[nuovoPCI] A cosa serve il viaggio di papa Francesco in Africa

Comunicato CC 3/2023 – 6 febbraio 2023

 

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A cosa serve il viaggio di papa Francesco in Africa

A fronte all’esaurimento della prima ondata mondiale della rivoluzione socialista, promuoviamo la seconda ondata lottando per instaurare il socialismo nel nostro paese!

Alle masse popolari italiane il sistema preposto alla manipolazione delle loro idee e dei loro sentimenti ha presentato il viaggio che dal 31 gennaio al 5 febbraio papa Francesco, il capo della Chiesa Cattolica, ha fatto in Africa come un’iniziativa contro le guerre, la miseria, le malattie, l’emigrazione che imperversano nel continente. Certo papa Bergoglio ha denunciato le condizioni in cui le masse popolari africane vivono, lavorano e muoiono, ma ha nascosto i responsabili e le cause di esse. Sta a noi comunisti propagandare tra le masse popolari del nostro paese che a imporre l’attuale corso delle cose in Africa è la stessa Comunità Internazionale dei gruppi imperialisti USA, USA e sionisti che opprime le masse popolari italiane. Il papa invece si è rivolto alle masse popolari africane come se le loro condizioni dipendessero dai loro sentimenti, da dio e dai santi del paradiso. Ma chi ha imposto il neocolonialismo in Africa? Chi lo impone? Cosa devono fare le masse popolari africane per porvi fine e dare inizio a una nuova vita?

Per dare giuste risposte a queste domande bisogna ripercorrere la storia dell’Africa negli ultimi due secoli. Alla fine dell’Ottocento praticamente tutti i paesi del continente erano in varie forme colonizzati dalle potenze e dai gruppi imperialisti europei (d’Inghilterra, Francia, Portogallo, Belgio, Olanda, Italia, Germania). Se l’America Latina era il “cortile di casa” dei gruppi imperialisti anglosassoni (USA e Gran Bretagna), l’Africa era il “cortile di casa” dei gruppi imperialisti europei. Come e più delle altre chiese cristiane la Chiesa Cattolica tramite le sue varie congregazioni missionarie aveva svolto un ruolo importante a favore della colonizzazione, in particolare nei paesi a sud del Sahara.

Nel corso della prima ondata mondiale della rivoluzione socialista (1917-1976) in molti paesi africani emersero gruppi dirigenti promotori della lotta delle masse popolari contro il colonialismo. Se non tutti, gran parte di essi erano legati in una qualche misura al movimento comunista internazionale principalmente tramite l’Unione Sovietica e l’Internazionale Comunista. La loro opera fu una delle manifestazioni della prima ondata mondiale della rivoluzione socialista, come nel resto del mondo lo fu la nascita della Repubblica Popolare Cinese e di altri paesi socialisti. I nomi di Lumumba, Nkrumah, Ben Bella, Nasser, Gheddafi, Sekou Touré, Syad Barre, Menghistu, Amilcar e Luis Cabral, Nelson Mandela, Mugabe, Samora Machel, Agostinho Neto resteranno per sempre nella storia della rivoluzione socialista. Ognuno di essi a suo modo si è giovato dell’impulso dato alla storia dell’umanità dalla Rivoluzione d’Ottobre e dalla costruzione del socialismo in URSS, ma ha anche risentito dei limiti del movimento comunista cosciente e organizzato (MCCO) nella comprensione del corso delle cose, nessuno di essi li ha superati.

La ricolonizzazione dell’Africa da parte dei gruppi imperialisti europei, USA e sionisti è un aspetto dell’esaurimento della prima ondata mondiale della rivoluzione socialista. Le condizioni attuali delle masse popolari africane sono espressioni della nera e sfrenata reazione e della decadenza che la borghesia imperialista impone nel mondo. Esse derivano quindi dalla debolezza del movimento rivoluzionario nei vari paesi dell’Africa e, in definitiva, dalla preminenza assunta con Kruscev nel 1956 dai revisionisti moderni nel Partito Comunista dell’Unione Sovietica, preminenza tra i fattori della quale vi furono anche i limiti non superati dei partiti comunisti europei denunciati da Zdanov nella prima riunione del Cominform nel 1947.

Quanto alla Chiesa Cattolica (al suo clero), essa è ora sempre più divisa tra un’ala che segue dogmaticamente la linea dettata dopo la Comune di Parigi (1871) da Leone XIII (aperta e organica collaborazione con la borghesia imperialista e sostegno alle attività delle potenze e dei gruppi imperialisti) e un’ala che denuncia le condizioni in cui le masse popolari vivono ma le attribuisce all’“animo umano”, per porvi fine si rivolge alle classi dominanti e nasconde il lascito della prima ondata. Gli esponenti di quest’ala si rendono conto che proseguendo sulla strada dettata da Leone XIII e seguita da gran parte e con varia determinazione dai suoi successori, la Chiesa Cattolica perde il suo prestigio e il numero e il fervore dei suoi fedeli si riducono. In Africa occultare i veri promotori e responsabili della ricolonizzazione è il compito che svolge, analogo al compito che svolge in America Latina (con la Teologia della Liberazione) e in Europa, in particolare in Italia nell’ambito della Repubblica Pontificia. In questa corrente confluiscono individui sinceramente indignati ma con un’analisi sbagliata delle cause delle condizioni in cui le masse popolari sono costrette a vivere e che indicano rimedi di fantasia e individui che indicano rimedi di fantasia pur essendo consapevoli che è la borghesia imperialista che per valorizzare il capitale impone alle masse popolari le condizioni in cui sono costrette a vivere e che suscitano il malcontento e la ribellione delle masse popolari. Il ruolo di questa corrente in sintesi consiste nell’evitare che il malcontento e la ribellione crescenti delle masse popolari confluiscano nella rinascita del movimento comunista cosciente e organizzato e quindi alimentino la nuova ondata mondiale della rivoluzione socialista.

Le due correnti della Chiesa Cattolica concorrono entrambe a prolungare la vita della società borghese Ma se consolidiamo e rafforziamo il (n)PCI noi possiamo (e per rafforzare il (n)PCI dobbiamo anche) sfruttare la denuncia fatta da Bergoglio delle manifestazioni della nera e sfrenata reazione che la borghesia imperialista impone in Africa. Solo con la GPRdiLD (quindi con il consolidamento e rafforzamento del (n)PCI) è possibile cambiare il mondo instaurando il socialismo. Quindi noi comunisti possiamo e dobbiamo giovarci della denuncia, mostrare che il programma del governo di Giorgia Meloni e dei governi delle Larghe Intese che l’hanno preceduto è l’applicazione nelle particolari condizioni del nostro paese del programma comune della borghesi imperialista (eliminazione delle conquiste dalla prima ondata). A questo fine dobbiamo in particolare anche denunciare i membri del movimento comunista cosciente e organizzato che esaltano papa Bergoglio come promotore dell’emancipazione delle masse popolari. Notorio ed esemplare esponente di questi è il prof. Luciano Vasapollo, uno dei portavoce di Rete dei Comunisti. Il dibattito franco e aperto nel MCCO è indispensabile. Senza teoria rivoluzionaria il movimento rivoluzionario non può svilupparsi.

Sta a noi comunisti promuovere la guerra popolare rivoluzionaria e contrapporla alla guerra di sterminio non dichiarata che la borghesia e il clero conducono contro le masse popolari, fino a instaurare il socialismo!

Questa è anche la forma principale di solidarietà delle masse popolari italiane con le masse popolari africane!

Costituire clandestinamente Comitati del Partito comunista in ogni azienda e in ogni centro abitato!

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