, Qatar e Uzbekistan.
La compagnia prende il nome da un pesce parassita dell’Amazzonia che si dice (apocrifamente) risalga i flussi di urina umana ed entri nel corpo attraverso l’uretra. È un’analogia appropriata per un’azienda che passa il suo tempo a trovare falle di sicurezza nei sistemi operativi Android e iOS e nei motori di ricerca (browser) come Chrome, Firefox e Safari, usando questa conoscenza per spiare obiettivi ignari.
L’utilità di questi gruppi di spionaggio israeliani tecnicamente privati, affollati di ex militari dei servizi di spionaggio è che consentono al governo una certa misura di plausibile negabilità quando effettuano attacchi contro nazioni straniere. Come ha spiegato Haaretz, “Chi possieda queste società di spionaggio non è chiaro, ma i loro dipendenti non sono militari. Di conseguenza, possono risolvere il problema dell’esercito, anche se la soluzione che forniscono è imperfetta”.
Microsoft
I dati di LinkedIn suggeriscono che ci sono almeno 166 ex membri dell’Unità 8200 che hanno continuato a lavorare per Microsoft. Oltre a quelli già citati, altri includono Ayelet Steinitz, ex Responsabile delle Alleanze Strategiche Globali di Microsoft, Tomer Lev, Ingegnere Informatico Capo, e i Responsabili dello Sviluppo, Maayan Mazig, Or Serok-Jeppa e Yuval Derman.
In particolare, anche il gigante con sede a Seattle si appoggia ampiamente agli ex professionisti dell’Unità 8200 per progettare e mantenere il suo apparato di sicurezza globale. Esempi di questo fenomeno includono gli esperti di sicurezza Lia Yeshoua, Yogev Shitrit, Guni Merom, Meitar Pinto e Yaniv Carmel, l’ingegnere del Programma di Protezione dalle Minacce Gilron Tsabkevich, l’analista Danielle Poleg, il Responsabile dell’individuazione delle minacce Itai Grady e il Responsabile delle soluzioni di sicurezza Liat Lisha. Nei casi di Merom, Carmel e Pinto, sono passati direttamente dall’Unità 8200 alla squadra di Microsoft, suggerendo ancora una volta che Microsoft sta reclutando attivamente dall’Unità.
Anche altri prodotti di sicurezza Microsoft come Microsoft Defender Antivirus e Microsoft Azure Secure Cloud Computing sono progettati e gestiti da personale ex Unita 8200. Questi includono l’ex Architetto Capo Michael Bargury, il Responsabile Capo dello Sviluppo di Programma Shlomi Haba, i Responsabili dello Sviluppo di Programma Yaniv Yehuda, Assaf Israel e Michal Ben Yaacov, il Responsabile Capo di Sviluppo Tal Rosler, lo Sviluppatore di Programma Adi Griever e il Responsabile dello Sviluppo Yael Genut.
Ciò è degno di nota, poiché è stato riferito che il programma intrusivo (malware) probabilmente prodotto dall’Unità 8200 è stato utilizzato per attaccare i prodotti Microsoft, come il suo sistema operativo Windows. Secondo quanto riferito, ha sfruttato le falle che ha trovato per attaccare i sistemi di controllo, cancellare i dischi rigidi e spegnere i sistemi chiave, come le infrastrutture energetiche dell’Iran.
Grandi tecnologie, grandi governi
Niente di tutto ciò significa che tutti o anche solo alcuni degli individui sono spie, o anche qualsiasi cosa tranne che dipendenti modello oggi. Ma l’enorme quantità di persone che si diplomano in un’organizzazione come l’Unità 8200 e continuano a influenzare le più grandi società di comunicazione del mondo desta sicuramente preoccupazione.
L’unità 8200 ha sicuramente una reputazione di eccellenza nel suo campo. Il problema è che il loro mestiere include spionaggio, estorsioni, gravi violazioni dei diritti personali e la violazione informatica proprio delle società tecnologiche che ora li stanno assumendo in massa. Tuttavia, questo non sembra essere uno scenario da bracconiere trasformato in guardiacaccia; non vi è alcuna indicazione che la Silicon Valley stia assumendo informatori.
Naturalmente, Israele è tutt’altro che l’unico Paese che tenta di spiare i nemici o manipolare l’opinione pubblica. Tuttavia, le ex spie di Paesi avversari come Russia, Venezuela o Iran non vengono assunte a centinaia per progettare, mantenere e supervisionare i più grandi canali di comunicazione pubblica. Infatti, non sono emerse prove di ex-FSB (Russia) ex-SEBIN (Venezuela) o ex agenti del Ministero dell’Intelligence Iraniano che lavorassero presso le società della Silicon Valley.
MintPress ha già documentato come, negli ultimi anni, grandi aziende tecnologiche come Twitter, Facebook, Google, TikTok e Reddit abbiano assunto centinaia di ex agenti provenienti da CIA, NSA, dall’FBI, dai servizi segreti, dalla NATO e da altre agenzie di sicurezza. Il fatto che l’Unità 8200 sia anche una riserva di reclutamento evidenzia quanto Israele sia considerato un forte alleato in Occidente.
Tuttavia, evidenzia anche la crescente intersezione tra la Silicon Valley e i grandi governi e mina ulteriormente qualsiasi pretesa che le grandi aziende tecnologiche siano dalla nostra parte nella lotta per proteggere e tutelare la riservatezza in rete.
Alan MacLeod scrive per MintPress News. Dopo aver completato il suo dottorato di ricerca nel 2017, ha pubblicato due libri: “Bad News From Venezuela: Twenty Years of Fake News and Misreportin” (Cattive Notizie Dal Venezuela: Vent’anni di Notizie False e Mistificazioni) e “Propaganda in the Information Age: Still Manufacturing Consent” (Propaganda nell’Era dell’Informazione: Fabbricare il Consenso), oltre a numerosi articoli accademici. Ha anche collaborato con FAIR.org The Guardian, Salon, The Grayzone, Jacobin Magazine, Common Dreams, American Herald Tribune e The Canary.