L’incredibile e triste storia della foiba di Basovizza

Redazione L’Unità2 – 10/02/2023

LA INCREDIBILE E TRISTE STORIA DELLA FOIBA DI BASOVIZZA – l’Unità2 (unita2.org)

 

Da quando è stato istituito il Giorno del Ricordo nel 2004, il 10 febbraio è diventata una giornata in cui la verità storica va a dormire, sepolta da celebrazioni tanto fuorvianti quanto deleterie. Chi cerca di riportare l’attenzione sui numeri reali e su chi è stato infoibato viene accusato di negazionismo, le foibe sono state paragonate alla Shoà e non è permesso dire che con tutta l’operazione si vuole dare un colpo mortale alla Resistenza ed equiparare vittime e carnefici.

Illuminante è la storia della foiba di Basovizza ricostruita a partire dai documenti ufficiali da Claudia Cernigoi. https://www.diecifebbraio.info/wp-content/uploads/2012/01/la-foiba-di-Basovizza.pdf

Dichiarata monumento nazionale nel 1992 dal presidente della Repubblica italiana, Oscar Luigi Scalfaro. Nota come foiba è in realtà il pozzo di accesso di una vecchia miniera di lignite abbandonata. Attorno a questa cavità, fin dalla conclusione della guerra, si accentrano molte voci e dicerie che parlano di 400-600 morti non recuperati.

Tra il 7 agosto e il 9 ottobre 1945 gli alleati procedettero con una benna al recupero di quanto gettato nella cavità, recuperando:

22 settembre una tunica e un braccio umano.
23 settembre: recupero insoddisfacente.
24 settembre: due carcasse di cavallo, parti di un’arma automatica e il fodero di una spada.
25 settembre: resti di un cavallo e tre corpi umani (uno di un tedesco WO, un altro presumibilmente di un tedesco), il terzo presumibilmente di sesso femminile.
26 settembre: quattro corpi umani, resti di cavallo e indumenti.
27 settembre: resti umani (human flesh) resti di cavallo e zoccoli.
28 settembre: un corpo umano, resti umani.
29 settembre: giorno dedicato alla manutenzione.
4 ottobre: resti umani, resti di cavallo, indumenti e uno stivale.
5 ottobre: resti umani, due piedi, resti di cavallo, capelli.
6 ottobre: resti umani, pietrisco, legname
8 ottobre: pietrisco, due piedi, uno stivale, un berretto inglese “G.S.” (si pensa appartenuto per ultimo a un membro della guardia).
9 ottobre un corpo, due piedi, una mano, pietrisco.

Chiuse le ricerche, stimando di aver ritrovato otto corpi umani, e dopo aver stilato il rapporto, versa la fine del 1945 gli alleati procedono all’utilizzo della cavità come discarica, gettando i seguenti materiali:
1) un numero rilevante di bombe a mano inglesi tipo Sipe (…);
2) una decina di camion (Dodge 3 t.) di cartucce per il moschetto automatico Tompson (…) in parte in cassette da 2000 colpi, poiché le munizioni venivano gettate nel pozzo ricuperando le casse vuote; 3) Una decina di camion di cartucce per mitragliatrice (…);
4) Un camion di residuati bellici tedeschi (…);
5) Una decina di camion di cartucce per la pistola mitragliatrice Sten parabellum; 6) Una decina di casse di cartucce per rivoltella (…);
7) Una quantità imprecisata di razzi luminosi;
8) Singoli proiettili da 88 m/m (…);
9) Lamiere ondulate per baracche (…).

Fino al 1959 il pozzo della miniera di Basovizza è stato utilizzato come discarica della città. Solo in quella data è stato ricoperto da una lastra di pietra e successivamente è stata dichiarata monumento nazionale.

Ma se davvero come affermano è piena di corpi di infoibati, perché è stata usata come discarica e perché invece non si procede a un recupero per dare degna sepoltura a quei corpi?

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