Migranti, secondo Crosetto e Tajani sarebbe la Russia a spingerli in Italia

Fabio Giuseppe Carlo Carisio – 14/03/2023

INTRIGO MEDITERRANEO TRA MIGRANTI, MAFIE E JIHADISTI PROTETTI DALLA NATO. Ma Crosetto accusa i Russi che in Africa combattono l’ISIS (gospanews.net)

 

«L’interesse principale dei gruppi (criminali – ndr) stranieri in Italia è incentrato sul traffico di droga ma sono significativi per dimensioni e pericolosità anche la tratta di esseri umani e il favoreggiamento dell’immigrazione clandestina, che vanno annoverati tra i business più redditizi per le organizzazioni di matrice straniera le quali estendono la propria operatività anche allo sfruttamento delle vittime costrette alla prostituzione, al lavoro nero o all’accattonaggio».

E’ quanto si legge nell’abstract della II Relazione Semestrale 2021 al Parlamento Italiano della Direzione Investigativa Antimafia, il gruppo interforze formato da Polizia di Stato, Arma dei Carabinieri, Guardia di Finanza e Polizia Penitenziaria.

I CLUBS NIGERIANI NELLA TRATTA DI ESSERI UMANI

«Nell’operatività criminale dei sodalizi stranieri maggiormente strutturati, come nel caso dei cults nigeriani con un elevato grado di strutturazione interna ben definita, oltre ad una prevalente subordinazione alle organizzazioni mafiose autoctone o comunque con l’assenso o l’asservimento a queste ultime in regioni come la Sicilia e la Campania, si iniziano ad osservare, soprattutto negli ultimi anni, crescenti sacche di autonomia rispetto al dominio incontrastato delle mafie locali» aggiunge il rapporto.

«Quel che assume maggiore rilevanza tuttavia, come confermato da molteplici indagini svolte dalle Forze di Polizia, è la costituzione di vere e proprie alleanze strategiche e opportunistiche con esponenti di riferimento della criminalità organizzata autoctona che inducono a ipotizzare nuove e diverse tendenze evolutive nel prossimo futuro».

Al ruolo strategico della mafia nigeriana nella tratta di esseri umani abbiamo dedicato già 3 inchieste e pertanto ci limitiamo a ricordare che il cult nigeriano più noto con l’acronimo Maphite ha come simbolo due mani giunte ed ha denominato la sua “cupola” italiana Famiglia Vaticana.

Questa sezione che controlla l’Emilia Romagna ed il centroItalia, è dotata di una struttura d’intelligence chiamata DIC ed utilizza il nome “Mario Monti” per indicare uno dei sette collaboratori del Don, il boss ogni famigli di evidente reminescenza mafiosa siciliana, suddivisi per i settori di attività illecita. Il Mario Monti di ogni Famiglia è ovviamente quello addetto al trasferimento di denaro.

TAJANI E CROSETTO ACCUSANO LA RUSSIA

Mentre quindi i mafiosi nigeriani stringono alleanze con le mafie nostrane e si fanno beffa delle istituzioni statali due ministri del Governo Meloni bersagliano la Russia con accuse depistanti e ipocrite.

L’aumento esponenziale del fenomeno migratorio «che parte dalle coste africane sia anche, in misura non indifferente, è parte di una strategia chiara di guerra ibrida che la divisione Wagner sta attuando, utilizzando il suo peso rilevante in alcuni Paesi africani», ha sottolineato il ministro della Difesa, Guido Crosetto.

Il ministro degli Esteri, Antonio Tajani, che paventa: «Non vorrei che ci fosse un tentativo di spingere i migranti verso l’Italia».

Secca la risposta di Yevgeny Prigozhin, a capo del gruppo Wagner: «Noi non ci occupiamo di migranti». Il leader del famoso gruppo di mercenari russi ha poi aggiunto: «Crosetto dovrebbe guardare meno in altre direzioni e occuparsi dei suoi problemi, che probabilmente non è riuscito a risolvere».

Il fatto che la DIA abbia dedicato un FOCUS del suo rapporto semestrale al Parlamento dedicato proprio alla mafia nigeriana (per la seconda volta in 3 anni) indurrebbe a ritenere che Prigozhin non abbia torto nel girare il coltello degli sbarchi nella piaga dell’Italia: storica alleata di Turchia e Libia, le due nazioni da cui continuano a partire i migranti creati dalle guerre NATO e dalla fame conseguente ad esse.

TRAGEDIA DI CUTRO: MOLTI AFGHANI TRA LE VITTIME

È costato 8mila euro il viaggio che ha condotto almeno 73 persone a morire in mare mentre cercavano di raggiungere le coste della Calabria, e può costare 5mila euro il ritorno dei corpi dall’Italia al luogo da cui fuggivano.

La maggior parte delle vittime restituite dai flutti proveniva dall’Afghanistan. Ma ci sono anche iraniani, pachistani, palestinesi, siriani e somali. Le famiglie sono venute a piangere i loro cari e a cercare di riportarli con sé o nei paesi d’origine.

[…]

L’intero articolo qui: INTRIGO MEDITERRANEO TRA MIGRANTI, MAFIE E JIHADISTI PROTETTI DALLA NATO. Ma Crosetto accusa i Russi che in Africa combattono l’ISIS (gospanews.net)

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